Festa Nazionale della Liberazione
Il messaggio del Sindaco di Andria. Il ricordo di tre giovani martiri
giovedì 25 aprile 2013
In occasione della Festa Nazionale della Liberazione del 25 aprile, il Sindaco di Andria, avv. Nicola Giorgino ricorda fatti e nomi di alcuni giovani martiri. Ecco il messaggio che il Sindaco condivide con la città:
«Carissimi andriesi, il rafforzamento del percorso di una memoria condivisa all'interno di una Comunità rappresenta un punto dirimente per porre fine al perverso conflitto di ideologie che, per decenni, ha attraversato il nostro Paese e che ha trasformato una ricorrenza civile come il 25 Aprile in una occasione di facile contrapposizione fra parti politiche e sociali. Per questo motivo intendo dedicare il 68° anniversario della Festa della Liberazione a tre ragazzi, giovanissimi, che hanno perso tragicamente la vita per il bieco furore ideologico causato dal secondo conflitto mondiale.
Antonio e Michele Addario, rispettivamente di 24 e 20 anni, partigiani originari di Andria, trucidati dai nazifascisti al Forte Bravetta, vicino Roma, nell'aprile del 1944. A loro l'Amministrazione Comunale intitolerà una strada, così come avvenuto per Vincenzo Saccotelli e Giuseppe Lotti, trucidati nelle Fosse Ardeatine.
Rolando Rivi, quattordicenne seminarista emiliano, barbaramente ucciso in odio della fede cattolica dai partigiani comunisti nell'aprile del 1945, soltanto perché la talare che indossava lo faceva considerare un nemico. Il 28 Marzo 2013 Papa Francesco ha firmato il decreto che ne riconosce il martirio, avviandolo alla beatificazione. Non dimenticare l'estremo sacrificio di questi ragazzi è un dovere, anche per proseguire nell'opera di minuziosa ricucitura di lacerazioni che tanto male hanno fatto all'Italia. Il ricordo, seppur doloroso, deve fungere da monito per le generazioni future, affinché ciò che è stato non riaccada più».
«Carissimi andriesi, il rafforzamento del percorso di una memoria condivisa all'interno di una Comunità rappresenta un punto dirimente per porre fine al perverso conflitto di ideologie che, per decenni, ha attraversato il nostro Paese e che ha trasformato una ricorrenza civile come il 25 Aprile in una occasione di facile contrapposizione fra parti politiche e sociali. Per questo motivo intendo dedicare il 68° anniversario della Festa della Liberazione a tre ragazzi, giovanissimi, che hanno perso tragicamente la vita per il bieco furore ideologico causato dal secondo conflitto mondiale.
Antonio e Michele Addario, rispettivamente di 24 e 20 anni, partigiani originari di Andria, trucidati dai nazifascisti al Forte Bravetta, vicino Roma, nell'aprile del 1944. A loro l'Amministrazione Comunale intitolerà una strada, così come avvenuto per Vincenzo Saccotelli e Giuseppe Lotti, trucidati nelle Fosse Ardeatine.
Rolando Rivi, quattordicenne seminarista emiliano, barbaramente ucciso in odio della fede cattolica dai partigiani comunisti nell'aprile del 1945, soltanto perché la talare che indossava lo faceva considerare un nemico. Il 28 Marzo 2013 Papa Francesco ha firmato il decreto che ne riconosce il martirio, avviandolo alla beatificazione. Non dimenticare l'estremo sacrificio di questi ragazzi è un dovere, anche per proseguire nell'opera di minuziosa ricucitura di lacerazioni che tanto male hanno fatto all'Italia. Il ricordo, seppur doloroso, deve fungere da monito per le generazioni future, affinché ciò che è stato non riaccada più».