Giorno del Ricordo, Oliva: «Poca attenzione sul tema Foibe»
Il giornalista ad Andria per affrontare temi trascurati dalla storia
sabato 13 febbraio 2016
11.20
Si è tenuto ieri sera, nella sala conferenze della Biblioteca Comunale di Andria, l'incontro con lo storico e giornalista Gianni Oliva che intervistato dal giornalista Michele De Feudis, alla presenza del sindaco Nicola Giorgino e del consigliere regionale Nino Marmo, ha voluto ricordare la tragedia delle foibe e delle stragi negate dell'Istria e della Venezia Giulia. Secondo il professor Oliva il giorno del Ricordo è un modo per porre attenzione sui temi trascurati dalla storia.
«E' importante ricordare un episodio che per tanti anni non si è detto nulla in Italia - afferma il prof. Oliva - un episodio che è stato rimosso dalla coscienza nazionale che ha coinvolto un numero di morti tra le 8 e le 10mila persone e altre 300mila costrette ad abbandonare l'Istria, diventata Jugoslavia, e sono state poi portate in Italia sparse in 109 campi profughi. Il mio libro - continua Oliva - cerca di raccontare quello che è accaduto, ma soprattutto di raccontare perchè non se ne è parlato. Credo che non se ne sia parlato perchè il partito comunista di Togliatti aveva tutto l'interesse nel tacere l'avvenimento delle foibe per le compromissioni evidenti, ma soprattutto perchè c'è stato un silenzio di Stato. Dopo la Seconda Guerra Mondiale abbiamo fatto finta di essere un Paese che aveva vinto, mentre avevamo perso la guerra. Solo che il peso della sconfitta non l'hanno pagato l'Italia e gli italiani - conclude lo storico - ma gli italiani che vivevano a Trieste ed Istria».
«E' importante ricordare un episodio che per tanti anni non si è detto nulla in Italia - afferma il prof. Oliva - un episodio che è stato rimosso dalla coscienza nazionale che ha coinvolto un numero di morti tra le 8 e le 10mila persone e altre 300mila costrette ad abbandonare l'Istria, diventata Jugoslavia, e sono state poi portate in Italia sparse in 109 campi profughi. Il mio libro - continua Oliva - cerca di raccontare quello che è accaduto, ma soprattutto di raccontare perchè non se ne è parlato. Credo che non se ne sia parlato perchè il partito comunista di Togliatti aveva tutto l'interesse nel tacere l'avvenimento delle foibe per le compromissioni evidenti, ma soprattutto perchè c'è stato un silenzio di Stato. Dopo la Seconda Guerra Mondiale abbiamo fatto finta di essere un Paese che aveva vinto, mentre avevamo perso la guerra. Solo che il peso della sconfitta non l'hanno pagato l'Italia e gli italiani - conclude lo storico - ma gli italiani che vivevano a Trieste ed Istria».