Filosofi in città, la bellezza della discussione pubblica
Ospiti della rassegna culturale i docenti Paolo Ponzio e Massimo Adinolfi
venerdì 18 settembre 2015
07.00
Il fisico tedesco Georg Lichtenberg sosteneva che i filosofi sono soltanto i lustrascarpe della posteriorità, mentre lo scrittore Giovanni Soriano è convinto che un filosofo che si rispetti è capace di dire in venti pagine ciò che altri non riuscirebbero a dire in più di venti righe, e per giunta senza farsi comprendere. Chi sono i filosofi è stato l'interrogativo che ha alimentato la pubblica discussione della prima puntata del progetto Filosofi in città, curato dalla prof.ssa Giusi Strummiello ed organizzato nell'Officina "San Domenico" di Andria. «Mi piace pensare - ha dichiarato la docente, inaugurando i lavori - che questa iniziativa sia finalizzata a stimolare le menti pensanti anche lontano dagli ambienti accademici, affinché si dia valore culturale ai centri urbani, spazi pubblici in cui ci definiamo e ci rilanciamo reciprocamente». Ospiti della serata di ieri, 17 settembre, sono stati Massimo Adinolfi, docente di Filosofia Teoretica presso l'Università di Cassino e del Lazio Meridionale, e Paolo Ponzio, professore di Storia della Filosofia nell'Ateneo "Aldo Moro" di Bari. A moderare la conversazione era presente il giornalista andriese Michele Palumbo.
Interrogati sulla figura del filosofo, Ponzio lo ha definito come «un essere profondamente attratto dai problemi, in esperire continuo ed affamato di domande», mentre Adinolfi ha sostenuto che «è un osservatore dell'essenza delle cose, il quale si sforza di non limitarsi ad una sterile retorica. Ci vuole follia, smisurata voglia di conoscere ed abbondante coraggio di fallire. D'altronde per imparare a nuotare si deve correre il rischio di annegare». Successivamente la discussione si è spostata sul contemporaneo campo di competenza della disciplina in questione, talvolta limitato alle riflessioni sull'etica o sulla politica. Entrambi i relatori sono convinti che questa relegazione sia sbagliata. «Non è possibile - ha spiegato il professore barese - esiliare il Pensiero a questi due settori, poiché l'essere umano chiede di più, trabocca di necessità. Se l'obiettivo ultimo resta la felicità ed essa è oltre per natura, non possiamo circoscrivere la ricerca filosofica all'etica», invece Adinolfi ha evidenziato che «la Filosofia non è un elenco ingabbiato di domande o risposte, bensì un processo che dilata la sostanza dell'uomo. E' storicamente sbagliato pensare che il confine di attività del Pensiero sia etico-politico, quando invece il filosofo si occupa da sempre anche di grandi misteri come i concetti di Verità e di Bellezza».
Infine alcuni degli ascoltatori presenti hanno potuto porre dei quesiti ai relatori, stimolando ulteriormente lo scambio di opinioni. La rassegna Filosofi in città proseguirà, con altri ospiti, nelle giornate di oggi 18 e domani 19 settembre.
Interrogati sulla figura del filosofo, Ponzio lo ha definito come «un essere profondamente attratto dai problemi, in esperire continuo ed affamato di domande», mentre Adinolfi ha sostenuto che «è un osservatore dell'essenza delle cose, il quale si sforza di non limitarsi ad una sterile retorica. Ci vuole follia, smisurata voglia di conoscere ed abbondante coraggio di fallire. D'altronde per imparare a nuotare si deve correre il rischio di annegare». Successivamente la discussione si è spostata sul contemporaneo campo di competenza della disciplina in questione, talvolta limitato alle riflessioni sull'etica o sulla politica. Entrambi i relatori sono convinti che questa relegazione sia sbagliata. «Non è possibile - ha spiegato il professore barese - esiliare il Pensiero a questi due settori, poiché l'essere umano chiede di più, trabocca di necessità. Se l'obiettivo ultimo resta la felicità ed essa è oltre per natura, non possiamo circoscrivere la ricerca filosofica all'etica», invece Adinolfi ha evidenziato che «la Filosofia non è un elenco ingabbiato di domande o risposte, bensì un processo che dilata la sostanza dell'uomo. E' storicamente sbagliato pensare che il confine di attività del Pensiero sia etico-politico, quando invece il filosofo si occupa da sempre anche di grandi misteri come i concetti di Verità e di Bellezza».
Infine alcuni degli ascoltatori presenti hanno potuto porre dei quesiti ai relatori, stimolando ulteriormente lo scambio di opinioni. La rassegna Filosofi in città proseguirà, con altri ospiti, nelle giornate di oggi 18 e domani 19 settembre.