Emergenza cinghiali: l'Ente Parco Alta Murgia chiede azioni urgenti
40 volontari per il censimento ed incremento del piano di cattura. Sinergie con i Carabinieri Forestali
giovedì 22 febbraio 2018
Quaranta volontari oltre ai tecnici dell'Ente, per aggiornare il censimento della popolazione ungulata esistente nel Parco dell'Alta Murgia, attività di selecontrollo affidate ai Carabinieri Forestali ed anche selecontrollo sulle aree contigue al Parco.
Si lavora a misure nuove e straordinarie come queste per affrontare l'emergenza cinghiali, misure nelle quali l'Ente Parco è sempre stato in prima linea perchè subisce un doppio danno. L'Ente, infatti, oltre a dover indennizzare gli agricoltori le cui colture vengono distrutte dai cinghiali con picchi massimi, in particolare, per cereali e legumi a giugno e mandorleti e vigneti ad agosto – subisce i danni provocati alle biodiversità esistenti all'interno de parco rurale più grande d'Italia. In questa battaglia però l'Ente Parco non può essere lasciato solo.
Per questo Cesareo Troia, Vice Presidente dell'Ente Parco, chiede misure straordinarie e soprattutto chiede un coinvolgimento istituzionale ampio perchè, in solitudine, il Parco non può fare ancora molto nella lunga e complicata battaglia contro l'emergenza cinghiali. "Noi siamo sempre stati in prima linea in questa battaglia – dichiara Cesareo Troia. Abbiamo messo a punto ed attuato un nostro Piano di Gestione della specie cinghiale che stiamo aggiornando con nuove strategie di contenimento. In questi anni abbiamo definito e attuato, e stiamo tuttora attuando, dopo averlo concordato con l'Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) un piano triennale di catture, traslocamento e macellazione dei cinghiali in aziende venatorie del centro Italia.
Abbiamo anche dovuto superare, sul punto, una serie di difficoltà legate a regole sanitarie, tracciabilità delle carni e così via, insomma siamo un riferimento almeno in Puglia. Ora però dobbiamo continuare ad affrontare questa emergenza, ma siamo sempre soli. Perchè fuori del perimetro del Parco non ha fatto niente nessuno ed occorre invece un coinvolgimento maggiore. Il problema è ormai diffuso a tutto il territorio italiano, ma gli altri Enti non hanno adottato alcuna strategia di contenimento"
Si lavora a misure nuove e straordinarie come queste per affrontare l'emergenza cinghiali, misure nelle quali l'Ente Parco è sempre stato in prima linea perchè subisce un doppio danno. L'Ente, infatti, oltre a dover indennizzare gli agricoltori le cui colture vengono distrutte dai cinghiali con picchi massimi, in particolare, per cereali e legumi a giugno e mandorleti e vigneti ad agosto – subisce i danni provocati alle biodiversità esistenti all'interno de parco rurale più grande d'Italia. In questa battaglia però l'Ente Parco non può essere lasciato solo.
Per questo Cesareo Troia, Vice Presidente dell'Ente Parco, chiede misure straordinarie e soprattutto chiede un coinvolgimento istituzionale ampio perchè, in solitudine, il Parco non può fare ancora molto nella lunga e complicata battaglia contro l'emergenza cinghiali. "Noi siamo sempre stati in prima linea in questa battaglia – dichiara Cesareo Troia. Abbiamo messo a punto ed attuato un nostro Piano di Gestione della specie cinghiale che stiamo aggiornando con nuove strategie di contenimento. In questi anni abbiamo definito e attuato, e stiamo tuttora attuando, dopo averlo concordato con l'Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) un piano triennale di catture, traslocamento e macellazione dei cinghiali in aziende venatorie del centro Italia.
Abbiamo anche dovuto superare, sul punto, una serie di difficoltà legate a regole sanitarie, tracciabilità delle carni e così via, insomma siamo un riferimento almeno in Puglia. Ora però dobbiamo continuare ad affrontare questa emergenza, ma siamo sempre soli. Perchè fuori del perimetro del Parco non ha fatto niente nessuno ed occorre invece un coinvolgimento maggiore. Il problema è ormai diffuso a tutto il territorio italiano, ma gli altri Enti non hanno adottato alcuna strategia di contenimento"