Elezioni politiche, Assessore Di Leo: "In quel 36% di astenuti almeno la metà sono giovani"

"Penso che siano i partiti a non interessarsi dei giovani. Ad usarli, a volte, come se fossero bandiere, ma senza ascoltarli mai veramente"

mercoledì 28 settembre 2022 18.02
L'analisi del post voto, Viviana Di Leo, Assessore al Futuro al Comune di Andria, lo affida ad uno nota, che pubblichiamo:

"In queste ore imperversano sui social e sulla stampa analisi del voto e analisi politiche (o pseudo tali) di dirigenti di partito, militanti ed elettori.
Analisi dovute, in qualche caso necessarie, anche se continuo a credere che la vera riflessione vada fatta nelle sedi opportune, nelle sedi di partito, nelle assemblee pubbliche.
Scrivere e commentare a caldo non delinea le cause dell'effetto raccolto o non raccolto, anzi incrementa solo il malcontento di una parte o l'esaltazione dell'altra.
In alcune di queste analisi non manca il dato dell'astensionismo. Quello giovanile è alto. È vero. Ma è anche molto comodo limitarsi ad affermarlo, facendo intendere che i giovani si siano disinteressati alla politica e alle sorti di questo Paese.
Pensavamo davvero che un video su TikTok avrebbe intercettato i giovani?
Crediamo davvero che qualche bel post ben confezionato possa convincere gli under 35 ad andare a votare e soprattutto a schierarsi?
Io non credo. Ho una considerazione più alta della componente giovanile di questo Paese.
Il dato dell'astensionismo in queste elezioni politiche si attesta intorno al 36%. Circa 1 italiano su 3 non si è recato alle urne, dunque, classificando queste elezioni come le meno partecipate nella storia repubblicana.
L'affluenza perde quasi 10 punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni ed in Puglia raggiunge a malapena il 57%, perdendo 12 punti percentuali rispetto al 2018.
In quel 36% di astenuti almeno la metà sono giovani uomini e giovani donne. Astensioni che ovviamente, mi pare molto scontato e vi dico a breve perché, al Sud aumentano, soprattutto tra i giovani.
E la motivazione che ci diciamo è sempre la stessa. Sono i giovani che non si interessano.
Sarà vero in parte, sicuramente comodo dircelo, ma non credo sia solo questo il motivo.
Io, invece, penso che siano i partiti a non interessarsi dei giovani. Ad usarli, a volte, come se fossero bandiere, ma senza ascoltarli mai veramente.
I programmi elettorali di ciascun partito e/o coalizione, pur presentando un cenno al mondo giovanile, sono stati spiegati e raccontati male. Né le risposte e le proposte di destra né quelle di sinistra, evidentemente, sono state sufficientemente interessanti.
E basta partire proprio dai dati precedenti per capire come la politica in realtà sia stata la prima a scegliere di non scegliere.
Il maggior astensionismo giovanile si registra al Sud. I territori da cui spesso i giovani vanno via per studiare e lavorare altrove sono proprio quelli del Sud.
In Italia ci sono 5 milioni di fuori sede, giovanissimi, giovani e non solo che vivono altrove per studiare, per lavorare, per fare esperienze.
Qual è stata la risposta della politica a queste milioni di persone che per esercitare un diritto e dovere avrebbero dovuto interrompere le loro vite per recarsi al seggio della città natale? Gli sconti e le agevolazioni sui trasporti. Sconti anche abbastanza irrisori.
Non è possibile che ancora oggi, nonostante il voto all'estero sia garantito, quello per i fuorisede non sia ancora previsto e regolamentato.
È inaccettabile.
Oltre a cambiare questa legge elettorale penosa, di difficile comprensione e che di certo non favorisce il coinvolgimento territoriale, garantire il diritto di voto ai fuorisede non più prorogabile.
Le elezioni sono finite. C'è un vincitore e ci sono i vinti. Abbiamo eletto i nostri rappresentanti territoriali per Camera e Senato, ai quali va' il mio sincero augurio di buon lavoro e ai quali dico: una proposta di legge sul "Voto dove vivo" c'è già. È stata presentata nel 2019 ed è ancora ferma.
Tra le tante priorità e urgenze che l'Italia avrà nei prossimi mesi, ritengo che sia necessario rimettere mano anche a questa proposta di legge per approvarla finalmente, per non lasciare inascoltati 5 milioni di italiani, per garantire il voto a tutti e tutte, per tutelare e semplificare l'esercizio di un diritto: scegliere per il proprio Paese.
I partiti che si sono espressi favorevolmente per il "VotoDoveVivo" durante la campagna elettorale hanno 261 seggi in totale alla Camera e 125 seggi complessivo al Senato. In pratica, hanno la maggioranza.
E dunque, cos'altro dobbiamo attendere ora?", conclude l'Assessore comunale al Futuro al Comune di Andria, Viviana Di Leo.