Gettoni di presenza da restituire: Marmo e Liddo si scontrano a muso duro

Marmo: «Tutto a mia insaputa»; Liddo: «Intervento di Marmo appare scenografico». Due lettere per ribadire la divisione dei rispettivi ruoli

martedì 27 novembre 2012 16.48
Il Presidente del Consiglio Comunale, Nino Marmo, scrive alla Dirigente del settore affari generali, Laura Liddo e la stessa risponde al mittente con toni piccati. La contesa è aperta dopo l'invio agli 81 consiglieri comunali della Città di Andria, della richiesta di rimborso dei gettoni di presenza non spettanti dopo diverse sentenze della Corte dei Conti. Dal 2002, infatti, il settore Affari Generali di Andria, ha richiesto ad ognuno dei consiglieri la restituzione delle somme erogate per doppie giornate di consiglio comunale o altre partecipazioni ritenute non meritevoli del gettone di presenza.

Ma il tutto, secondo Marmo, «è avvenuto all'insaputa proprio di codesta Presidenza». Lo stesso Marmo aveva dato mandato, qualche mese fa, al settore Affari Generali di verificare la possibilità di adeguare il gettone di presenza. E' stato proprio questo che ha innescato il meccanismo con il quale le diverse sentenze della Corte dei Conti di inizio anno sono venute alla luce. La stessa Liddo, nella sua missiva, ha ribadito come la separazione tra le funzioni di gestione dell'ente dalla politica e dagli indirizzi, «chi è deputato a svolgere funzioni di indirizzo e controllo non ha il potere di chiedere al dirigente di disattendere ai propri doveri di ufficio nell'adozione di atti dovuti e propri dell'ufficio».

Il parere dei Revisori dei Conti, nel quale vi era la necessità del recupero delle somme spettanti al Comune ed eroneamente erogate, è stato consegnato all'ufficio ed alla Presidenza già lo scorso 9 settembre e la dirigente Liddo ha ricordato che già dallo scorso giugno era stato interrotto «il pagamento delle indennità per le Conferenze dei Capi Gruppo e per le Commissioni diverse da quelle consiliari e dalle sedute andate deserte e che sarà avviata l'attività di ricognizione delle somme da recuperare e il recupero dei gettoni di presenza erogati illegittimamente». Nella contesa tra le parti, tuttavia, restano invischiati i Consiglieri Comunali che, come ricordato nella lettera della Liddo «hanno già, alcuni di essi, con garbo e nel rispetto dei ruoli, avuto regolare accesso a tutta la documentazione ed hanno interloquito informalmente con l'Ufficio per capire, nel termine dei sessanta giorni, come operare».

La Liddo tuona: «solo al fine di ricostruire in modo esatto il profilo storico della vicenda, Le rammento che Ella era in possesso del parere dei Revisori dei conti fin dal 9 settembre 2012, dal quale emergeva la doverosità del recupero ("Il collegio condivide la interpretazione normativa esposta dagli istanti e quindi la necessità di procedere al recupero di quanto corrisposto relativamente a detta fattispecie"), ma non ha ritenuto, in ben un mese di tempo, di procedere ad alcuna convocazione della Conferenza dei Capigruppo avente ad oggetto tale tematica. Se ciò non bastasse, già da tempo era stato rappresentato il fatto che determinate "rotte" (pagamenti di alcuni gettoni di presenza) non erano più percorribili, (vedasi a tal proposito la conferenza dei Capigruppo Consiliari del 05 Giugno 2012, nel corso della quale le tematiche riprodotte nella nota erano state già evidenziate nel verbale: "La dott.ssa Liddo, comunica, pertanto, di aver provveduto ad interrompere il pagamento delle indennità per le Conferenze dei Capi Gruppo e per le Commissioni diverse da quelle consiliari e dalle sedute andate deserte e che sarà avviata l'attività di ricognizione delle somme da recuperare e il recupero dei gettoni di presenza erogati illegittimamente"), quindi, voler parlare di un fulmine improvviso a ciel sereno appare solo scenografico».