Giovanna Bruno e l'emergenza Covid: "L'Esercito? C'è bisogno di sicurezza a 360 gradi"
L'intervista di AndriaViva alla Prima Cittadina: "Combattiamolo insieme, basta con le accuse e le lamentele"
martedì 10 novembre 2020
15.17
"L'Esercito? Certo, ho formalizzato la richiesta: Andria è una città da controllare a 360 gradi, e non solo per il Covid (che in questo momento assorbe numerose unità di uomini e mezzi) ma anche per la questione più generale della sicurezza. Non ho mai detto di voler fare di Andria una Zona Rossa. Ma la gente non deve solo lamentarsi e puntare il dito: ognuno di noi deve contribuire per venir fuori da questa situazione".
Giovanna Bruno non le manda a dire. Le strade di campagna con la stagione olivicola, i problemi enormi sulla strada provinciale 231, le periferie, le emergenze sociali, la micro criminalità, e tutte le situazioni legate al diffondersi della pandemia, necessitano di un numero maggiore di uomini e mezzi per maggiori controlli. E Giovanna Bruno lo fa presente a chi di competenza: "Mi hanno assicurato che comunque provvederanno a rinforzare il numero delle presenze della Forze dell'ordine".
A vederla così, minuta, entrata nell'immaginario (e non soltanto) collettivo per quelle sue quotidiane dirette facebook di tarda sera da casa, con la stanchezza che le si legge sotto gli occhi e la vitalità che di contro sprizza nelle parole di una voce educatamente sommessa, quasi a non voler alzare il volume per non disturbare, a vederla così non si direbbe.
Non si direbbe che tiene in mano le redini di una città di 100mila abitanti, che ai problemi di sempre e a quelli ereditati aggiunge anche i numeri di una pandemia ancora difficile da arginare: nella seconda ondata sono 688 gli attualmente positivi (ma, attenzione: i conteggi sono sempre in evoluzione), e 36 i guariti, 2 decessi, 1 ricovero in terapia intensiva, 15 in osservazione breve, 12 in vari reparti covid, la maggior parte in isolamento domiciliare.
"Il sistema sanitario è al collasso, i reparti sono pieni e gli operatori iniziano ad ammalarsi. Ho dedicato un video al personale medico e sanitario: eroi o martiri? Esseri umani come noi, che stanno dando tutto per riuscire a farci superare questo periodo. La responsabilità a cui siamo chiamati – sottolinea con forza facendo appello a tutti i concittadini - è anche e soprattutto un dovere nei loro confronti".
Non mancano momenti di sconforto: "Spesso sono desolata e mortificata per l'alto senso di irriverenza e inciviltà che noto. E poi arrivano lamentele di ogni tipo. Gente che sa solo puntare il dito: ma ognuno di noi deve contribuire a venir fuori da questa situazione, non solo lamentarsi".
Insomma "la situazione non è facile. Ho prese delle decisioni drastiche – racconta – come le chiusure della villa comunale e di altre zone del centro città dove si registravano assembramenti, e vi assicuro che sono scelte dolorose ma necessarie. Per il resto le norme le detta il Dpcm: non posso impedire alla gente di uscire in orario consentito per andare per esempio a comprarsi un cappotto, ma solo invitarla a tenere comportamenti adeguati. E' chiaro che i controlli ci sono, e anche numerose sono le sanzioni a chi non rispetta le regole".
Poi ci sono le problematiche legate alle varie categorie: "Per esempio ho appena tenuto una riunione con i dirigenti scolastici – racconta – e mi hanno chiesto di proseguire ancora per qualche giorno la validità dell'ordinanza di sospensione della didattica in presenza". Presto incontrerà anche gli esercenti (è probabile la proposta di un orario continuato, fra l'altro) e poi altri settori, con tutti i problemi anche economici legato all'emergenza: "Cerco di ascoltare tutti, e di prendere le migliori decisioni insieme".
