Giustizia, anche l’associazione “Anna Aloysi” a Roma per manifestare contro la Riforma Cartabia
“Con questo disegno di legge non verrà assicurata nessuna giustizia”, sottolinea la Presidente del sodalizio andriese
sabato 31 luglio 2021
20.20
Si è tenuto ieri mattina, venerdì 30 luglio, il presidio di protesta contro la Riforma Cartabia. A scendere in piazza sono stati, tra gli altri, la Presidente Gloria Puccetti e i membri del "Coordinamento Nazionale Familiari Vittime –Noi non dimentichiamo", l'associazione "Il mondo che vorrei" di Marco Piagentini, i familiari delle vittime di Viareggio e l'associazione andriese "Anna Aloysi incidente ferroviario Andria-Corato 12 luglio 2016".
Le preoccupazioni delle associazioni e dei familiari delle vittime riguardano l'impatto che questa riforma possa avere sulla sicurezza del Paese e sui reati commessi anche prima del 2020, dal momento che la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha introdotto alcune novità nel meccanismo di prescrizione e improcedibilità nel processo penale: "Si prevede che per i primi tre anni di applicazione della riforma, la durata del processo d'Appello si estende per un ulteriore anno e quella del processo per Cassazione di ulteriori sei mesi", inoltre "si prevede che per taluni reati, in particolare per i reati di associazione mafiosa, scambio politico mafioso, associazione finalizzata allo spaccio, violenza sessuale e reati con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico, i giudici di Appello e di Cassazione possano con ordinanza, motivata e ricorribile in Cassazione, disporre l'ulteriore proroga del periodo processuale in presenza di alcune condizioni riguardanti la complessità del processo, il numero delle parti e delle imputazioni o per la complessità delle questioni di fatto e di diritto. Per i reati aggravati di cui all'articolo 416 bis, primo comma, la proroga può essere disposta per non oltre due anni", si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.
Dunque emendamenti dirette a incidere alla radice sui tempi dei processi. "Con questa riforma si gettano nei rifiuti migliaia di processi, il sistema andrà in tilt e non verrà assicurata nessuna giustizia", commenta Anna Aloysi, presidente dell'associazione andriese "Incidente ferroviario Andria-Corato 12 luglio 2016 " Dire che la prescrizione si interrompe dopo la sentenza di primo grado ma, al contempo, imporre limiti stringenti per l'Appello e la Cassazione significa solo preoccuparsi di smaltire carte e non di assicurare una Giustizia GIUSTA ai Cittadini, come noi, che ne hanno un sacrosanto diritto".
Le preoccupazioni delle associazioni e dei familiari delle vittime riguardano l'impatto che questa riforma possa avere sulla sicurezza del Paese e sui reati commessi anche prima del 2020, dal momento che la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha introdotto alcune novità nel meccanismo di prescrizione e improcedibilità nel processo penale: "Si prevede che per i primi tre anni di applicazione della riforma, la durata del processo d'Appello si estende per un ulteriore anno e quella del processo per Cassazione di ulteriori sei mesi", inoltre "si prevede che per taluni reati, in particolare per i reati di associazione mafiosa, scambio politico mafioso, associazione finalizzata allo spaccio, violenza sessuale e reati con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico, i giudici di Appello e di Cassazione possano con ordinanza, motivata e ricorribile in Cassazione, disporre l'ulteriore proroga del periodo processuale in presenza di alcune condizioni riguardanti la complessità del processo, il numero delle parti e delle imputazioni o per la complessità delle questioni di fatto e di diritto. Per i reati aggravati di cui all'articolo 416 bis, primo comma, la proroga può essere disposta per non oltre due anni", si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.
Dunque emendamenti dirette a incidere alla radice sui tempi dei processi. "Con questa riforma si gettano nei rifiuti migliaia di processi, il sistema andrà in tilt e non verrà assicurata nessuna giustizia", commenta Anna Aloysi, presidente dell'associazione andriese "Incidente ferroviario Andria-Corato 12 luglio 2016 " Dire che la prescrizione si interrompe dopo la sentenza di primo grado ma, al contempo, imporre limiti stringenti per l'Appello e la Cassazione significa solo preoccuparsi di smaltire carte e non di assicurare una Giustizia GIUSTA ai Cittadini, come noi, che ne hanno un sacrosanto diritto".