Festival della Disperazione: tutte le novità della II edizione

Un palinsesto accresciuto con ben 18 eventi tra incontri principali, Off, DisperArti ed Extra

domenica 22 aprile 2018
Si è tenuta venerdì 20 aprile la conferenza stampa di presentazione della II edizione del Festival della Disperazione che si terrà nel week end del 4, 5 e 6 maggio, ad Andria.

Il Festival, sicuramente unico nel suo genere, è organizzato dal Circolo dei Lettori di Andria senza alcun finanziamento pubblico, sostenendosi grazie a sponsor del territorio (esercizi commerciali ed associazioni) che credono in un progetto che già alla sua prima edizione era riuscito ad attirare l'attenzione di addetti ai lavori e della stampa nazionale, oltre che ad ottenere un ottimo riscontro di pubblico.

L'edizione 2018 vede una programmazione eterogenea, che spazia dalla letteratura alla filosofia, avvicinandosi al cinema e al canto, passando per performance e disegno. Il palinsesto è in tutto e per tutto accresciuto rispetto alla precedente edizione, a cominciare dal numero totale di eventi, ben 18 a fronte dei 14 dello scorso anno.

Nei 3 giorni della manifestazione anche quest'anno si alterneranno incontri con gli autori, letture, mostre, workshop, esibizioni musicali. Tutto pensato per guidare il pubblico fra gli innumerevoli e affascinanti volti della disperazione, con un approccio alle volte serissimo, altre volte ironico. Il programma si divide in diverse sezioni. Gli incontri principali vedranno protagonisti Erri De Luca, Umberto Galimberti, Stefano Benni, Gianni Amelio, Ermanno Cavazzoni, Loredana Lipperini, Matteo Nucci, Venessa Roghi, Davide Enia.

La sezione Off sarà a cura di Raffaele Costantino con il suo dj set "African Tales"; Emanuele Martorelli della rivista satirica "Starmale" che parlerà di come "Disperare in meglio"; il cantautore Ivan Talarico con il suo spettacolo "Il mio occhio destro ha un aspetto sinistro".

Tra le novità, nella sezione "DisperArti", troviamo il trekking teatralizzato per "Torre Disperata". Nella prima sarà allestita la mostra "Fotoromanzo Italiano" di Andrea Botto e Giorgio Barrera; nel secondo lo scrittore Franco Arminio, l'attore Vittorio Continelli e la scenografa Marialuisa Bafunno, daranno vita a una performance in forma di trekking in uno dei posti più belli e dimenticati della Murgia pugliese.

Per finire gli Extra. Un "corso di disegno brutto" tenuto da Alessandro Bonaccorsi; la "Slam Poetry For Losers" a cura di Skeggia Mc aka Postman; la "Boring Room", un'istallazione nella quale ritrovare tutta la noia di cui si ha bisogno; la "Roccaforte della Speranza" a cura dell'Associazione Giorgia Lomuscio.

Un festival culturale dunque pensato non come un inno alla disperazione, piuttosto come un viaggio di esplorazione all'interno di una delle tonalità emotive predominanti della nostra epoca. Non disperazione come rinuncia o appiattimento, piuttosto disperazione come molla.

"La speranza non è che un ciarlatano che non smette di imbrogliarci" scrisse una volta Samuel Beckett, "io ho cominciato a star bene solo quando l'ho persa. Metterei volentieri sulla porta del paradiso il verso che Dante ha messo su quella dell'inferno: lasciate ogni speranza o voi che entrate". Questo il punto di partenza del Festival della Disperazione. Questo, anche, il suo punto di arrivo.