Fiera del Peperoncino: tutto pronto per una variopinta e piccante esposizione
Appuntamento sabato 8 e domenica 9 settembre presso il Chiostro di San Francesco
mercoledì 5 settembre 2018
05.30
Tutto pronto per l'edizione 2018 della Fiera del Peperoncino, appuntamento organizzato come nelle precedenti edizioni dal diacono Michele Melillo che esattamente da 50 anni si occupa con passione della cura di queste particolari e variegate piante. Proprio per questa particolare ricorrenza, l'edizione di quest'anno si presenta come "straordinaria". Il primo appuntamento della Fiera del Peperoncino risale al 2005, con diverse rassegne negli anni successivi (eccetto lo scorso anno a causa della forte esposizione dei raggi solari che ha impedito la crescita dei frutti) e una sempre maggiore varietà di piante in esposizione, con la creazione di una scenografia quasi floreale. Nelle edizioni di questi anni la partecipazione di curiosi e appassionati, non solo andriesi, si è sempre accresciuta, segno di una maggiore diffusione della cultura del peperoncino a livello locale.
L'edizione 2018, che gode del Patrocinio gratuito del Comune di Andria e dell'Assessorato alla Cultura, è in programma sabato 8 e domenica 9 settembre presso il Chiostro di San Francesco, con una variopinta esposizione di peperoncini di varia provenienza: Habanero gialli di origine giamaicana, Acrata di provenienza venezuelana, Chilli Sud Africa, semi del Madagascar, Bishop definiti comunemente "Cappelli del vescovo", Numex di origine messicana conosciuti come "Fuoco della prateria" per la loro varietà nei colori, Mazzetti dell'Etna, Topedo, Scotch Bonnet di origine boliviana, Scorpion, Habanero rosso, Habanero Chocolate, taffi italiani. La degustazione sarà accompagnata da un sorso di vino di qualità.
«In tutti questi anni - ha dichiarato l'organizzatore della Fiera del Peperoncino, il diacono Michele Melillo, in merito alle proprietà del peperoncino stesso - ho utilizzato questa pianta anche come medicamento per alcune patologie quali artrosi e reumatismi attraverso diversi preparati, risultati efficaci non solo su me stesso ma anche su altri. Il peperoncino è un vaso dilatatore, molti hanno paura di utilizzarlo in estate in quanto si ritiene che possa nuocere allo stomaco. In realtà non è così, come affermato anche da medici di alto livello: è la piccantezza del prodotto a causare la sensazione di bruciore, ma per lo stomaco è decisamente salutare. E' anche definito "lo spazzacamino delle arterie", in quanto eventuali scorie di colesterolo vengono disciolte dalla paprika, la sostanza contenuta nel peperoncino. Il peperoncino è coltivato e consumato in tutto il mondo, mentre a livello locale veniva molto utilizzato in passato dal contadino che preparava un soffritto di aglio e peperoncino con pomodoro e pane casereccio».
In effetti, contrariamente a una credenza molto diffusa, il peperoncino è un alimento molto salutare che bisognerebbe inserire più spesso nella dieta in giuste dosi, in quanto ricco di vitamine antiossidanti e capace di bruciare i grassi (e quindi non solo la lingua), aiuta a combattere i danni provocati dall'invecchiamento di cellule e tessuti, stimola la produzione di succhi gastrici e favorisce la digestione; inoltre si può anche utilizzare nelle cure di bellezza. Il peperoncino piccante, comparso per la prima volta ben 36 milioni di anni fa, è un alimento impiegato fin dai tempi antichissimi per diversi usi. Si dice che il suo nome derivi dal greco "kapto" che significa "mordere", in riferimento alla piccantezza che morde la lingua quando si mangia. E' curioso che la coltivazione del peperoncino si sia diffusa in tutto il mondo grazie ai volatili: questi, attratti dai variopinti colori delle bacche dei peperoncini, li consumano e distribuiscono i semi in giro per il mondo in seguito alla digestione. Contrariamente agli esseri umani, i volatili sono insensibili alla capsaicina, la sostanza che rende piccanti i peperoncini.
