Formaggi senza latte in polvere, Federcommercio vicina all'iniziativa di Slow Food

L'associazione andriese aderisce alla raccolta firme per sostenere la legge 138/1974

giovedì 23 luglio 2015 13.23
A cura di Stefano Massaro
L'idea che i formaggi si possano fare con il latte in polvere piace sempre a meno cittadini italiani. Italia paese del cibo sano e del cibo realizzato con prodotti rivenienti da materie prime dirette. Ma l'Europa ha chiesto all'Italia di abrogare il divieto dell'utilizzo del latte in polvere per la produzione casearia di formaggi. Sostanzialmente si tratterebbe di eliminare la legge 138 dell'11 aprile del 1974. Slow Food, allora, ha lanciato una raccolta firme in tutta Italia per evitare che questo accada. Diverse le associazione che stanno sostenendo l'iniziativa e tra queste vi è la Federcommercio di Andria: «Esprimiamo profonda preoccupazione per questa volontà di Bruxelles - ha detto Benedetto Inchingolo, Responsabile Sviluppo Territorio di Federcommercio - dobbiamo difendere l'autenticità e la genuinità dei nostri prodotti enogastronomici soprattutto del nostro territorio andriese, fiore all'occhiello di importanti prodotti derivanti dalla lavorazione del latte, specialmente la "burrata"».

Alla base dell'adesione anche la tutela degli allevatori: «Loro sono già in difficoltà per la negativa problematica relativa alle quote latte - ha detto Inchingolo - questa potrebbe essere un'ulteriore mattanza. In più vogliamo che vengano tutelati i diritti dei consumatori. Per questo abbiamo accolto con molto interesse l'iniziativa positiva di Slow Food, presidio Castel del Monte, di indire una petizione a sostegno della legge italiana numero 138 dell'11 aprile 1974, che vieta l'uso di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per produrre mozzarelle, caciotte, burrate, yogurt e altri prodotti caseari. Vogliamo unirci alla forte opposizione alle negative intenzioni della Comunità Europea da parte dell'associazione Slow Food, che insieme un gruppo valido di professionisti e di giovani, valorizza la cultura enogastronomica promuovendo la cultura di un cibo autentico e di grande qualità. Per questo apporremo le nostre firme alla petizione e invitiamo, non solo i nostri collaboratori, ma anche tutta la cittadinanza a firmare la petizione a sostegno del ministro alle Politiche Agricole Martina, per difendere la legge italiana che vieta l'uso di latte in polvere».

E' possibile firmare la petizione entro fine Luglio presso l'Evò in via Arco Marchese 1 ma anche presso il Turacciolo di P. zza V. Emanuele II, Est Vinum et cibus in via Carlo Troya, oppure su Change.org.