Elezioni regionali, Senso Civico: “Furto di rappresentanza. Si ripristini esatto calcolo elettorale”

Per il consigliere regionale uscente, Sabino Zinni, si profilerebbe la possibilità di vedersi assegnato un seggio

martedì 22 settembre 2020 22.57
"In Puglia si sta operando un furto gravissimo di rappresentanza ai danni della democrazia, stracciando le regole dettate da una legge elettorale che stabilisce chiaramente una cosa: chi supera con il voto degli elettori il 4 % ha diritto a concorrere alla rappresentanza regionale".

È la denuncia di Ernesto Abaterusso, Mino Borraccino e Alfonso Pisicchio, tra i fondatori di "Senso Civico - Un nuovo Ulivo per la Puglia", una delle quattro liste a sostegno di Emiliano ad aver superato la soglia di sbarramento. E unica a non vedersi attribuire alcun seggio.

Una vicenda politico-elettorale che vede coinvolto uno dei candidati consiglieri regionali più suffragati non solo di "Senso Civico" ma dell'intera Bat, l'andriese Sabino Zinni, che pur a fronte di ben 7.400 voti di preferenza rispetto ad esempio all'ex assessore uscente e compagno di partito Alfonsino Pisicchio, fermo ad appena 4.400 voti, non gli è stato riconosciuto il seggio che lo avrebbe portato di diritto a sedersi nell'assemblea regionale pugliese.

"C'è da rimanere francamente basiti: come va considerato lo sbarramento contemplato dalla legge, come un suggerimento, una lieve raccomandazione o un'idea platonica? Un'avvertenza integrata dal sottotitolo "è più prudente fare il 5%"? Non dovrebbe essere la certezza di una regola all'interno di uno Stato di Diritto? – sottolineano -. La cosa curiosa è che lo stesso sito ufficiale che comunica l'esclusione dal riparto dei seggi della lista, certifica che la stessa ha superato il 4,16% dei consensi, e aggiunge un'ulteriore distorsione legata all'attribuzione del premio di maggioranza alla coalizione del presidente vincente. La legge regionale del 2015 dice che se il candidato presidente raccoglie oltre il 40% dei voti si vedrà attribuire 29 seggi. Ebbene "Eligendo", invece, ne fa sparire un paio: sarebbero, infatti, solo 27 i consiglieri della maggioranza".

"Crediamo – concludono Abaterusso, Borraccino e Pisicchio– di essere di fronte ad un errore materiale di calcolo e pensiamo di avere il diritto ad una rapida e precisa correzione, ai sensi della legge vigente".

Una vicenda non di poco conto che sarebbe adesso seguita direttamente dall'ufficio elettorale della Regione, in stretto raccordo con il Ministero dell'Interno, che dovrebbe risolvere nel giro di 10 giorni questo "strano arcano" elettorale.