Ex dipendenti della Misericordia di Andria ancora in attesa di ricevere il pagamento del TFR
Dopo 8 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro: “Danno economico di circa 100mila euro, ma nessuna risposta”
lunedì 15 luglio 2024
20.03
Sarebbero 7 gli ex dipendenti della Confraternita Misericordia di Andria, ex affidataria per conto dell'Asl Bt del Servizio Trasporto Emergenza urgenza 118, che attendono ancora il pagamento del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) dall'associazione di volontariato andriese.
Gli ex dipendenti, con mansioni di "autista soccorritore" ed inquadramento nel livello C del CCNL di settore, hanno prestato servizio fino al 30 novembre 2023, ultimo giorno prima dell'internalizzazione del servizio e il conseguente affidamento alla società in house Sanitaservice dell'Asl Bat.
Da allora sono trascorsi ben 8 mesi, ma la Misericordia di Andria, oltre a non aver ancora corrisposto la cosiddetta "liquidazione" ai suoi ex lavoratori, non ha ancora garantito loro il premio di produzione relativo agli anni 2022 e 2023.
"A nulla sono risultate le richieste sindacali - commenta Luigi Marzano, segretario territoriale FP CGIL Bat - tant'è che i lavoratori, dopo diversi tentativi di natura conciliativa, volti a ricercare soluzioni bonarie anche mediante un eventuale rateizzazione di quanto spettante per ottenere quanto previsto per Legge, si sono rivolti all'Ufficio Vertenze Legali della Cgil per tramite di un avvocato".
"In mancanza di risposte dal Datore di Lavoro - continua Marzano - oltre a rivolgerci alle istituzioni regionali e all'INPS, siamo giunti a dover richiedere il provvedimento di Decreto Ingiuntivo e consequenziale pignoramento di beni e servizi al Tribunale del Lavoro.
Restiamo fiduciosi confidando nelle determinazioni delle istituzioni ed autorità preposte al fine di far valere questo sacrosanto diritto" - conclude il segretario territoriale FP CGIL BAT.
"Un danno economico macroscopico che si aggirerebbe intorno ad un totale di 100mila euro - affermano gli ex dipendenti.
Noi unici nella Bat a non aver ricevuto il TFR, a differenza degli altri colleghi delle altre associazioni di volontariato che hanno gestito il 118".
A quanto pare, in tutti questi mesi, solo una è stata la risposta ricevuta a mezzo pec dall'associazione giallociano: "Per procurarci la liquidità per la corresponsione degli stessi, abbiamo messo in vendita le autoambulanze e vi sono trattative in corso, di cui si auspica poter giungere a definizione entro il 31 marzo 2024".
Sulla questione è stata chiamata in causa anche la FIALS (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità), per conto del segretario, dott. Angelo Somma, che ha dichiarato: "Dopo aver tentato più volte di addivenire ad una conciliazione, anche noi abbiamo interpellato il nostro Ufficio Legale con il quale si è proceduto alla notifica degli atti di mancato pagamento del TFR, attraverso il commercialista della Misericordia, non ottenendo però nessun risultato".
"Un vero e proprio calvario per gli ex dipendenti - conclude Somma - che speriamo possa concludersi quanto prima. Intanto tra qualche mese è prevista la prima udienza dinanzi al Giudice".
Gli ex dipendenti, con mansioni di "autista soccorritore" ed inquadramento nel livello C del CCNL di settore, hanno prestato servizio fino al 30 novembre 2023, ultimo giorno prima dell'internalizzazione del servizio e il conseguente affidamento alla società in house Sanitaservice dell'Asl Bat.
Da allora sono trascorsi ben 8 mesi, ma la Misericordia di Andria, oltre a non aver ancora corrisposto la cosiddetta "liquidazione" ai suoi ex lavoratori, non ha ancora garantito loro il premio di produzione relativo agli anni 2022 e 2023.
"A nulla sono risultate le richieste sindacali - commenta Luigi Marzano, segretario territoriale FP CGIL Bat - tant'è che i lavoratori, dopo diversi tentativi di natura conciliativa, volti a ricercare soluzioni bonarie anche mediante un eventuale rateizzazione di quanto spettante per ottenere quanto previsto per Legge, si sono rivolti all'Ufficio Vertenze Legali della Cgil per tramite di un avvocato".
"In mancanza di risposte dal Datore di Lavoro - continua Marzano - oltre a rivolgerci alle istituzioni regionali e all'INPS, siamo giunti a dover richiedere il provvedimento di Decreto Ingiuntivo e consequenziale pignoramento di beni e servizi al Tribunale del Lavoro.
Restiamo fiduciosi confidando nelle determinazioni delle istituzioni ed autorità preposte al fine di far valere questo sacrosanto diritto" - conclude il segretario territoriale FP CGIL BAT.
"Un danno economico macroscopico che si aggirerebbe intorno ad un totale di 100mila euro - affermano gli ex dipendenti.
Noi unici nella Bat a non aver ricevuto il TFR, a differenza degli altri colleghi delle altre associazioni di volontariato che hanno gestito il 118".
A quanto pare, in tutti questi mesi, solo una è stata la risposta ricevuta a mezzo pec dall'associazione giallociano: "Per procurarci la liquidità per la corresponsione degli stessi, abbiamo messo in vendita le autoambulanze e vi sono trattative in corso, di cui si auspica poter giungere a definizione entro il 31 marzo 2024".
Sulla questione è stata chiamata in causa anche la FIALS (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità), per conto del segretario, dott. Angelo Somma, che ha dichiarato: "Dopo aver tentato più volte di addivenire ad una conciliazione, anche noi abbiamo interpellato il nostro Ufficio Legale con il quale si è proceduto alla notifica degli atti di mancato pagamento del TFR, attraverso il commercialista della Misericordia, non ottenendo però nessun risultato".
"Un vero e proprio calvario per gli ex dipendenti - conclude Somma - che speriamo possa concludersi quanto prima. Intanto tra qualche mese è prevista la prima udienza dinanzi al Giudice".