Furti in negozi ed abitazioni di Andria: coniugi molfettesi in manette
I due sono stati fermati dai Carabinieri di Bisceglie per rapine nel periodo ottobre-gennaio. Tecnica ben studiata: la moglie distraeva, il marito operava
lunedì 18 marzo 2013
8.11
Due coniugi molfettesi, il 35enne Davide Caggianelli e la 41enne Anna Rita Grosso, sono stati arrestati dai Carabinieri di Bisceglie con l'accusa di furto aggravato e continuato in concorso. In particolare i due sono stati ritenuti responsabili di quattro episodi di rapina in esercizi commerciali e abitazioni di Bisceglie ed Andria, nel periodo compreso tra ottobre 2012 e gennaio 2013.
Le indagini sono state avviate dai militari, dopo quelle già eseguite per fatti analoghi che portarono allo stesso provvedimento notificato ad entrambi lo scorso 21 febbraio: per l'uomo custodia cautelare in carcere mentre arresti domiciliari per la donna il tutto emesso dal GIP del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Le modalità d'intervento erano pianificate dai due nei minimi dettagli e sono risultate sempre le stesse in tutti gli episodi criminosi. I coniugi, dopo essersi recati all'interno dell'esercizio commerciale scelto come obiettivo, e mentre la donna distraeva le titolari o collaboratrici con alcuni pretesti, l'uomo prelevava dalle borse lasciate incustodite dalle vittime, documenti e chiavi delle loro abitazioni, dove si recavano indisturbati per poi impossessarsi di gioielli, preziosi e altri oggetti di valore.
Le indagini sono state avviate dai militari, dopo quelle già eseguite per fatti analoghi che portarono allo stesso provvedimento notificato ad entrambi lo scorso 21 febbraio: per l'uomo custodia cautelare in carcere mentre arresti domiciliari per la donna il tutto emesso dal GIP del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Le modalità d'intervento erano pianificate dai due nei minimi dettagli e sono risultate sempre le stesse in tutti gli episodi criminosi. I coniugi, dopo essersi recati all'interno dell'esercizio commerciale scelto come obiettivo, e mentre la donna distraeva le titolari o collaboratrici con alcuni pretesti, l'uomo prelevava dalle borse lasciate incustodite dalle vittime, documenti e chiavi delle loro abitazioni, dove si recavano indisturbati per poi impossessarsi di gioielli, preziosi e altri oggetti di valore.