Festa internazionale delle Bambole al Museo del Giocattolo di Andria
Luigi Pizzolorusso e Lella Agresti hanno organizzato il "Doll Day" per sabato 8 giugno, dalle ore 18.00 alle ore 21,00
lunedì 3 giugno 2024
13.19
L'11 giugno ricorre la giornata internazionale della bambola voluta dall'ONU, per promuovere le attività ludiche per i bambini di tutto il Mondo. Un diritto che spesso non viene rispettato nella realtà. Almeno 160 milioni di bambini e di bambine sono costretti a lavorare, invece di giocare e studiare (dati l'UNICEF).
Il Mu.Giò -Museo del Giocattolo- di Andria non poteva mancare questo appuntamento. I responsabili del museo, Luigi Pizzolorusso e Lella Agresti, hanno organizzato il Doll Day per sabato 8 giugno, dalle ore 18.00 alle ore 21,00, presso la sede del Museo, che si trova all'interno del giardino dell'Oasi San Francesco.
Si deve considerare che la bambola è uno dei giocattoli che perde la sua origine nella notte dei tempi. Infatti non è possibile stabilire quando, nella storia dei più piccoli, la bambola abbia incominciato ad essere oggetto di divertimento. E' stato trovato, infatti, un esemplare con testa lignea e corpo di stoffa, anche in una tomba dell'antico Egitto, presso il sarcofago di una fanciulla. Celebre, tra esse, è "La Crepareia", così denominata perché rinvenuta, assieme con preziosi monili, nel sarcofago della giovinetta Crepareia Tryphaena. Nell'antichità seppellire una bambola accanto al cadavere di una giovane significava che questa era morta vergine. Dal 1300 le bambole di legno, di stoffa, di cera eran ovunque diffuse, come testimoniano i documenti storici relativi alle fiere annuali di Firenze, di Venezia e delle maggiori città d'Europa. Di questo periodo ne sono stati trovati esemplari anche di argilla sia a Norimberga che a Strasburgo. Della bambola nel Rinascimento rimane una vasta iconografia lasciata dai pittori che, facendo il ritratto alle figliolette dei nobili e dei ricchi non trascuravano di raffigurarle con l'oggetto a loro caro. Già nel 1413 rinomati erano i fabbricanti di bambole tedeschi, detti dockenmachers, i quali fecero fortuna esportando le loro creazioni in tutta l'Europa. Ad essi, però, si contrapponevano gli artigiani "bambolai" francesi, olandesi e inglesi, i quali cercavano di arginarne la concorrenza con prodotti sempre più elaborati ed artistici. Le bambole italiane sono nate più tardi ma anche la nostra nazione ha avuto ditte illustri che hanno fatto la storia nel mondo delle bambole come le ditte Lenci, Burgarella, Santa Giulietta, Furga, Sebino, Migliorati. Questi giocattoli, più di altri, sono oggetti controversi. I collezionisti le amano. Le studiamo. Si districano nel complesso mondo delle attribuzioni. In altri suscitano emozioni negative legate ai molti racconti e ai molti film che le hanno viste protagoniste nel genere horror. Il Mu.Giò raccoglie una collezione di bambole che partono dalla fine dell'800 agli anni' 80 del Novecento molte delle quali donate dalle famiglie più importanti della città e chesicuramente hanno regalato gioia e momenti felici a chi le ha ricevute in dono.
Il pezzo più raro è una Burgarella, ditta romana degli anni 20/30 del Novecento. In questa giornata saranno visibili ed esposte ai visitatori anche altri esemplari e le ultime acquisizioni nonchè la preziosa collezione di pupe e spose di terracotta dell'artista barese Vannina Grilli. Soprattutto sarà possibile incontrare la restauratrice coratina Tonia Roselli che potrà stimare, valutare e dare informazioni utili e preziose sulle bambole che le saranno sottoposte. Inoltre darà un saggio di restauro dal vivo a quanti la vorranno seguire in questo misterioso e delicato lavoro di recupero. Come nello stile del Mu.Giò non mancheranno sia un momento di lettura di un brano tratto da "Franz Kafka e la bambola viaggiatrice" (a cura degli organizzatori) e sia uno conviviale attraverso la degustazione di varie tipologie di miele a cura di Lucia Lamonarca- "Apicoltura Lamonarca" di Ruvo di Puglia e una tisana.
Per più piccoli è previsto un laboratorio di creatività. Insomma l'8 giugno si prospetta una giornata ricca di scoperte e di avvenimenti. E' previsto un contributo liberale.
