Esperienza bottega-scuola per 400 ragazzi delle scuole andriesi
Presentati, all'Istituto "Lotti-Umberto I", i risultati del progetto in rete
mercoledì 17 dicembre 2014
10.45
Un progetto in rete che ha coinvolto quattro scuole della Città di Andria e dal titolo "A Scuola di mestieri - Il gusto di imparare" di cui, ieri pomeriggio martedì 16 dicembre, sono stati presentati i risultati. Oltre 400 i ragazzi impegnati nell'idea di bottega-scuola con capofila l'Istituto 'R. Lotti-Umberto I', oltre al coinvolgimento della Scuola Secondaria di 1° Grado "G. Salvemini", la Scuola Secondaria di 1° Grado "Vittorio Emanuele III-Dante Alighieri" ed il 4° Circolo Didattico ex "Imbriani".
E' un progetto in cui noi abbiamo puntato molto e ci abbiamo creduto - ha detto Michela De Tommaso, docente dell'istituto "Lotti - Umberto I" nonchè referente del progetto - nella nostra scuola abbiamo immaginato uno spazio di bottega scuola attraverso il quale i ragazzi hanno veramente sperimentato l'utilità dello studio. Gli alunni hanno capito realmente a cosa serve lo studio praticamente attraverso attività laboratoriali dirette. Il progetto ha coinvolto circa 400 ragazzi grazie alla messa in rete del progetto ed alla partecipazione di ben quattro scuole». Nei pub, nei ristoranti, nelle pasticcerie, nelle sale di estetica e nel laboratorio di grafica tutte attività sperimentate direttamente dai ragazzi stessi: «L'idea è quella soprattutto di abbattere i tassi di dispersione scolastica divenuti drammaticamente alti - ha detto Pasquale Annese, Dirigente Scolastico dell'Istituto "Lotti - Umberto I" - mutuando l'esperienza tedesca duale con scuola-lavoro, parte delle ore realizzate in aula e parte in azienda. I nostri ragazzi sono stati nelle botteghe artigiane per un'idea innovativa per l'Italia ma che è già in opera in diverse realtà a noi vicinore».
La manifestazione, svoltasi all'interno dell'Auditorium dell'Istituto "Lotti-Umberto I" ha rappresentato anche l'atto conclusivo di un Progetto PON F3 ed ha visto protagonista anche Mauro Battuello, direttore della 'Piazza dei mestieri' di Torino. E' proprio dall'incontro con Battuello, infatti, che si è sviluppata l'idea del progetto. Un gruppo di docenti e di studenti hanno compiuto un viaggio studio nel capoluogo piemontese per osservare da vicino un percorso proprio basato sull'alternanza scuola lavoro. I ragazzi della piazza, infatti, lavorano e creano e questo genera in loro una passione vera per la conoscenza.
E' un progetto in cui noi abbiamo puntato molto e ci abbiamo creduto - ha detto Michela De Tommaso, docente dell'istituto "Lotti - Umberto I" nonchè referente del progetto - nella nostra scuola abbiamo immaginato uno spazio di bottega scuola attraverso il quale i ragazzi hanno veramente sperimentato l'utilità dello studio. Gli alunni hanno capito realmente a cosa serve lo studio praticamente attraverso attività laboratoriali dirette. Il progetto ha coinvolto circa 400 ragazzi grazie alla messa in rete del progetto ed alla partecipazione di ben quattro scuole». Nei pub, nei ristoranti, nelle pasticcerie, nelle sale di estetica e nel laboratorio di grafica tutte attività sperimentate direttamente dai ragazzi stessi: «L'idea è quella soprattutto di abbattere i tassi di dispersione scolastica divenuti drammaticamente alti - ha detto Pasquale Annese, Dirigente Scolastico dell'Istituto "Lotti - Umberto I" - mutuando l'esperienza tedesca duale con scuola-lavoro, parte delle ore realizzate in aula e parte in azienda. I nostri ragazzi sono stati nelle botteghe artigiane per un'idea innovativa per l'Italia ma che è già in opera in diverse realtà a noi vicinore».
La manifestazione, svoltasi all'interno dell'Auditorium dell'Istituto "Lotti-Umberto I" ha rappresentato anche l'atto conclusivo di un Progetto PON F3 ed ha visto protagonista anche Mauro Battuello, direttore della 'Piazza dei mestieri' di Torino. E' proprio dall'incontro con Battuello, infatti, che si è sviluppata l'idea del progetto. Un gruppo di docenti e di studenti hanno compiuto un viaggio studio nel capoluogo piemontese per osservare da vicino un percorso proprio basato sull'alternanza scuola lavoro. I ragazzi della piazza, infatti, lavorano e creano e questo genera in loro una passione vera per la conoscenza.