Giornata della Memoria: alla "Manzoni" si ricordano le Fosse Ardeatine
Appuntamento giovedì 30 gennaio con la testimonianza di Amedeo Tedesco
domenica 26 gennaio 2014
10.58
Giorno della Memoria, giorno del ricordo, giorno per insegnare alle giovani generazioni l'orribile pazzia umana, giorno per scongiurare che eventi così bui della storia dell'umanità possano ripetersi. E' con questo spirito che prosegue, nell'Istituto Comprensivo "Don Bosco - Manzoni", il viaggio nella memoria storica per non dimenticare ciò che è stato, affinché le nuove generazioni creino nuovi e più sani rapporti, imparino a riflettere sui valori assoluti e fondamentali del dialogo e della tolleranza, comprendano appieno il rispetto della vita e dei diritti umani. Il percorso didattico si concluderà giovedì 30 gennaio con l'arrivo a Scuola di Amedeo Tedesco, figlio di una vittima delle Fosse Ardeatine e
membro della Fondazione "CDEC - Dipartimento Cultura Comunità Ebraica di Roma". L'appuntamento è per le ore 9,00 con le classi seconde e per le 10,30 con le classi terze.
Il percorso educativo e didattico in occasione della Giornata della Memoria scelto quest'anno dalle docenti coordinatrici di questo progetto, oltre alla conoscenza degli eventi storici responsabili del dramma dell'Olocausto, ha approfondito l'eccidio delle Fosse Ardeatine, il massacro di 335 civili e militari italiani, fucilati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche. Già dal mese di dicembre, infatti, i ragazzi di 1^, 2^ e 3^ media del plesso "Manzoni", hanno potuto leggere brani, poesie, documenti, volti alla comprensione e all'apprezzamento delle differenze culturali nonché visionare film e documentari sino a specifici brainstorming per sensibilizzare la difesa dei diritti umani.
«Non è un caso, che anche il Santo Padre, nel suo discorso dell'11 ottobre 2013, giorno della morte di Priebke, - ci dicono le docenti coinvolte nel progetto - ricordando il 70° anniversario della deportazione degli Ebrei di Roma, ha definito quella stessa commemorazione quale appello alle nuove generazioni a non appiattire la propria esistenza, a non lasciarsi trascinare dalle ideologie, a non giustificare mai il male incontriamo, a non abbassare la guardia contro l'antisemitismo e contro il razzismo, qualunque sia la loro provenienza».
membro della Fondazione "CDEC - Dipartimento Cultura Comunità Ebraica di Roma". L'appuntamento è per le ore 9,00 con le classi seconde e per le 10,30 con le classi terze.
Il percorso educativo e didattico in occasione della Giornata della Memoria scelto quest'anno dalle docenti coordinatrici di questo progetto, oltre alla conoscenza degli eventi storici responsabili del dramma dell'Olocausto, ha approfondito l'eccidio delle Fosse Ardeatine, il massacro di 335 civili e militari italiani, fucilati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche. Già dal mese di dicembre, infatti, i ragazzi di 1^, 2^ e 3^ media del plesso "Manzoni", hanno potuto leggere brani, poesie, documenti, volti alla comprensione e all'apprezzamento delle differenze culturali nonché visionare film e documentari sino a specifici brainstorming per sensibilizzare la difesa dei diritti umani.
«Non è un caso, che anche il Santo Padre, nel suo discorso dell'11 ottobre 2013, giorno della morte di Priebke, - ci dicono le docenti coinvolte nel progetto - ricordando il 70° anniversario della deportazione degli Ebrei di Roma, ha definito quella stessa commemorazione quale appello alle nuove generazioni a non appiattire la propria esistenza, a non lasciarsi trascinare dalle ideologie, a non giustificare mai il male incontriamo, a non abbassare la guardia contro l'antisemitismo e contro il razzismo, qualunque sia la loro provenienza».
Una lettera di Sindaco ed Assessore alla P.I. per sensibilizzare le Scuole nel Giorno della Memoria
In occasione della Giornata della Memoria che si celebra, come ogni anno, il 27 gennaio, l'Amministrazione Comunale, tramite una lettera a firma del Sindaco, Nicola Giorgino e dell'assessore alla Pubblica Istruzione, Antonio Nespoli, indirizzata ai Dirigenti di tutti gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, ha chiesto di commemorare la tragedia della Shoah: «Far diventare il ricordo della tragica esperienza della Shoah un'occasione per trarre insegnamenti e rinsaldare valori che sempre di più devono guidare il cammino delle nuove generazioni. Ed è, soprattutto, ai ragazzi ed ai giovani che dobbiamo rivolgerci. A voi dobbiamo raccontare, prima che qualcuno provi a confinare ciò che è successo, e cioè l'orrore delle camere a gas e della soluzione finale, in un luogo indistinto di una stagione remota della nostra storia, buona per qualche fiction accorata o discorso di circostanza; prima che qualcuno in un'ansia indistinta di pacificazione annacqui il senso di ciò che accadde, ne smorzi i toni, ne sbiadisca i contorni. Quindi rammentare da un lato la follia distruttrice del nazismo certo, ma dall'altro anche quell'Italia fascista che colpì il popolo ebraico con le leggi razziali del '38 e, successivamente, con le deportazioni, iniziate con l'occupazione nazista avvenuta dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Non dobbiamo mai abbassare la guardia e tutti, nei nostri luoghi di lavoro o di apprendimento, in famiglia come tra amici, abbiamo l'obbligo di ricordare perché ogni qualvolta che qualcuno offusca tragedie come quella dell'Olocausto, il germe del dubbio e dell'oblio rischierebbe di provocare a catena storture e falsità, in grado di generare nuovi mostri e nuove angosce. Senza la memoria del passato non può esserci la consapevolezza del presente».
In occasione della Giornata della Memoria che si celebra, come ogni anno, il 27 gennaio, l'Amministrazione Comunale, tramite una lettera a firma del Sindaco, Nicola Giorgino e dell'assessore alla Pubblica Istruzione, Antonio Nespoli, indirizzata ai Dirigenti di tutti gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, ha chiesto di commemorare la tragedia della Shoah: «Far diventare il ricordo della tragica esperienza della Shoah un'occasione per trarre insegnamenti e rinsaldare valori che sempre di più devono guidare il cammino delle nuove generazioni. Ed è, soprattutto, ai ragazzi ed ai giovani che dobbiamo rivolgerci. A voi dobbiamo raccontare, prima che qualcuno provi a confinare ciò che è successo, e cioè l'orrore delle camere a gas e della soluzione finale, in un luogo indistinto di una stagione remota della nostra storia, buona per qualche fiction accorata o discorso di circostanza; prima che qualcuno in un'ansia indistinta di pacificazione annacqui il senso di ciò che accadde, ne smorzi i toni, ne sbiadisca i contorni. Quindi rammentare da un lato la follia distruttrice del nazismo certo, ma dall'altro anche quell'Italia fascista che colpì il popolo ebraico con le leggi razziali del '38 e, successivamente, con le deportazioni, iniziate con l'occupazione nazista avvenuta dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Non dobbiamo mai abbassare la guardia e tutti, nei nostri luoghi di lavoro o di apprendimento, in famiglia come tra amici, abbiamo l'obbligo di ricordare perché ogni qualvolta che qualcuno offusca tragedie come quella dell'Olocausto, il germe del dubbio e dell'oblio rischierebbe di provocare a catena storture e falsità, in grado di generare nuovi mostri e nuove angosce. Senza la memoria del passato non può esserci la consapevolezza del presente».