"Giusto tra le Nazioni", anche Andria onora il Questore Palatucci, martire della Polizia di Stato
Scoperta una targa commemorativa e la piantumazione di un ulivo presso il parco IV Novembre
venerdì 11 febbraio 2022
11.04
Una bella giornata di sole ha fatto da contorno alla manifestazione che si è svolta stamane, venerdì 11 febbraio, presso parco IV Novembre, ad Andria in memoria di Giovanni Palatucci, ultimo Questore di Fiume, Medaglia d'oro al Merito Civile, riconosciuto "Giusto tra le Nazioni" per aver salvato dal genocidio migliaia di ebrei.
La manifestazione organizzata dalla Questura Bat, in collaborazione con il Comune di Andria, è consistita nella piantumazione di un ulivo -dono dell'azienda agricola di Andria, Conte Spagnoletti Zeuli- con targa di intitolazione alla memoria del poliziotto eroe della Polizia di Stato. La breve cerimonia ha visto la presenza di numerosi cittadini e di una rappresentanza di scuole cittadine, del Questore Pellicone, del Sindaco di Andria Bruno e delle principali Autorità religiose, militari e civili, tra queste anche il Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli. La targa commemorativa è stata benedetta da Monsignor Luigi Mansi, Vescovo diocesano.
Al termine della cerimonia, il delegato per la Bat dell'Associazione nazionale onlus "Giovanni Palatucci", il Cavaliere Riccardo Di Matteo, ha donato al Questore Roberto Pellicone una targa ricordo dell'evento odierno.
Nato a Montella, in provincia di Avellino, nel 1909, Palatucci conseguì la laurea in giurisprudenza presso l'Università di Torino e, nel 1936, giurò come volontario Vice Commissario di Pubblica Sicurezza. Nel 1937 venne trasferito alla Questura di Fiume come responsabile dell'Ufficio Stranieri e, successivamente, divenne Commissario e Questore reggente. In quel contesto, riuscì a salvare oltre 5000 ebrei dai campi di sterminio. Con l'accusa formale di cospirazione e intelligenza con il nemico in seguito al «rinvenimento di un piano relativo alla sistemazione di Fiume come città indipendente, tradotto in lingua inglese» che il 13 settembre 1944 venne arrestato dai militari tedeschi e tradotto nel carcere di Trieste. Il 22 ottobre venne trasferito nel campo di lavoro forzato di Dachau, dove morì nel 1945, due mesi prima della liberazione, a soli 36 anni.
Palatrucci, al pari di altri Italiani che si impegnarono a costo della vita nel mettere in salvo tanti ebrei, come Giorgio Perlasca, è riconosciuto tra gli eroi dello Stato di Israele. Infatti il termine "Giusto tra le Nazioni" (in ebraico: חסידי אומות העולם?, Chasidei Umot HaOlam) è stato utilizzato, dopo la seconda guerra mondiale, per indicare i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah. È inoltre un'onorificenza conferita dal Memoriale ufficiale di Israele, Yad Vashem fin dal 1962, a tutti i non ebrei riconosciuti come "Giusti".
La manifestazione organizzata dalla Questura Bat, in collaborazione con il Comune di Andria, è consistita nella piantumazione di un ulivo -dono dell'azienda agricola di Andria, Conte Spagnoletti Zeuli- con targa di intitolazione alla memoria del poliziotto eroe della Polizia di Stato. La breve cerimonia ha visto la presenza di numerosi cittadini e di una rappresentanza di scuole cittadine, del Questore Pellicone, del Sindaco di Andria Bruno e delle principali Autorità religiose, militari e civili, tra queste anche il Conte Onofrio Spagnoletti Zeuli. La targa commemorativa è stata benedetta da Monsignor Luigi Mansi, Vescovo diocesano.
Al termine della cerimonia, il delegato per la Bat dell'Associazione nazionale onlus "Giovanni Palatucci", il Cavaliere Riccardo Di Matteo, ha donato al Questore Roberto Pellicone una targa ricordo dell'evento odierno.
Nato a Montella, in provincia di Avellino, nel 1909, Palatucci conseguì la laurea in giurisprudenza presso l'Università di Torino e, nel 1936, giurò come volontario Vice Commissario di Pubblica Sicurezza. Nel 1937 venne trasferito alla Questura di Fiume come responsabile dell'Ufficio Stranieri e, successivamente, divenne Commissario e Questore reggente. In quel contesto, riuscì a salvare oltre 5000 ebrei dai campi di sterminio. Con l'accusa formale di cospirazione e intelligenza con il nemico in seguito al «rinvenimento di un piano relativo alla sistemazione di Fiume come città indipendente, tradotto in lingua inglese» che il 13 settembre 1944 venne arrestato dai militari tedeschi e tradotto nel carcere di Trieste. Il 22 ottobre venne trasferito nel campo di lavoro forzato di Dachau, dove morì nel 1945, due mesi prima della liberazione, a soli 36 anni.
Palatrucci, al pari di altri Italiani che si impegnarono a costo della vita nel mettere in salvo tanti ebrei, come Giorgio Perlasca, è riconosciuto tra gli eroi dello Stato di Israele. Infatti il termine "Giusto tra le Nazioni" (in ebraico: חסידי אומות העולם?, Chasidei Umot HaOlam) è stato utilizzato, dopo la seconda guerra mondiale, per indicare i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah. È inoltre un'onorificenza conferita dal Memoriale ufficiale di Israele, Yad Vashem fin dal 1962, a tutti i non ebrei riconosciuti come "Giusti".