E a sera, poi, il messaggio: "Era una cosa nata in campagna elettorale – spiega sorridendo – ma che è diventata un appuntamento fisso grazie ai messaggi di consenso che mi arrivano quotidianamente dalla gente. Mi dicono che questo appuntamento serale piace. E allora, fin quando non mi prendete a pomodori continuerò a farlo".
Giovanna Bruno non le manda a dire. Le strade di campagna con la stagione olivicola, i problemi enormi sulla strada provinciale 231, le periferie, le emergenze sociali, la micro criminalità, e tutte le situazioni legate al diffondersi della pandemia, necessitano di un numero maggiore di uomini e mezzi per maggiori controlli. E Giovanna Bruno lo fa presente a chi di competenza: "Mi hanno assicurato che comunque provvederanno a rinforzare il numero delle presenze della Forze dell'ordine".
A vederla così, minuta, entrata nell'immaginario (e non soltanto) collettivo per quelle sue quotidiane dirette facebook di tarda sera da casa, con la stanchezza che le si legge sotto gli occhi e la vitalità che di contro sprizza nelle parole di una voce educatamente sommessa, quasi a non voler alzare il volume per non disturbare, a vederla così non si direbbe.
Non si direbbe che tiene in mano le redini di una città di 100mila abitanti, che ai problemi di sempre e a quelli ereditati aggiunge anche i numeri di una pandemia ancora difficile da arginare: nella seconda ondata sono 688 gli attualmente positivi (ma, attenzione: i conteggi sono sempre in evoluzione), e 36 i guariti, 2 decessi, 1 ricovero in terapia intensiva, 15 in osservazione breve, 12 in vari reparti covid, la maggior parte in isolamento domiciliare.
"Il sistema sanitario è al collasso, i reparti sono pieni e gli operatori iniziano ad ammalarsi. Ho dedicato un video al personale medico e sanitario: eroi o martiri? Esseri umani come noi, che stanno dando tutto per riuscire a farci superare questo periodo. La responsabilità a cui siamo chiamati – sottolinea con forza facendo appello a tutti i concittadini - è anche e soprattutto un dovere nei loro confronti".
Non mancano momenti di sconforto: "Spesso sono desolata e mortificata per l'alto senso di irriverenza e inciviltà che noto. E poi arrivano lamentele di ogni tipo. Gente che sa solo puntare il dito: ma ognuno di noi deve contribuire a venir fuori da questa situazione, non solo lamentarsi".
Insomma "la situazione non è facile. Ho prese delle decisioni drastiche – racconta – come le chiusure della villa comunale e di altre zone del centro città dove si registravano assembramenti, e vi assicuro che sono scelte dolorose ma necessarie. Per il resto le norme le detta il Dpcm: non posso impedire alla gente di uscire in orario consentito per andare per esempio a comprarsi un cappotto, ma solo invitarla a tenere comportamenti adeguati. E' chiaro che i controlli ci sono, e anche numerose sono le sanzioni a chi non rispetta le regole".
Poi ci sono le problematiche legate alle varie categorie: "Per esempio ho appena tenuto una riunione con i dirigenti scolastici – racconta – e mi hanno chiesto di proseguire ancora per qualche giorno la validità dell'ordinanza di sospensione della didattica in presenza". Presto incontrerà anche gli esercenti (è probabile la proposta di un orario continuato, fra l'altro) e poi altri settori, con tutti i problemi anche economici legato all'emergenza: "Cerco di ascoltare tutti, e di prendere le migliori decisioni insieme".
E a sera, poi, il messaggio: "Era una cosa nata in campagna elettorale – spiega sorridendo – ma che è diventata un appuntamento fisso grazie ai messaggi di consenso che mi arrivano quotidianamente dalla gente. Mi dicono che questo appuntamento serale piace. E allora, fin quando non mi prendete a pomodori continuerò a farlo".