Ex pista di Pattinaggio: ancora un rinvio per il completamento dei lavori
Problemi burocratici e di approvvigionamento. Da 180 a 515 giorni per la consegna
venerdì 25 luglio 2014
10.05
Quarta proroga, lunga burocrazia, perizie suppletive ed infine problemi di approvvigionamento. E' la storia della tensostruttura in via di ultimazione nella ex pista di pattinaggio in Corso Europa ad Andria, il cui progetto definitivo è stato redatto dall'arch. Esther Tattoli ed approvato il 14 giugno 2012 per un costo complessivo di 658mila euro. Dopo l'approvazione, il bando per l'appalto dei lavori aggiudicati in via definitiva il 31 ottobre del 2012 all'impresa Euro Costruzioni di Pollena Trocchia con un ribasso del 26% sul prezzo d'asta per una spesa complessiva di poco superiore ai 400mila euro, anche se il quadro economico approvato è rimasto immutato e cioè pari a 658mila euro. A partire dal 13 marzo, poi, l'inizio formale dei lavori che sarebbero dovuti durare 180 giorni con consegna prevista il 9 settembre 2013.
Ad agosto, tuttavia, il primo stop per la necessità di approvare una perizia suppletiva e di variante. I 180 giorni passano e arriva un piccolo spiraglio ad ottobre dello stesso anno 2013 quando i lavori ripartono per completare la struttura in acciaio. La perizia suppletiva viene approvata, però, solo il 6 febbraio del 2014 data in cui vengono concessi altri 90 giorni alla ditta per completare i lavori. Arriva la primavera, il 21 marzo passa, ed arriva una nuova proroga di altri 75 giorni sino al 4 giugno e senza nessun carico di responsabilità per la ditta. Ad inizio giugno, poi, arriva la terza proroga consecutiva con altri 45 giorni concessi dall'ente comunale sino al 22 luglio. Ma la struttura non è completa neanche a fine luglio ed il 22 arriva la determina n° 2627 del Dirigente del Settore Lavori Pubblici, che concede la quarta proroga sino al 14 agosto 2014. Questa ultima proroga giunge a causa delle difficoltà di approvvigionamento dei proiettori di illuminazione del campo e del telo in pvc di copertura, parte fondante del progetto stesso. Il tutto senza alcun onere aggiuntivo a carico della ditta appaltatrice dei lavori.
Da 180 giorni a 515 giorni, dal 13 marzo 2013 al 14 agosto 2014 sempre che non vi siano altri rinvii per un'opera da quasi 700 mila euro e che non sarà omologabile da parte delle varie federazioni sportive. I lavori, infatti, prevedono la realizzazione di un campo polifunzionale con una copertura parziale (Articolo 15 marzo 2013). Un viaggio, esempio, all'interno della burocrazia e nei meandri delle complesse logiche che portano o non portano ai ritardi cronici nella realizzazione delle opere pubbliche.
Ad agosto, tuttavia, il primo stop per la necessità di approvare una perizia suppletiva e di variante. I 180 giorni passano e arriva un piccolo spiraglio ad ottobre dello stesso anno 2013 quando i lavori ripartono per completare la struttura in acciaio. La perizia suppletiva viene approvata, però, solo il 6 febbraio del 2014 data in cui vengono concessi altri 90 giorni alla ditta per completare i lavori. Arriva la primavera, il 21 marzo passa, ed arriva una nuova proroga di altri 75 giorni sino al 4 giugno e senza nessun carico di responsabilità per la ditta. Ad inizio giugno, poi, arriva la terza proroga consecutiva con altri 45 giorni concessi dall'ente comunale sino al 22 luglio. Ma la struttura non è completa neanche a fine luglio ed il 22 arriva la determina n° 2627 del Dirigente del Settore Lavori Pubblici, che concede la quarta proroga sino al 14 agosto 2014. Questa ultima proroga giunge a causa delle difficoltà di approvvigionamento dei proiettori di illuminazione del campo e del telo in pvc di copertura, parte fondante del progetto stesso. Il tutto senza alcun onere aggiuntivo a carico della ditta appaltatrice dei lavori.
Da 180 giorni a 515 giorni, dal 13 marzo 2013 al 14 agosto 2014 sempre che non vi siano altri rinvii per un'opera da quasi 700 mila euro e che non sarà omologabile da parte delle varie federazioni sportive. I lavori, infatti, prevedono la realizzazione di un campo polifunzionale con una copertura parziale (Articolo 15 marzo 2013). Un viaggio, esempio, all'interno della burocrazia e nei meandri delle complesse logiche che portano o non portano ai ritardi cronici nella realizzazione delle opere pubbliche.