Emergenza covid 19: riaprono oltre 21 mila tra bar e ristoranti nella Puglia tornata zona gialla
Lo sottolinea Coldiretti in una nota che aggiunge: “Lo scenario resta drammatico"
lunedì 7 dicembre 2020
Con il ritorno della Puglia in zona gialla riaprono oltre 21mila bar, pizzerie e ristoranti e gli 876 agriturismi, costretti per un mese dal 6 novembre scorso alla chiusura con la sola possibilità di effettuare consegne a domicilio e l'asporto. E' quanto emerge da un'analisi di Coldiretti Puglia sugli effetti dell'entrata in vigore della nuova ordinanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza che prevede il passaggio della Puglia da area arancione ad area gialla.
Le attività di ristorazione in Puglia, tornata zona gialla, sono consentite – ricorda Coldiretti Puglia – solo dalle ore 5,00 alle 18,00 con la possibilità sempre della consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 della ristorazione con asporto.
"Lo scenario resta drammatico anche per il permanere dei limiti anche nei giorni più caldi delle feste di fine anno come Natale, Santo Stefano e Capodanno con l'obbligo di chiusura alle 18 per tutte le attività di ristorazione. Per effetto del blocco parziale o totale della ristorazione è a rischio un sistema agroalimentare che in Puglia è assicurato grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione che nel 2020 a causa dell'emergenza Covid è sostenuta dalle consegne a domicilio e dall'asporto", dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Ma a pesare è anche la decisione di blindare gli italiani nei giorni delle festività natalizie nel proprio comune – denuncia Coldiretti Puglia - che mette ko soprattutto le oltre 876 strutture agrituristiche pugliesi che sono principalmente situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. Un vero paradosso se si considera che gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, che sono secondo www.campagnamica.it i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
Il taglio delle spese di fine anno a tavola rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari dei cittadini fuori casa – insiste Coldiretti Puglia - che nel 2020 scendono al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per la ristorazione che dimezza il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 4 miliardi di euro in Puglia.
Solo dal taglio dei brindisi delle festività natalizie e di fine anno a tavola – aggiunge Coldiretti Puglia - per effetto del coprifuoco e dei limiti ai festeggiamenti nelle case sono a forte rischio i consumi di vino e spumanti che nel 2020 fanno registrare un crollo fuori casa del 38% per una perdita complessiva di quasi 230 milioni di euro.
Le limitazioni alle attività di impresa – conclude Coldiretti Puglia – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l'economia e l'occupazione con un piano strategico nazionale per salvare le imprese e garantire la sovranità alimentare del paese.
Le attività di ristorazione in Puglia, tornata zona gialla, sono consentite – ricorda Coldiretti Puglia – solo dalle ore 5,00 alle 18,00 con la possibilità sempre della consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 della ristorazione con asporto.
"Lo scenario resta drammatico anche per il permanere dei limiti anche nei giorni più caldi delle feste di fine anno come Natale, Santo Stefano e Capodanno con l'obbligo di chiusura alle 18 per tutte le attività di ristorazione. Per effetto del blocco parziale o totale della ristorazione è a rischio un sistema agroalimentare che in Puglia è assicurato grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione che nel 2020 a causa dell'emergenza Covid è sostenuta dalle consegne a domicilio e dall'asporto", dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Ma a pesare è anche la decisione di blindare gli italiani nei giorni delle festività natalizie nel proprio comune – denuncia Coldiretti Puglia - che mette ko soprattutto le oltre 876 strutture agrituristiche pugliesi che sono principalmente situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. Un vero paradosso se si considera che gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, che sono secondo www.campagnamica.it i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
Il taglio delle spese di fine anno a tavola rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari dei cittadini fuori casa – insiste Coldiretti Puglia - che nel 2020 scendono al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per la ristorazione che dimezza il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 4 miliardi di euro in Puglia.
Solo dal taglio dei brindisi delle festività natalizie e di fine anno a tavola – aggiunge Coldiretti Puglia - per effetto del coprifuoco e dei limiti ai festeggiamenti nelle case sono a forte rischio i consumi di vino e spumanti che nel 2020 fanno registrare un crollo fuori casa del 38% per una perdita complessiva di quasi 230 milioni di euro.
Le limitazioni alle attività di impresa – conclude Coldiretti Puglia – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l'economia e l'occupazione con un piano strategico nazionale per salvare le imprese e garantire la sovranità alimentare del paese.