Faida di mala: ultimo atto dell’Operazione Castel del Monte

Ieri la requisitoria del PM Maralfa che ha chiesto oltre 40 anni di carcere per 6 persone

giovedì 6 febbraio 2014 14.11
A cura di Stefano Massaro
L'ultimo atto del processo scaturito dall'Operazione "Castel del Monte" partita dal 2006 ed istruita dalla Direzione Distrettuale Antimafia: ieri il Pubblico Ministero, Giuseppe Maralfa, ha ripercorso la faida di mala nella Città di Andria, iniziata nel lontano 1999 con l'uccisione di Benito Pistillo il 12 ottobre di quell'anno. Nel corso degli anni i vari processi hanno già condannato diversi boss della mala locale a 148 anni di carcere, ma ieri l'ultimo atto con le 6 persone imputate ed a processo con rito ordinario. Per loro la richiesta è complessivamente ed a vario titolo di oltre 40 anni di carcere con Giuseppe Posto, il più noto tra gli imputati, per il quale sono stati chiesti 22 anni per l'accusa anche di traffico di cocaina con la Bulgaria.

Lo scorso 28 agosto, Polizia e Carabinieri, arrestarono l'ultimo latitante di quella operazione, nelle campagne andriesi (Articolo AndriaViva). Per lui da scontare 4 anni e 7 mesi di reclusione. Durante la requisitoria del PM, il lungo ricordo dei tanti delitti che hanno insanguinato la città a partire dal '99 per la guerra tra due famiglie andriesi: Pistillo e Pastore. Il sanguinoso scontro per affermare la propria superiorità territoriale nello spaccio della droga. La lunga scia di sangue ha visto anche l'uccisione proprio del boss Agostino Pastore nel 2000 nonché nel 2002 di Pietro Cannone e nel 2006 di Domenico Acri, l'ultimo in ordine temporale. Nella faida hanno perso la vita anche una donna Teresa Lopetuso e suo figlio Pietro, nonché Giacinto Capogna e Leonardo Granata.

Durante le indagini diversi i beni mobili ed immobili confiscati. Gli avvocati difensori in aula il 3 aprile per le proprie arringhe.