Giornata Mondiale del Rifugiato, Don Geremia: «Basta emergenza»
Ad Andria attivo lo SPRAR per l'accoglienza di circa 40 migranti. Oltre 100 dal 2011
martedì 24 giugno 2014
15.25
«Basta emergenza, vivere in emergenza significa creare confusione con le popolazioni interne e creare difficoltà di integrazione». Queste le parole di Don Geremia Acri, Responsabile di Casa Accoglienza "Santa Maria Goretti" di Andria che ieri, durante l'evento dedicato alla Giornata Mondiale del Rifugiato, ha ribadito la necessità di integrazione: «Volevamo dare un segno - ha detto ancora Don Gerema - bisogna guardare l'uomo che va alla ricerca di vivere la sua vita nel benessere ed è quello che accade tutti i giorni. E' possibile vivere e convivere con le diverse culture e con le diverse esigenze ma è necessario che i politicanti italiani s'impegnino per far sì che anche l'Europa prenda coscienza di quello che è il problema migranti. Ho lanciato una provocazione molto forte - conclude Don Geremia - se nessuno vuol prendersi carico di questa situazione a livello europeo lasciamo che muoiano direttamente nei loro territori. I migranti sono loro ma siamo anche noi, non possiamo girare la testa di fronte alla strage che si consuma tutti i giorni. Basta parole, come dice Papa Francesco, ora fatti».
Una serata nella quale sono stati ripercorsi i passi dei migranti e le tragedie nonché le storie comuni di chi è alla ricerca di una nuova e più dignitosa vita, ma che spesso diventa preda di sfruttamento. Oltre 40 i posti messi a disposizione da Casa Accoglienza, grazie anche all'attivazione del progetto SPRAR in collaborazione con il Comune di Andria: «In questi anni sono stati oltre 100 i migranti accolti dai volontari di "Santa Maria Goretti" - ha detto Magda Merafina, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Andria - il progetto SPRAR è un insieme di attività di accoglienza volte essenzialmente a fornire degli strumenti che i rifugiati possono utilizzare al meglio. Percorsi di studio a partire dalle lingua italiana, percorsi di inserimento nel mondo del lavoro, percorsi di integrazione vera oltre che posti letto. Proprio come quelli messi a disposizione con la Casa "Santa Croce" che sarà inaugurata nei prossimi giorni».
Lunedì prossimo, 30 Giugno, alle ore 10.30, infatti, sarà inaugurato il nuovo centro di Via Lagnone Santa Croce, gestito dall'Associazione di Promozione Sociale "Migrantes", nato ed ideato dopo la confisca di un bene alla mafia ed intitolato al Giudice Rosario Livatino. «Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili», diceva lo stesso Giudice definito da San Giovanni Paolo II come «Martire della Giustizia e indirettamente della fede». Grazie alla Legge 109/1996, che prevede il riutilizzo per finalità sociali dei beni un tempo appartenuti a soggetti organici a clan criminali, l'Associazione "Migrantes" ha partecipato al Bando "Libera il bene", iniziativa della Regione Puglia per il riuso dei beni confiscati alla criminalità organizzata, ottenendo un finanziamento dalla stessa, con la compartecipazione della Comunità Europea e della Città di Andria, per ristrutturare l'immobile. Il bene sarà destinato alla prima accoglienza per persone in condizioni di disagio economico e sociale, in quanto è sotto gli occhi di tutti la grande devastazione in atto, ormai da anni.
Una serata nella quale sono stati ripercorsi i passi dei migranti e le tragedie nonché le storie comuni di chi è alla ricerca di una nuova e più dignitosa vita, ma che spesso diventa preda di sfruttamento. Oltre 40 i posti messi a disposizione da Casa Accoglienza, grazie anche all'attivazione del progetto SPRAR in collaborazione con il Comune di Andria: «In questi anni sono stati oltre 100 i migranti accolti dai volontari di "Santa Maria Goretti" - ha detto Magda Merafina, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Andria - il progetto SPRAR è un insieme di attività di accoglienza volte essenzialmente a fornire degli strumenti che i rifugiati possono utilizzare al meglio. Percorsi di studio a partire dalle lingua italiana, percorsi di inserimento nel mondo del lavoro, percorsi di integrazione vera oltre che posti letto. Proprio come quelli messi a disposizione con la Casa "Santa Croce" che sarà inaugurata nei prossimi giorni».
Lunedì prossimo, 30 Giugno, alle ore 10.30, infatti, sarà inaugurato il nuovo centro di Via Lagnone Santa Croce, gestito dall'Associazione di Promozione Sociale "Migrantes", nato ed ideato dopo la confisca di un bene alla mafia ed intitolato al Giudice Rosario Livatino. «Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili», diceva lo stesso Giudice definito da San Giovanni Paolo II come «Martire della Giustizia e indirettamente della fede». Grazie alla Legge 109/1996, che prevede il riutilizzo per finalità sociali dei beni un tempo appartenuti a soggetti organici a clan criminali, l'Associazione "Migrantes" ha partecipato al Bando "Libera il bene", iniziativa della Regione Puglia per il riuso dei beni confiscati alla criminalità organizzata, ottenendo un finanziamento dalla stessa, con la compartecipazione della Comunità Europea e della Città di Andria, per ristrutturare l'immobile. Il bene sarà destinato alla prima accoglienza per persone in condizioni di disagio economico e sociale, in quanto è sotto gli occhi di tutti la grande devastazione in atto, ormai da anni.