Esercizi somministrazione alimenti e bevande: "Chiediamo risarcimenti al governo causa pandemia"
Le dure restrizioni continuative negli ultimi 5 mesi hanno progressivamente aggravato nel tempo la già critica situazione
venerdì 26 marzo 2021
In una nota congiunta, Fipe - Confcommercio Fiepet - Confesercenti Coordinamento Associazioni Horeca Puglia Passione Horeca Pani e Pesci, ristoratori a Brindisi Associazione Ristoratori Polignano a Mare Gruppo Ho.re.ca - Martina Franca Aps Associazione Grottaglie Horeca. chiedono a Governo ed Enti locali risarcimenti per la drammatica situazione venutasi a creare nel comparto, a causa della pandemia da covid 19.
"Stiamo costruendo un percorso inedito che superi la frammentazione, alcune divisioni e diffidenze del passato e concorra con rinnovato impegno ad ottenere risposte immediate alla condizione drammatica, e per tanti ormai divenuta insostenibile, in cui versano gli Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande dell'intero territorio regionale. Fipe, Fiepet e il coordinamento regionale associazioni Horeca chiedono al Governo ed agli Enti locali che diano Dignità ad un comparto che ha giocato un ruolo fondamentale per il miglioramento della qualità della vita, nell'accreditamento dell'immagine della Puglia nel mondo e che rimane imprescindibile per il rilancio della stessa nel futuro. Un settore oggetto di dure restrizioni continuative negli ultimi 5 mesi che hanno progressivamente aggravato nel tempo una situazione già drammatica e pesante e che non ha subito nessun altro comparto economico. L' assoluta inadeguatezza dell'entità dei ristori nell'ultimo DL Sostegni rischia di diventare per molti piccoli imprenditori una condanna definitiva alla chiusura, con inevitabili conseguenti ripercussioni sui livelli occupazionali dell'intera Regione Puglia. Chiediamo al governo ulteriori ristori, ma sarebbe più giusto chiamarli risarcimenti, che garantiscano la sopravvivenza dell'intero comparto. E si rende subito necessario un credito di imposta sui fitti almeno fino a quando resteremo chiusi, che consenta di sanare la palese ingiustizia di dover ugualmente corrispondere un fitto a fronte dell'impossibilità di poter utilizzare I locali. Chiediamo alla Regione Puglia, che contrariamente alla prima fase della pandemia, è rimasta totalmente sguarnita di strumenti di sostegno all' economia degli Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, alla realizzazione di un fondo di Emergenza per il comparto, seguendo in tal senso l'esempio della vicina regione Basilicata e dell'Emilia Romagna. Chiediamo all'Anci e ai sindaci dei comuni e delle aree metropolitane della Regione Puglia di discutere quanto prima nuovi criteri che siano più perequativi rispetto alle tasse comunali per l'anno 2021, in conseguenza dell'utilizzo parziale delle attività. Agli Enti locali chiediamo un confronto, una democrazia finalmente partecipativa che tenga in debito conto, come contributo, la nostra professionalità e le nostre competenze per dare quelle risposte che l'intero settore attende con urgenza. E promuoveremo, se sarà necessario, nel pieno rispetto della legalità, forme di mobilitazione per difendere i diritti dell'intera categoria".
"Stiamo costruendo un percorso inedito che superi la frammentazione, alcune divisioni e diffidenze del passato e concorra con rinnovato impegno ad ottenere risposte immediate alla condizione drammatica, e per tanti ormai divenuta insostenibile, in cui versano gli Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande dell'intero territorio regionale. Fipe, Fiepet e il coordinamento regionale associazioni Horeca chiedono al Governo ed agli Enti locali che diano Dignità ad un comparto che ha giocato un ruolo fondamentale per il miglioramento della qualità della vita, nell'accreditamento dell'immagine della Puglia nel mondo e che rimane imprescindibile per il rilancio della stessa nel futuro. Un settore oggetto di dure restrizioni continuative negli ultimi 5 mesi che hanno progressivamente aggravato nel tempo una situazione già drammatica e pesante e che non ha subito nessun altro comparto economico. L' assoluta inadeguatezza dell'entità dei ristori nell'ultimo DL Sostegni rischia di diventare per molti piccoli imprenditori una condanna definitiva alla chiusura, con inevitabili conseguenti ripercussioni sui livelli occupazionali dell'intera Regione Puglia. Chiediamo al governo ulteriori ristori, ma sarebbe più giusto chiamarli risarcimenti, che garantiscano la sopravvivenza dell'intero comparto. E si rende subito necessario un credito di imposta sui fitti almeno fino a quando resteremo chiusi, che consenta di sanare la palese ingiustizia di dover ugualmente corrispondere un fitto a fronte dell'impossibilità di poter utilizzare I locali. Chiediamo alla Regione Puglia, che contrariamente alla prima fase della pandemia, è rimasta totalmente sguarnita di strumenti di sostegno all' economia degli Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, alla realizzazione di un fondo di Emergenza per il comparto, seguendo in tal senso l'esempio della vicina regione Basilicata e dell'Emilia Romagna. Chiediamo all'Anci e ai sindaci dei comuni e delle aree metropolitane della Regione Puglia di discutere quanto prima nuovi criteri che siano più perequativi rispetto alle tasse comunali per l'anno 2021, in conseguenza dell'utilizzo parziale delle attività. Agli Enti locali chiediamo un confronto, una democrazia finalmente partecipativa che tenga in debito conto, come contributo, la nostra professionalità e le nostre competenze per dare quelle risposte che l'intero settore attende con urgenza. E promuoveremo, se sarà necessario, nel pieno rispetto della legalità, forme di mobilitazione per difendere i diritti dell'intera categoria".