Fratelli d'Italia Andria: «Avvisi di accertamento IMU, Tari etc., annullabili se notificati oltre i termini»
Altro “regalo” dell’Amministrazione Bruno ai cittadini
venerdì 5 aprile 2024
17.07
Avvisi di accertamento annullabili se notificati oltre i termini. Ad Andria è polemica tra Il commissario cittadino di Fratelli d'Italia, dott. Sabino Napolitano e l'Amministrazione Bruno.
«Nelle ultime settimane i cittadini andriesi stanno ricevendo numerosi "Avvisi di accertamento" per i tributi locali (Imu, Tari, ecc.) relativi all'anno 2017 e 2018, una forzatura inopportuna e dannosa.
Infatti è ormai orientamento, generale e consolidato, ritenere superata la convinzione che il periodo emergenziale per l'epidemia di Covid19, con le conseguenti norme per la sospensione dei termini di prescrizione/decadenza, vada esteso a tutte le annualità il cui termine di accertamento sia successivo al 2020 (DL 18/2020).
Vale la pena ripetere che gli uffici hanno notificato gli accertamenti nel mese di marzo 2024, cioè dopo che è scaduto il termine del 31 dicembre 2023 per notificare un eventuale accertamento per l'anno 2017 in presenza di dichiarazione imu e per l'anno 2018 in caso di omesso versamento. Tali accertamenti andavano notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata omesso il versamento. Di conseguenza, per il 2018, il termine per l'accertamento è scaduto il 31 dicembre 2023.
La sospensione aveva validità limitatamente ai tributi il cui termine per l'accertamento scadeva nel 2020 e non, a cascata, anche su tutte le annualità successive. Del resto che i termini di decadenza ordinaria dell'attività di accertamento non possano ancora essere prorogati di 85 giorni come previsto in emergenza Covid, oltre che numerose sentenze tributarie lo dice la stessa Agenzia delle Entrate che ha invitato gli uffici a programmare le attività di controllo in modo di attivare e concludere i procedimenti impositivi entro i termini ordinari di decadenza, evitando di avvalersi dei differimenti previsti dalla normativa vigente.
Invitiamo, pertanto, i cittadini al fine di evitare un inutile e dispendioso contenzioso, a chiedere all'ufficio di annullare in autotutela l'accertamento per decadenza dei termini, in quanto, evidentemente, l'Amministrazione Bruno di Andria è rimasta temporalmente ferma all'emergenza covid.
Riteniamo che l'atteggiamento posto in essere dall'Amministrazione Comunale sia quantomeno inopportuno e rischi di divenire addirittura dannoso per l'Ente e per i cittadini, già vessati da una leva tributaria locale giunta ai massimi. Ed a proposito, inoltre, sul tema della riscossione dei tributi (ricordiamo che in merito alle annualità 2017 e 2018 è avvenuto un affidamento esterno al costo di 50mila euro per la gestione degli accertamenti) non abbiamo ancora capito se la volontà dell'Amministrazione Bruno sia quella di esternalizzare o meno il servizio. Di sicuro lo stanno rendendo più complicato e più costoso per i cittadini».
«Nelle ultime settimane i cittadini andriesi stanno ricevendo numerosi "Avvisi di accertamento" per i tributi locali (Imu, Tari, ecc.) relativi all'anno 2017 e 2018, una forzatura inopportuna e dannosa.
Infatti è ormai orientamento, generale e consolidato, ritenere superata la convinzione che il periodo emergenziale per l'epidemia di Covid19, con le conseguenti norme per la sospensione dei termini di prescrizione/decadenza, vada esteso a tutte le annualità il cui termine di accertamento sia successivo al 2020 (DL 18/2020).
Vale la pena ripetere che gli uffici hanno notificato gli accertamenti nel mese di marzo 2024, cioè dopo che è scaduto il termine del 31 dicembre 2023 per notificare un eventuale accertamento per l'anno 2017 in presenza di dichiarazione imu e per l'anno 2018 in caso di omesso versamento. Tali accertamenti andavano notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata omesso il versamento. Di conseguenza, per il 2018, il termine per l'accertamento è scaduto il 31 dicembre 2023.
La sospensione aveva validità limitatamente ai tributi il cui termine per l'accertamento scadeva nel 2020 e non, a cascata, anche su tutte le annualità successive. Del resto che i termini di decadenza ordinaria dell'attività di accertamento non possano ancora essere prorogati di 85 giorni come previsto in emergenza Covid, oltre che numerose sentenze tributarie lo dice la stessa Agenzia delle Entrate che ha invitato gli uffici a programmare le attività di controllo in modo di attivare e concludere i procedimenti impositivi entro i termini ordinari di decadenza, evitando di avvalersi dei differimenti previsti dalla normativa vigente.
Invitiamo, pertanto, i cittadini al fine di evitare un inutile e dispendioso contenzioso, a chiedere all'ufficio di annullare in autotutela l'accertamento per decadenza dei termini, in quanto, evidentemente, l'Amministrazione Bruno di Andria è rimasta temporalmente ferma all'emergenza covid.
Riteniamo che l'atteggiamento posto in essere dall'Amministrazione Comunale sia quantomeno inopportuno e rischi di divenire addirittura dannoso per l'Ente e per i cittadini, già vessati da una leva tributaria locale giunta ai massimi. Ed a proposito, inoltre, sul tema della riscossione dei tributi (ricordiamo che in merito alle annualità 2017 e 2018 è avvenuto un affidamento esterno al costo di 50mila euro per la gestione degli accertamenti) non abbiamo ancora capito se la volontà dell'Amministrazione Bruno sia quella di esternalizzare o meno il servizio. Di sicuro lo stanno rendendo più complicato e più costoso per i cittadini».