Focolaio covid 19 Comune di Andria: il CSA chiede attuazione protocolli sanitari e lavoro agile
Una richiesta è stata inviata alle istituzioni interessate dall’avv. Raffaella Scamarcio del CSA Regioni Autonomie Locali
giovedì 8 ottobre 2020
9.33
Iniziativa del Sindacato CSA Regioni Autonomie Locali circa lo stato di emergenza covid 19 per dipendenti positivi in incremento al Comune di Andria. A firma dell'avv. Raffaella Scamarcio, Coordinatrice Aziendale e Territoriale CSA, è stata infatti inviata una formale richiesta di immediata attuazione protocolli sanitari e di collocazione del personale in lavoro agile.
La nota è stata trasmessa, oltre che al Comune di Andria, al medico aziendale, all'Ispettorato per la Funzione Pubblica, ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, all'INPS, all'INAIL ed al Segretario Regionale della FIADEL/CSA Puglia, dott. Sebastiano Zonno
"La scrivente Organizzazione Sindacale avendo appreso dell'incremento dei dipendenti comunali risultati positivi al Covid 19, dopo i primi focolai sviluppatisi in seguito all'espletamento del servizio elettorale e avendo rilevato:
- la carenza di misure di prevenzione anti covid e di dotazione dei dispositivi di protezione individuale a tutto il personale, ivi compreso quello della Polizia locale;
- l'incompleta attuazione del protocollo per la prevenzione e sicurezza dei dipendenti pubblici sui luoghi di lavoro;
- la mancanza d'informazione al personale dell'evolversi della situazione epimediologica nel Comune per i diversi focolai che si sono verificati;
- i tempi di attesa che necessita l'Asl Bt per comunicare e trasmettere al Comune gli elenchi dei dipendenti positivi al covid 19;
-la circostanza riferitaci di alcuni dipendenti comunali sottoposti a tampone che, pur non avendo ricevuto il relativo responso dall'Asl, sarebbero rientrati al lavoro per disposizioni di servizio elettorale, con il possibile rischio di causare una maggiore diffusione del virus tra il personale;
tanto premesso, richiamando l'articolo 263 del Decreto "Rilancio" convertito in legge , che ha previsto per la P.A. la possibilità di collocare in lavoro agile il 50% dei dipendenti del pubblico impiego fino al 31 dicembre 2020 ed in considerazione che entro il 31 gennaio 2021 ogni amministrazione pubblica – sentiti i sindacati – dovrà anche elaborare il cosiddetto POLA, il Piano organizzativo del lavoro agile, in cui prevedere lo smart working per almeno il 60% del personale, chiede pertanto, considerata la situazione emergente d'incremento del personale positivo al Covid 19, per consentire il distanziamento del personale ed ottenere il massimo contenimento della diffusione del virus tra il personale del Comune di Andria, di collocare in lavoro agile la maggior parte dei dipendenti, compatibilmente con le attività non indifferibili che si possono svolgere online e non necessariamente in presenza e dando priorità ai dipendenti che sono più a rischio, in quanto immunodepressi o perché affetti da importanti e delicate patologie croniche e altresì ai dipendenti che sono genitori di figli minori fino a 14 anni", conclude la nota della Coordinatrice Aziendale e Territoriale CSA avv. Raffaella Scamarcio.
La nota è stata trasmessa, oltre che al Comune di Andria, al medico aziendale, all'Ispettorato per la Funzione Pubblica, ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, all'INPS, all'INAIL ed al Segretario Regionale della FIADEL/CSA Puglia, dott. Sebastiano Zonno
"La scrivente Organizzazione Sindacale avendo appreso dell'incremento dei dipendenti comunali risultati positivi al Covid 19, dopo i primi focolai sviluppatisi in seguito all'espletamento del servizio elettorale e avendo rilevato:
- la carenza di misure di prevenzione anti covid e di dotazione dei dispositivi di protezione individuale a tutto il personale, ivi compreso quello della Polizia locale;
- l'incompleta attuazione del protocollo per la prevenzione e sicurezza dei dipendenti pubblici sui luoghi di lavoro;
- la mancanza d'informazione al personale dell'evolversi della situazione epimediologica nel Comune per i diversi focolai che si sono verificati;
- i tempi di attesa che necessita l'Asl Bt per comunicare e trasmettere al Comune gli elenchi dei dipendenti positivi al covid 19;
-la circostanza riferitaci di alcuni dipendenti comunali sottoposti a tampone che, pur non avendo ricevuto il relativo responso dall'Asl, sarebbero rientrati al lavoro per disposizioni di servizio elettorale, con il possibile rischio di causare una maggiore diffusione del virus tra il personale;
tanto premesso, richiamando l'articolo 263 del Decreto "Rilancio" convertito in legge , che ha previsto per la P.A. la possibilità di collocare in lavoro agile il 50% dei dipendenti del pubblico impiego fino al 31 dicembre 2020 ed in considerazione che entro il 31 gennaio 2021 ogni amministrazione pubblica – sentiti i sindacati – dovrà anche elaborare il cosiddetto POLA, il Piano organizzativo del lavoro agile, in cui prevedere lo smart working per almeno il 60% del personale, chiede pertanto, considerata la situazione emergente d'incremento del personale positivo al Covid 19, per consentire il distanziamento del personale ed ottenere il massimo contenimento della diffusione del virus tra il personale del Comune di Andria, di collocare in lavoro agile la maggior parte dei dipendenti, compatibilmente con le attività non indifferibili che si possono svolgere online e non necessariamente in presenza e dando priorità ai dipendenti che sono più a rischio, in quanto immunodepressi o perché affetti da importanti e delicate patologie croniche e altresì ai dipendenti che sono genitori di figli minori fino a 14 anni", conclude la nota della Coordinatrice Aziendale e Territoriale CSA avv. Raffaella Scamarcio.