​Fissato per il 17 aprile il referendum anti-trivelle

Si voterà su “stop concessioni” per la durata del giacimento

giovedì 11 febbraio 2016 13.01
A cura di Davide Suriano
Il Consiglio dei ministri ha fissato il referendum sullo stop alle trivelle. La consultazione si terrà il 17 aprile, così come deciso dal Palazzo Chigi. Approvato, dunque, il decreto per l'indizione del referendum popolare relativo all'abrogazione delle attività di coltivazione di idrocarburi relative a provvedimenti concessori già rilasciati in zone di mare entro dodici miglia marine di durata pari alla vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. La Corte Costituzionale ha approvato uno dei sei quesiti referendari originari, breve nel contenuto ma di forte valenza sociale e ambientale. In sostanza sarà chiesto ai cittadini italiani se, alla scadenza delle concessioni, vorranno interromperle nelle acque territoriali e fermare i giacimenti anche se sotto vi è ancora petrolio.

Nei mari italiani ci sono 106 piattaforme, tra cui anche alcune non funzionanti, che svolgono la loro attività di estrazione di metano e petrolio. Il referendum attualmente riguarda solo tre giacimenti attivi: si tratta del Guendalina (Eni) nel Medio Adriatico, del Gospo (Edison) davanti all'Abruzzo e del giacimento Vega (Edison) al largo di Ragusa. Dunque l'esito non tocca, per ora, i progetti di studio geologico del sottosuolo dei fondali al largo delle isole Tremiti, di fronte a Puglia e Molise, poichè la richiesta della PetrolCeltic per questi studi era prevista per una distanza di oltre 12 miglia. Tra l'altro la stessa ditta britannica ha già ritirato la richiesta di concessione proprio nei giorni scorsi. Comunque se passasse il "si", quando scadranno le concessioni, verranno bloccate le attività di ricerca petrolifera. Se passasse il "no", quando scadranno le concessioni le compagnie petrolifere potranno chiedere un prolungamento delle attività.