Femminicidio ad Andria: Vincenza Agrisano pronta a trasferirsi in una casa lontana dal marito
Il femminicidio è "l'esito di una progressione criminosa e di una escalation criminale", partita il 23 novembre scorso
martedì 5 dicembre 2023
12.49
"Avrebbe preso in affitto un appartamento e si sarebbe trasferita il 20 dicembre" Vincenza Angrisano, la 42enne uccisa dal marito il 28 novembre in una casa alla periferia di Andria. Da circa "un mese", tra i due, i litigi "erano sempre più frequenti – si legge nell'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di Luigi Leonetti firmata dal Gip del Tribunale di Trani, Lucia Anna Altamura. L'uomo, 51 anni è detenuto nella casa circondariale di Lucera (Fg), è accusato di omicidio volontario aggravato dall'aver commesso il fatto nei confronti della coniuge.
Il femminicidio è "l'esito di una progressione criminosa e di una escalation criminale", partita il 23 novembre scorso "mediante due forti schiaffi in volto", emerge dal provvedimento. La 42enne in quella circostanza aveva fatto ricorso alle cure del caso nell'ospedale di Barletta. Leonetti, nelle sue dichiarazioni, ha confessato di aver "sedimentato l'idea di uccidere sua moglie. Non aveva ben chiaro il momento, né il luogo, né la modalità, ma questo pensiero si era riproposto più volte nella sua mente". Fatto che poi è accaduto il 28 novembre. È stato proprio lui a chiamare il 118 "per prestare le necessarie cure" alla donna che "a suo dire stava 'per morire'" ma aggiungendo anche "di non volerle dare soccorso, affermando per ben tre volte 'non mi interessa'" aiutarla.
All'arrivo degli operatori sanitari poi avrebbe confessato. "Zia, papà ha accoltellato mamma, ha ucciso mamma. Corri". Sono le parole che il maggiore dei due figli della coppia ha pronunciato al telefono chiamando la sorella della madre.
Il femminicidio è "l'esito di una progressione criminosa e di una escalation criminale", partita il 23 novembre scorso "mediante due forti schiaffi in volto", emerge dal provvedimento. La 42enne in quella circostanza aveva fatto ricorso alle cure del caso nell'ospedale di Barletta. Leonetti, nelle sue dichiarazioni, ha confessato di aver "sedimentato l'idea di uccidere sua moglie. Non aveva ben chiaro il momento, né il luogo, né la modalità, ma questo pensiero si era riproposto più volte nella sua mente". Fatto che poi è accaduto il 28 novembre. È stato proprio lui a chiamare il 118 "per prestare le necessarie cure" alla donna che "a suo dire stava 'per morire'" ma aggiungendo anche "di non volerle dare soccorso, affermando per ben tre volte 'non mi interessa'" aiutarla.
All'arrivo degli operatori sanitari poi avrebbe confessato. "Zia, papà ha accoltellato mamma, ha ucciso mamma. Corri". Sono le parole che il maggiore dei due figli della coppia ha pronunciato al telefono chiamando la sorella della madre.