Giorno del Ricordo: clean-up di Gioventù Nazionale nei pressi del cippo commemorativo delle foibe
L’azione all’interno di attività tra cui approfondimenti, letture e attività di volantinaggio nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile
lunedì 10 febbraio 2025
5.29
«In vista del 10 febbraio, Giorno del Ricordo, ci siamo recati all'interno del Parco IV Novembre, più precisamente nei pressi del cippo commemorativo dei martiri delle Foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati per restituire decoro e pulizia a questo luogo, anche in vista delle cerimonie istituzionali. Armati di guanti, scope e rastrelli, nel tentativo di rimuovere erbacce e rifiuti di ogni tipo che vergognosamente abitano questi luoghi. Ricordiamo che a pochi passi vi è il Monumento ai Caduti, condannato ad incuria e degrado tra muri imbrattati, urine e un ricettacolo di rifiuti. Il tutto, nella evidente e continua indifferenza dell'amministrazione del Sindaco Giovanna Bruno che si dimostra sorda dinanzi alla richiesta di una soluzione strutturale che portiamo avanti da ormai da diverso tempo! Continueremo a prenderci cura di questi spazi, che custodiscono una propria sacralità: riportano al cuore storie di eroismo e di sofferenza, di morte e di vita, di stoicismo e di santità», così in una nota Andrea Di Matteo e Riccardo Alicino, referenti cittadino e provinciale di Gioventù Nazionale, che spiegano come l'iniziativa si inserisca all'interno di diverse attività poste in campo dal movimento giovanile di Fratelli d'Italia in vista del 10 febbraio, tra approfondimenti, letture e attività di volantinaggio nei luoghi di maggiore aggregazione giovanile.
Un ulteriore progetto verrà invece annunciato nei prossimi giorni. «Riscoprire l'italianità delle terre al confine orientale, rileggere le storie di vita di uomini, donne, anziani e bambini perseguitati, torturati, gettati vivi nelle Foibe o costretti a lasciare per sempre le loro terre, dai partigiani comunisti jugoslavi del Maresciallo Tito, e poi bistrattati e discriminati una volta in esilio in Italia, permette di ricucire questa pagina alla Storia d'Italia, nonostante un velo di silenzio imposto culturalmente per decenni dal comunismo italiano. Eppure, non mancano sacche di giustificazionismo, come avvenuto lo scorso anno durante un convegno in una scuola superiore di Andria. Il nostro impegno pertanto non finisce qui: ricorderemo fino a quando ogni conato negazionista non sarà cessato, e poi ricorderemo ancora. Noi non sappiamo dimenticare!», concludono Alicino e Di Matteo.
Un ulteriore progetto verrà invece annunciato nei prossimi giorni. «Riscoprire l'italianità delle terre al confine orientale, rileggere le storie di vita di uomini, donne, anziani e bambini perseguitati, torturati, gettati vivi nelle Foibe o costretti a lasciare per sempre le loro terre, dai partigiani comunisti jugoslavi del Maresciallo Tito, e poi bistrattati e discriminati una volta in esilio in Italia, permette di ricucire questa pagina alla Storia d'Italia, nonostante un velo di silenzio imposto culturalmente per decenni dal comunismo italiano. Eppure, non mancano sacche di giustificazionismo, come avvenuto lo scorso anno durante un convegno in una scuola superiore di Andria. Il nostro impegno pertanto non finisce qui: ricorderemo fino a quando ogni conato negazionista non sarà cessato, e poi ricorderemo ancora. Noi non sappiamo dimenticare!», concludono Alicino e Di Matteo.