Bruno (DI): «Pari opportunità in modi diversi»
La presidente di 4° commissione interviene nella Giornata della donna
mercoledì 8 marzo 2017
9.04
In occasione della Giornata Internazionale della donna, interviene in una nota la professoressa Giovanna Bruno, presidente della 4° Commissione Consiliare, facendo una considerazione sulla condizione femminile e auspicando un lavoro dell'amministrazione che favorisca la parità dei sessi.
«L'8 marzo non è una festa, bensì una giornata della memoria, in cui ricordare i tragici avvenimenti del passato per poter rinnovare, ogni anno, il proposito della lotta per i diritti della donna, necessità sempre attuale». Queste le parole della professoressa Giovanna Bruno, presidente della 4° Commissione Consiliare che si impegna, tra le altre cose, nell'attuazione e consolidamento delle pari opportunità uomo-donna.
«Proprio in veste di Presidente sento doverosa una riflessione in questa giornata fortemente decantata e molto spesso fraintesa. Parlare di pari opportunità tra uomo e donna significa porre uno sguardo totalizzante sulla condizione femminile rispetto a quella maschile, che scontra l'uguaglianza teorica e giuridica ad una disuguaglianza sociale e di opportunità; significa soppesare con sguardo attento tutti quei provvedimenti apparentemente neutrali che contengono in verità discriminanti a favore del sesso femminile. Parlare di pari opportunità non significa, si badi bene, operare un appiattimento dei sessi, negarne le diversità, bensì riconoscerle per osservarne le necessità al fine di organizzare un mondo "a misura" di donna. In primis, diritto di una donna è quello di poter operare scelte di carattere privato e professionale, di dotarsi di una propria indipendenza morale ed economica attraverso il lavoro.
Non può che giungere una riflessione amara circa i dati presentati dall'Istat riguardanti l'occupazione femminile della Provincia Bat. Con il 20.8% (dati 2011), la media di occupazione femminile si pone al di sotto di ben 30 punti percentuali rispetto a quella maschile, ponendo in evidenza una condizione che pur pare migliorare nel tempo (rispetto al 13.7% del 1991 e il 17.1% del 2001), ma che necessita ancora di ampi margini di miglioramento. Non va dimenticato che una donna, oltre ad essere lavoratrice, è quasi sempre anche madre; un presupposto assolutamente non trascurabile nell'ottica di un mondo moderno e tecnologizzato che ambisce a una reale integrazione della figura femminile a più livelli e che sappia utilizzare le differenze di genere come punto di forza o valore aggiunto. In questo senso, l'augurio è quello di operare, a livello di amministrazione, favorevolmente a tale visione affinché la donna diventi protagonista (a fianco all'uomo) non solo l'8 marzo, ma ogni giorno dell'anno», conclude la Presidente Giovanna Bruno.
«L'8 marzo non è una festa, bensì una giornata della memoria, in cui ricordare i tragici avvenimenti del passato per poter rinnovare, ogni anno, il proposito della lotta per i diritti della donna, necessità sempre attuale». Queste le parole della professoressa Giovanna Bruno, presidente della 4° Commissione Consiliare che si impegna, tra le altre cose, nell'attuazione e consolidamento delle pari opportunità uomo-donna.
«Proprio in veste di Presidente sento doverosa una riflessione in questa giornata fortemente decantata e molto spesso fraintesa. Parlare di pari opportunità tra uomo e donna significa porre uno sguardo totalizzante sulla condizione femminile rispetto a quella maschile, che scontra l'uguaglianza teorica e giuridica ad una disuguaglianza sociale e di opportunità; significa soppesare con sguardo attento tutti quei provvedimenti apparentemente neutrali che contengono in verità discriminanti a favore del sesso femminile. Parlare di pari opportunità non significa, si badi bene, operare un appiattimento dei sessi, negarne le diversità, bensì riconoscerle per osservarne le necessità al fine di organizzare un mondo "a misura" di donna. In primis, diritto di una donna è quello di poter operare scelte di carattere privato e professionale, di dotarsi di una propria indipendenza morale ed economica attraverso il lavoro.
Non può che giungere una riflessione amara circa i dati presentati dall'Istat riguardanti l'occupazione femminile della Provincia Bat. Con il 20.8% (dati 2011), la media di occupazione femminile si pone al di sotto di ben 30 punti percentuali rispetto a quella maschile, ponendo in evidenza una condizione che pur pare migliorare nel tempo (rispetto al 13.7% del 1991 e il 17.1% del 2001), ma che necessita ancora di ampi margini di miglioramento. Non va dimenticato che una donna, oltre ad essere lavoratrice, è quasi sempre anche madre; un presupposto assolutamente non trascurabile nell'ottica di un mondo moderno e tecnologizzato che ambisce a una reale integrazione della figura femminile a più livelli e che sappia utilizzare le differenze di genere come punto di forza o valore aggiunto. In questo senso, l'augurio è quello di operare, a livello di amministrazione, favorevolmente a tale visione affinché la donna diventi protagonista (a fianco all'uomo) non solo l'8 marzo, ma ogni giorno dell'anno», conclude la Presidente Giovanna Bruno.