Festa di Cristo Re: gli “ultimi confini della terra” e l’esperienza di Chiara Lubich
Riflessione di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
sabato 19 novembre 2022
E' l'anno 1944 a Trento, e ricorre la festa di Cristo Re. Chiara Lubich e le sue prime compagne sono riunite attorno all'altare al termine della Messa, e si ritrovano, senza quasi conoscere la portata della loro richiesta, a domandare a Dio di dare attuazione, anche attraverso di loro, ad una frase ascoltata durante la liturgia: "Chiedi a me e ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra" (Sal 2,8).
"Tu sai come si possa realizzare l'unità – dicono –; eccoci qui: se vuoi, usa di noi". Per un ideale vasto quanto l'unità, quella chiesta da Gesù al Padre "che tutti siano uno" (Giovanni 17,21), l'orizzonte non poteva che essere il mondo e, guardando col senno di poi, si comprende come sin dai primi balbettii del Movimento nascente l'anelito del cuore guardasse lontano. Nessuno, a quell'epoca, avrebbe potuto immaginare che quegli "ultimi confini della terra" sarebbero stati raggiunti con una certa rapidità. Non una programmazione a tavolino, ma un seguire la strada che Qualcuno andava tracciando.
«Il Movimento dei Focolari si è sviluppato secondo un preciso disegno di Dio da noi sempre ignorato, ma che si è svelato di tempo in tempo», racconterà Chiara Lubich, ripercorrendone la storia al XIX Congresso eucaristico nazionale di Pescara, nel 1977. E in quella occasione sottolineava come «la penna non sa quello che dovrà scrivere. Il pennello non sa quello che dovrà dipingere. Lo scalpello non sa ciò che dovrà scolpire. Così, quando Dio prende in mano una sua creatura, per far sorgere nella Chiesa qualche sua opera, la persona non sa quello che dovrà fare. E' uno strumento. Quando tutto iniziò a Trento – prosegue la Lubich nella sua narrazione – io non avevo un programma, non sapevo nulla. L'idea dell'Opera era in Dio, il progetto in Cielo. Così all'inizio, così durante gli anni di sviluppo del Movimento dei Focolari».
Così, aggiungiamo noi, negli anni successivi, fino ad oggi. Esso ben presto travalicò i confini regionali. Finita la guerra, le prime focolarine si trasferirono – chi per motivi di lavoro, chi di studio – in alcune città d'Italia e poi in Europa e negli altri continenti. Oggi il Movimento dei Focolari (Opera di Maria) è presente in 182 Paesi. Ne fanno parte non solo cattolici, ma – a vario titolo – cristiani di 350 Chiese e comunità ecclesiali, seguaci di altre religioni, tra cui ebrei, musulmani, buddisti, induisti, sikh…ed anche persone di convinzioni non religiose. Questa la storia – in breve – di un popolo nato dal Vangelo.
"Tu sai come si possa realizzare l'unità – dicono –; eccoci qui: se vuoi, usa di noi". Per un ideale vasto quanto l'unità, quella chiesta da Gesù al Padre "che tutti siano uno" (Giovanni 17,21), l'orizzonte non poteva che essere il mondo e, guardando col senno di poi, si comprende come sin dai primi balbettii del Movimento nascente l'anelito del cuore guardasse lontano. Nessuno, a quell'epoca, avrebbe potuto immaginare che quegli "ultimi confini della terra" sarebbero stati raggiunti con una certa rapidità. Non una programmazione a tavolino, ma un seguire la strada che Qualcuno andava tracciando.
«Il Movimento dei Focolari si è sviluppato secondo un preciso disegno di Dio da noi sempre ignorato, ma che si è svelato di tempo in tempo», racconterà Chiara Lubich, ripercorrendone la storia al XIX Congresso eucaristico nazionale di Pescara, nel 1977. E in quella occasione sottolineava come «la penna non sa quello che dovrà scrivere. Il pennello non sa quello che dovrà dipingere. Lo scalpello non sa ciò che dovrà scolpire. Così, quando Dio prende in mano una sua creatura, per far sorgere nella Chiesa qualche sua opera, la persona non sa quello che dovrà fare. E' uno strumento. Quando tutto iniziò a Trento – prosegue la Lubich nella sua narrazione – io non avevo un programma, non sapevo nulla. L'idea dell'Opera era in Dio, il progetto in Cielo. Così all'inizio, così durante gli anni di sviluppo del Movimento dei Focolari».
Così, aggiungiamo noi, negli anni successivi, fino ad oggi. Esso ben presto travalicò i confini regionali. Finita la guerra, le prime focolarine si trasferirono – chi per motivi di lavoro, chi di studio – in alcune città d'Italia e poi in Europa e negli altri continenti. Oggi il Movimento dei Focolari (Opera di Maria) è presente in 182 Paesi. Ne fanno parte non solo cattolici, ma – a vario titolo – cristiani di 350 Chiese e comunità ecclesiali, seguaci di altre religioni, tra cui ebrei, musulmani, buddisti, induisti, sikh…ed anche persone di convinzioni non religiose. Questa la storia – in breve – di un popolo nato dal Vangelo.