Dai peperoni primitivi ad oggi, le specie più coltivate sono 5:
- Capsicum annuum, il peperone dolce italiano e il più coltivato al mondo;
- Capsicum baccatum, tipico di Bolivia e Perù e di piccantezza media;
- Capsicum chinense, i peperoncini più piccanti al mondo;
- Capsicum frutescens, subito dopo i chinense per piccantezza;
- Capsicum pubescens, l'albero del peperone, più resistente al freddo.
L'edizione 2018, che gode del Patrocinio gratuito del Comune di Andria e dell'Assessorato alla Cultura, è in programma sabato 8 e domenica 9 settembre presso il Chiostro di San Francesco, con una variopinta esposizione di peperoncini di varia provenienza: Habanero gialli di origine giamaicana, Acrata di provenienza venezuelana, Chilli Sud Africa, semi del Madagascar, Bishop definiti comunemente "Cappelli del vescovo", Numex di origine messicana conosciuti come "Fuoco della prateria" per la loro varietà nei colori, Mazzetti dell'Etna, Topedo, Scotch Bonnet di origine boliviana, Scorpion, Habanero rosso, Habanero Chocolate, taffi italiani. La degustazione sarà accompagnata da un sorso di vino di qualità.
«In tutti questi anni - ha dichiarato l'organizzatore della Fiera del Peperoncino, il diacono Michele Melillo, in merito alle proprietà del peperoncino stesso - ho utilizzato questa pianta anche come medicamento per alcune patologie quali artrosi e reumatismi attraverso diversi preparati, risultati efficaci non solo su me stesso ma anche su altri. Il peperoncino è un vaso dilatatore, molti hanno paura di utilizzarlo in estate in quanto si ritiene che possa nuocere allo stomaco. In realtà non è così, come affermato anche da medici di alto livello: è la piccantezza del prodotto a causare la sensazione di bruciore, ma per lo stomaco è decisamente salutare. E' anche definito "lo spazzacamino delle arterie", in quanto eventuali scorie di colesterolo vengono disciolte dalla paprika, la sostanza contenuta nel peperoncino. Il peperoncino è coltivato e consumato in tutto il mondo, mentre a livello locale veniva molto utilizzato in passato dal contadino che preparava un soffritto di aglio e peperoncino con pomodoro e pane casereccio».
In effetti, contrariamente a una credenza molto diffusa, il peperoncino è un alimento molto salutare che bisognerebbe inserire più spesso nella dieta in giuste dosi, in quanto ricco di vitamine antiossidanti e capace di bruciare i grassi (e quindi non solo la lingua), aiuta a combattere i danni provocati dall'invecchiamento di cellule e tessuti, stimola la produzione di succhi gastrici e favorisce la digestione; inoltre si può anche utilizzare nelle cure di bellezza. Il peperoncino piccante, comparso per la prima volta ben 36 milioni di anni fa, è un alimento impiegato fin dai tempi antichissimi per diversi usi. Si dice che il suo nome derivi dal greco "kapto" che significa "mordere", in riferimento alla piccantezza che morde la lingua quando si mangia. E' curioso che la coltivazione del peperoncino si sia diffusa in tutto il mondo grazie ai volatili: questi, attratti dai variopinti colori delle bacche dei peperoncini, li consumano e distribuiscono i semi in giro per il mondo in seguito alla digestione. Contrariamente agli esseri umani, i volatili sono insensibili alla capsaicina, la sostanza che rende piccanti i peperoncini.
Dai peperoni primitivi ad oggi, le specie più coltivate sono 5:
- Capsicum annuum, il peperone dolce italiano e il più coltivato al mondo;
- Capsicum baccatum, tipico di Bolivia e Perù e di piccantezza media;
- Capsicum chinense, i peperoncini più piccanti al mondo;
- Capsicum frutescens, subito dopo i chinense per piccantezza;
- Capsicum pubescens, l'albero del peperone, più resistente al freddo.