Etichettatura dei prodotti lattiero-caserari, il bilancio dell'operazione “Our milk?”
In azione i militari del Comando Regione Carabinieri Forestale Puglia, visitate aziende anche nella Bat
sabato 25 marzo 2017
10.22
Si è conclusa l'operazione a tutela dei consumatori, condotta dai militari del Comando Regione Carabinieri Forestale Puglia e del Coordinamento Territoriale Carabinieri dell'Ambiente del Parco Nazionale Alta Murgia di Altamura denominata "Got Milk?". Obiettivo, la sicurezza agroalimentare e i controlli sulla corretta etichettatura dei prodotti lattiero-caseari, in particolare dei latticini.
Circa quaranta le aziende visitate dai militari per la maggior parte nei territori delle province di Bari, Brindisi e della Bat, che ha permesso di deferire all'Autorità Giudiziaria due persone in qualità di rappresentanti legali delle aziende, contestando loro il reato per frode nell'esercizio del commercio. Oltre 1500 kg sono i prodotti caseari sequestrati mentre a oltre 10.000 euro ammontano le sanzioni amministrative elevate dai Carabinieri diretti dal Capitano Giuliano Palomba.
In particolare, a Bari e a Santeramo in Colle, è stata accertata la vendita di formaggi che riportavano in etichetta le diciture "con Latte fresco Italiano" ma in realtà venivano realizzati con le cagliate industriali, come pure di mozzarelle etichettate "con Latte della Murgia Barese" prodotte invece con latte proveniente dell'Ungheria.
In diverse ditte situate nelle città di Andria, di Gioia del Colle e di Fasano, inoltre i Carabinieri hanno sequestrato oltre 1500 Kg di prodotti caseari privi del sistema di tracciabilità inerente l'origine del latte utilizzato, in palese violazione a quanto previsto dalla specifica normativa di settore sulla sicurezza degli alimenti. Sui tali prodotti non risultavano infatti riportate le fondamentali indicazioni attestanti il giorno di produzione e le materie prime utilizzate.
Controlli "apripista" in vista dell'imminente entrata in vigore del Decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.15 del 19 gennaio 2017, inerente l'obbligo di "indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011".
Circa quaranta le aziende visitate dai militari per la maggior parte nei territori delle province di Bari, Brindisi e della Bat, che ha permesso di deferire all'Autorità Giudiziaria due persone in qualità di rappresentanti legali delle aziende, contestando loro il reato per frode nell'esercizio del commercio. Oltre 1500 kg sono i prodotti caseari sequestrati mentre a oltre 10.000 euro ammontano le sanzioni amministrative elevate dai Carabinieri diretti dal Capitano Giuliano Palomba.
In particolare, a Bari e a Santeramo in Colle, è stata accertata la vendita di formaggi che riportavano in etichetta le diciture "con Latte fresco Italiano" ma in realtà venivano realizzati con le cagliate industriali, come pure di mozzarelle etichettate "con Latte della Murgia Barese" prodotte invece con latte proveniente dell'Ungheria.
In diverse ditte situate nelle città di Andria, di Gioia del Colle e di Fasano, inoltre i Carabinieri hanno sequestrato oltre 1500 Kg di prodotti caseari privi del sistema di tracciabilità inerente l'origine del latte utilizzato, in palese violazione a quanto previsto dalla specifica normativa di settore sulla sicurezza degli alimenti. Sui tali prodotti non risultavano infatti riportate le fondamentali indicazioni attestanti il giorno di produzione e le materie prime utilizzate.
Controlli "apripista" in vista dell'imminente entrata in vigore del Decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.15 del 19 gennaio 2017, inerente l'obbligo di "indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011".