Giannandrea Inchingolo vince il primo premio al concorso del National Radio Astronomy Observatory
Il ricercatore andriese ha combinato osservazioni telescopiche con simulazioni al computer delle collisioni di ammassi di galassie
mercoledì 7 ottobre 2020
12.46
Un riconoscimento prestigioso in ambito scientifico arriva da un nostro concittadino. Si tratta di Giannandrea Inchingolo, assegnista di ricerca in fisica dei plasmi e creative scientist al dipartimento di Fisica e Astrofisica dell'Università di Bologna, il quale ha ottenuto il primo premio al concorso del National Radio Astronomy Observatory (NRAO) per aver combinato osservazioni radio effettuate dal VLA con simulazioni al computer delle collisioni di ammassi di galassie. Il concorso, tenutosi in occasione del 40° anniversario del Very Large Array (VLA, un complesso di radiotelescopi situato negli Stati Uniti), aveva l'obiettivo di illustrare gli oggetti del nostro Sistema Solare, della Via Lattea, delle galassie lontane e degli ammassi di galassie. I lavori proposti dovevano includere dati radio di osservazione ottenuti con il VLA ed essere realizzati attraverso video, animazioni e immagini. Una giuria della NRAO ha valutato i lavori sulla base dell'impatto visivo, dell'accuratezza e significato scientifico. I giudici hanno assegnato il primo premio di 1.000 dollari al ricercatore andriese Giannandrea Inchingolo; per il secondo premio sono stati assegnati 500 dollari e per il terzo 250, mentre le menzioni d'onore hanno ricevuto 100 dollari ciascuna.
In merito al lavoro del nostro concittadino, una spiegazione accurata è fornita dal National Radio Astronomy Observatory: «Gli eventi più energetici dell'Universo sono le collisioni tra ammassi di galassie, collisioni che costringono a mescolarsi quantità colossali di gas caldo intergalattico. Con sofisticate simulazioni al computer di questi eventi, che si svolgono su scale di miliardi di anni e generano onde d'urto fino a sei milioni di anni luce, possiamo confrontare i nostri modelli dell'Universo con osservazioni reali del telescopio. Le osservazioni radio sono ottimali per studiare questi eventi colossali, poiché viene prodotta una copiosa emissione radio (tramite un meccanismo chiamato "sincrotrone") quando questi shock corrono sui campi magnetici diffusi nello spazio quasi vuoto tra le galassie. Due spettacolari esempi di tali eventi, chiamati "reliquie radio", sono stati recentemente studiati con profonde osservazioni radio con il VLA. Grazie all'alta risoluzione spaziale e spettrale di queste osservazioni, gli astronomi potevano ottenere preziose informazioni sulla vita passata delle particelle che emettono radio, e potevano collegare queste informazioni ai modelli di simulazione, al fine di migliorare la nostra comprensione di come tali maestose strutture cosmiche si formano ed evolvono».
Un riconoscimento di grande valore, dunque, che si aggiunge al già ricco curriculum di Giannandrea Inchingolo, che vanta un Dottorato nel Gruppo di laser e Plasmi dell'Università di Lisbona, dove ha lavorato sugli effetti di scala cinetica in dischi di accrescimento non collisionali. Nel 2018 è stato long-term visitor al "Plasma Science and Fusion Center" del Massachusetts Institute of Technology, negli Stati Uniti. Ha ricevuto La laurea Magistrale in Fisica dei Plasmi nel 2014 dall'Università di Pisa, lavorando su effetti cinetici in simulazioni idrodinamiche di fusione a confinamento inerziale. I suoi interessi includono la dinamica a scala cinetica di plasmi astrofisici non collisionali: «Studiare la dinamica di questi plasmi - scrive Inchingolo - è essenziale per capire il comportamento di diverse strutture astrofisiche, dal vento solare al mezzo interstellare. In particolare, lavoro sul mezzo intergalattico, focalizzandomi sullo sviluppo di instabilità cinetiche, accelerazione non termica delle particelle, shock e turbolenza. Nel fare ciò, combino simulazioni cinetice particle-in-cell (OSIRIS 4.0) e modelli teorici. Rispondere a queste domande é essenziale per capire i meccanismi di diversi scenari astrofisici, come vento solare, mezzo interstellare, pulsar e dischi di accrescimento». E' co-autore anche di una pubblicazione nel 2018, intitolata "Fully Kinetic Large-scale Simulations of the Collisionless Magnetorotational Instability".
In merito al lavoro del nostro concittadino, una spiegazione accurata è fornita dal National Radio Astronomy Observatory: «Gli eventi più energetici dell'Universo sono le collisioni tra ammassi di galassie, collisioni che costringono a mescolarsi quantità colossali di gas caldo intergalattico. Con sofisticate simulazioni al computer di questi eventi, che si svolgono su scale di miliardi di anni e generano onde d'urto fino a sei milioni di anni luce, possiamo confrontare i nostri modelli dell'Universo con osservazioni reali del telescopio. Le osservazioni radio sono ottimali per studiare questi eventi colossali, poiché viene prodotta una copiosa emissione radio (tramite un meccanismo chiamato "sincrotrone") quando questi shock corrono sui campi magnetici diffusi nello spazio quasi vuoto tra le galassie. Due spettacolari esempi di tali eventi, chiamati "reliquie radio", sono stati recentemente studiati con profonde osservazioni radio con il VLA. Grazie all'alta risoluzione spaziale e spettrale di queste osservazioni, gli astronomi potevano ottenere preziose informazioni sulla vita passata delle particelle che emettono radio, e potevano collegare queste informazioni ai modelli di simulazione, al fine di migliorare la nostra comprensione di come tali maestose strutture cosmiche si formano ed evolvono».
Un riconoscimento di grande valore, dunque, che si aggiunge al già ricco curriculum di Giannandrea Inchingolo, che vanta un Dottorato nel Gruppo di laser e Plasmi dell'Università di Lisbona, dove ha lavorato sugli effetti di scala cinetica in dischi di accrescimento non collisionali. Nel 2018 è stato long-term visitor al "Plasma Science and Fusion Center" del Massachusetts Institute of Technology, negli Stati Uniti. Ha ricevuto La laurea Magistrale in Fisica dei Plasmi nel 2014 dall'Università di Pisa, lavorando su effetti cinetici in simulazioni idrodinamiche di fusione a confinamento inerziale. I suoi interessi includono la dinamica a scala cinetica di plasmi astrofisici non collisionali: «Studiare la dinamica di questi plasmi - scrive Inchingolo - è essenziale per capire il comportamento di diverse strutture astrofisiche, dal vento solare al mezzo interstellare. In particolare, lavoro sul mezzo intergalattico, focalizzandomi sullo sviluppo di instabilità cinetiche, accelerazione non termica delle particelle, shock e turbolenza. Nel fare ciò, combino simulazioni cinetice particle-in-cell (OSIRIS 4.0) e modelli teorici. Rispondere a queste domande é essenziale per capire i meccanismi di diversi scenari astrofisici, come vento solare, mezzo interstellare, pulsar e dischi di accrescimento». E' co-autore anche di una pubblicazione nel 2018, intitolata "Fully Kinetic Large-scale Simulations of the Collisionless Magnetorotational Instability".