Appuntamento quindi per sabato 8 giugno 2024, dalle 18,00 alle 21.00 presso il Museo del Giocattolo Andria (ingresso giardino Oasi San Francesco).
Dedicato da 0 a 100 anni (bambini accompagnati da un adulto). Info e prenotazioni: 328/4269967 – 347/2461925
Il Mu.Giò -Museo del Giocattolo- di Andria non poteva mancare questo appuntamento. I responsabili del museo, Luigi Pizzolorusso e Lella Agresti, hanno organizzato il Doll Day per sabato 8 giugno, dalle ore 18.00 alle ore 21,00, presso la sede del Museo, che si trova all'interno del giardino dell'Oasi San Francesco.
Si deve considerare che la bambola è uno dei giocattoli che perde la sua origine nella notte dei tempi. Infatti non è possibile stabilire quando, nella storia dei più piccoli, la bambola abbia incominciato ad essere oggetto di divertimento. E' stato trovato, infatti, un esemplare con testa lignea e corpo di stoffa, anche in una tomba dell'antico Egitto, presso il sarcofago di una fanciulla. Celebre, tra esse, è "La Crepareia", così denominata perché rinvenuta, assieme con preziosi monili, nel sarcofago della giovinetta Crepareia Tryphaena. Nell'antichità seppellire una bambola accanto al cadavere di una giovane significava che questa era morta vergine. Dal 1300 le bambole di legno, di stoffa, di cera eran ovunque diffuse, come testimoniano i documenti storici relativi alle fiere annuali di Firenze, di Venezia e delle maggiori città d'Europa. Di questo periodo ne sono stati trovati esemplari anche di argilla sia a Norimberga che a Strasburgo. Della bambola nel Rinascimento rimane una vasta iconografia lasciata dai pittori che, facendo il ritratto alle figliolette dei nobili e dei ricchi non trascuravano di raffigurarle con l'oggetto a loro caro. Già nel 1413 rinomati erano i fabbricanti di bambole tedeschi, detti dockenmachers, i quali fecero fortuna esportando le loro creazioni in tutta l'Europa. Ad essi, però, si contrapponevano gli artigiani "bambolai" francesi, olandesi e inglesi, i quali cercavano di arginarne la concorrenza con prodotti sempre più elaborati ed artistici. Le bambole italiane sono nate più tardi ma anche la nostra nazione ha avuto ditte illustri che hanno fatto la storia nel mondo delle bambole come le ditte Lenci, Burgarella, Santa Giulietta, Furga, Sebino, Migliorati. Questi giocattoli, più di altri, sono oggetti controversi. I collezionisti le amano. Le studiamo. Si districano nel complesso mondo delle attribuzioni. In altri suscitano emozioni negative legate ai molti racconti e ai molti film che le hanno viste protagoniste nel genere horror. Il Mu.Giò raccoglie una collezione di bambole che partono dalla fine dell'800 agli anni' 80 del Novecento molte delle quali donate dalle famiglie più importanti della città e chesicuramente hanno regalato gioia e momenti felici a chi le ha ricevute in dono.
Il pezzo più raro è una Burgarella, ditta romana degli anni 20/30 del Novecento. In questa giornata saranno visibili ed esposte ai visitatori anche altri esemplari e le ultime acquisizioni nonchè la preziosa collezione di pupe e spose di terracotta dell'artista barese Vannina Grilli. Soprattutto sarà possibile incontrare la restauratrice coratina Tonia Roselli che potrà stimare, valutare e dare informazioni utili e preziose sulle bambole che le saranno sottoposte. Inoltre darà un saggio di restauro dal vivo a quanti la vorranno seguire in questo misterioso e delicato lavoro di recupero. Come nello stile del Mu.Giò non mancheranno sia un momento di lettura di un brano tratto da "Franz Kafka e la bambola viaggiatrice" (a cura degli organizzatori) e sia uno conviviale attraverso la degustazione di varie tipologie di miele a cura di Lucia Lamonarca- "Apicoltura Lamonarca" di Ruvo di Puglia e una tisana.
Per più piccoli è previsto un laboratorio di creatività. Insomma l'8 giugno si prospetta una giornata ricca di scoperte e di avvenimenti. E' previsto un contributo liberale.
Appuntamento quindi per sabato 8 giugno 2024, dalle 18,00 alle 21.00 presso il Museo del Giocattolo Andria (ingresso giardino Oasi San Francesco).
Dedicato da 0 a 100 anni (bambini accompagnati da un adulto). Info e prenotazioni: 328/4269967 – 347/2461925