Elina Chauvet: «I territori devono creare coscienza sociale»
Stamane al "Colasanto" di Andria l'artista messicana ha presentato "Zapatos Rojos"
venerdì 11 aprile 2014
12.36
«I territori devono creare coscienza sociale rispetto alla problematica del femminicidio e di Ciudad Juárez». Sono queste le parole dell'artista messicana Elina Chauvet, che nel 2009 ha ideato l'installazione di arte pubblica "Zapatos Rojos" (Scarpette Rosse) per denunciare le centinaia di donne scomparse, rapite, stuprate o assassinate proprio nella cittadina di frontiera Juárez, nel nord del Messico: «Il problema è mondiale - ha detto Elina Chauvet, per la prima volta nel mezzogiorno d'Italia - sollevare la tematica, riportare i fatti e costruire campagne specifiche non può che aiutare tutte le donne a sentirsi meno sole e più forti. A Juarez c'è tanto da fare, come tanto da fare c'è in tutto il mondo, la nostra - ha concluso l'artista messicana - è una lunga e decisa battaglia».
Nella giornata di domani, a partire dalle ore 12 e sino alle 22 in Piazza Vittorio Emanuele II o Piazza Catuma, l'installazione con la curatrice del progetto in Italia, Francesca Guerisoli. Oggi, nell'auditorium dell'Istituto "Colasanto" di Andria, invece, un dibattito alla presenza di autorità, ospiti e moltissimi studenti per ribadire il tema essenziale di Zapatos Rojos: femminicidi e violenza contro le donne. Tema che non è avulso, purtroppo, dal contesto italiano: «L'Italia soltanto nell'Ottobre 2013 ha recepito quanto previsto dalla convenzione di Istanbul dal punto di vista sanzionatorio sul femminicidio - ha detto l'Assessore alla Cultura del Comune di Andria, Antonio Nespoli - ma ora vanno attivate tutta una serie di attività preventive soprattutto nei confronti delle nuove generazioni. Bisogna parlare di queste tematiche sia nelle istituzioni ma anche nelle famiglie dove spesso si annidano i problemi maggiori che possono trasformarsi in veri e propri casi di violenza».
Durante il dibattito alta l'attenzione verso l'avvio di "Zapatos Rojos", con le foto della cittadina di Juárez e le tante donne scomparse appartenenti al popolo meno agiato del territorio e delle quali si parla meno. Aspetti normativi e legislativi della violenza di genere con l'intervento di Stefania Campanile, avvocato e consigliere di parità della Provincia BAT, gli aspetti di lotta internazionale grazie al coinvolgimento di Luisa Monterisi di Amnesty International della sede di Andria, ed il forte coinvolgimento del territorio con quasi 600 scarpe raccolte e colorate tutte di rosso grazie all'impegno di numerose associazioni e dello stesso Liceo Artistico "Colasanto" di Andria.
L'evento è stato interamente realizzato grazie ai patrocini dell'Assessorato al Welfare della Regione Puglia, della Provincia BAT e del Comune di Andria. Tra i soggetti promotori dell'iniziativa, poi, come anticipato la Consigliera di Parità della BAT, l'avvocato Stefania Campanile, l'associazione culturale Hydra, Amnesty International Andria, il Centro Antiviolenza Provinciale "Futura" e la Cooperativa Sociale Tempi Nuovi. Tra i soggetti aderenti, infine, le associazioni Tutt'altro, Libera, Carsica, L'Altrove, Unia, Arcigay - BAT nonché il Liceo Artistico di Andria "G. Colasanto".
Nella giornata di domani, a partire dalle ore 12 e sino alle 22 in Piazza Vittorio Emanuele II o Piazza Catuma, l'installazione con la curatrice del progetto in Italia, Francesca Guerisoli. Oggi, nell'auditorium dell'Istituto "Colasanto" di Andria, invece, un dibattito alla presenza di autorità, ospiti e moltissimi studenti per ribadire il tema essenziale di Zapatos Rojos: femminicidi e violenza contro le donne. Tema che non è avulso, purtroppo, dal contesto italiano: «L'Italia soltanto nell'Ottobre 2013 ha recepito quanto previsto dalla convenzione di Istanbul dal punto di vista sanzionatorio sul femminicidio - ha detto l'Assessore alla Cultura del Comune di Andria, Antonio Nespoli - ma ora vanno attivate tutta una serie di attività preventive soprattutto nei confronti delle nuove generazioni. Bisogna parlare di queste tematiche sia nelle istituzioni ma anche nelle famiglie dove spesso si annidano i problemi maggiori che possono trasformarsi in veri e propri casi di violenza».
Durante il dibattito alta l'attenzione verso l'avvio di "Zapatos Rojos", con le foto della cittadina di Juárez e le tante donne scomparse appartenenti al popolo meno agiato del territorio e delle quali si parla meno. Aspetti normativi e legislativi della violenza di genere con l'intervento di Stefania Campanile, avvocato e consigliere di parità della Provincia BAT, gli aspetti di lotta internazionale grazie al coinvolgimento di Luisa Monterisi di Amnesty International della sede di Andria, ed il forte coinvolgimento del territorio con quasi 600 scarpe raccolte e colorate tutte di rosso grazie all'impegno di numerose associazioni e dello stesso Liceo Artistico "Colasanto" di Andria.
L'evento è stato interamente realizzato grazie ai patrocini dell'Assessorato al Welfare della Regione Puglia, della Provincia BAT e del Comune di Andria. Tra i soggetti promotori dell'iniziativa, poi, come anticipato la Consigliera di Parità della BAT, l'avvocato Stefania Campanile, l'associazione culturale Hydra, Amnesty International Andria, il Centro Antiviolenza Provinciale "Futura" e la Cooperativa Sociale Tempi Nuovi. Tra i soggetti aderenti, infine, le associazioni Tutt'altro, Libera, Carsica, L'Altrove, Unia, Arcigay - BAT nonché il Liceo Artistico di Andria "G. Colasanto".