Elettori ed eletti: ritorna il toto nomine nel centro destra per il Parlamento
La ventilata ipotesi di tornare presto al voto sta nuovamente solleticando l'appetito di molti politici
martedì 8 maggio 2018
16.38
L'impossibilità di far nascere un governo, dopo 60 giorni dall'esito elettorale delle politiche dello scorso 4 marzo e le indicazioni fornite dal Capo dello Stato circa la possibilità di far ricorso nuovamente alle urne, addirittura già a luglio, qualora non si riesca ad arrivare neanche ad un governo "neutrale" per dicembre, sta nuovamente agitando il mondo politico del territorio.
"E' solo questione di tempo ma si ritornerà al voto".
E' questo il mantra con il quale si stanno muovendo alcuni ambienti politici, tra cui il sottobosco locale, fatto di gabellieri, truppe cammellate e peones.
Ma le cose, soprattutto in alcune compagini, dopo l'esito del voto e prima ancora per quello che è avvenuto durante la campagna elettorale, non potranno essere le stesse.
Prendiamo ad esempio il centro destra locale. Se si andrà a votare, un candidato che i più danno per certo sarà Nicola Giorgino, rimasto al palo a causa del mancato inserimento della clausola "salva sindaci". Quindi, conseguentemente si dovrà stabilire cosa succederà a Palazzo di Città e cosa vorrà fare Nino Marmo, ovvero se punterà ad uno scranno parlamentare o a Palazzo San Francesco.
Non è un mistero per nessuno che ad Andria in Forza Italia vi sia una spaccatura insanabile, che avrà ripercussioni su qualsiasi campagna elettorale, siano le politiche come le comunali.
Al momento vi è una fretta da parte di qualcuno, a non veder più ricandidare gli attuali eletti: di Licia Ronzulli o di Dario Damiani ad Andria, in molti ambienti azzurri non ne vogliono neanche sentir parlare.
Da Maurizio Gasparri, ad Antonio Tajani e per arrivare a Silvio Berlusconi, del caso "Andria" sono bene al corrente. Non pochi, ad Andria non lo mandano certo a dire che vogliono l'estromissione di Luigi Vitali e dei suoi rappresentanti del territorio, in primis Luigi De Mucci.
Al contrario, un'altra compagine ha stretto buone relazioni proprio con i rappresentanti di cui sopra e con questi si stanno gettando possibili disegni politici, sia per il parlamento ma soprattutto per le comunali.
Attenzione però: sulla bilancia ci sono anche le europee del 2019 e le regionali del 2020 ed ognuno vuole ottenere "un posto al sole" a scapito della compagine avversa all'interno di Forza Italia. Qualcuno ipotizza anche una possibile nomina del Primo Cittadino di Andria a Commissario regionale azzurro. Bisognerà però capire da chi dovrebbe giungere questa nomina.
Chi potrebbe trovare giovamento da questa situazione è Noi con Salvini e Fratelli d'Italia che nelle politiche del 4 marzo hanno ottenuto una buona affermazione nella Bat.
Per ironia della sorte stanno crescendo le voci che darebbero per certo un passaggio di alcuni notabile di Forza Italia nel partito di Salvini. In crescita costante, al contrario di Forza Italia, la Lega ha buone possibilità di veder piazzare in questa provincia un proprio rappresentante.
Certamente un ruolo più autorevole alla Camera o al Senato lo agognerebbe Benedetto Miscioscia, ma probabilmente molto presto il consigliere comunale potrebbe trovare altri pretendenti sulla strada che porta a Matteo Salvini.
Altra situazione che bisognerà verificare è quella dei due coordinamenti cittadini di Forza Italia presenti: quello storico di via Taranto cui fanno capo Fisfola, Marmo e Giorgino e quello appena inaugurato di via Bovio, che vede come referenti la commissaria cittadina Pasqua Laura Di Pilato, la Buonomo con Fuzio, ed il portavoce Nespoli.
E, a mettere benzina sul fuoco ci sarebbero alcuni movimenti che arriverebbero da Direzione Italia, che parrebbe sganciarsi qui ad Andria dal viatico di Francesco Ventola e dell'ex parlamentare Benedetto Fucci. Per andare dove? Questo non è dato ancora sapere, ci sarebbero manovre in atto. Una grande incognita, quest'ultima, che si appalesa con altre nel panorama politico del centro destra cittadino, in cerca di elettori ed eletti.
"E' solo questione di tempo ma si ritornerà al voto".
E' questo il mantra con il quale si stanno muovendo alcuni ambienti politici, tra cui il sottobosco locale, fatto di gabellieri, truppe cammellate e peones.
Ma le cose, soprattutto in alcune compagini, dopo l'esito del voto e prima ancora per quello che è avvenuto durante la campagna elettorale, non potranno essere le stesse.
Prendiamo ad esempio il centro destra locale. Se si andrà a votare, un candidato che i più danno per certo sarà Nicola Giorgino, rimasto al palo a causa del mancato inserimento della clausola "salva sindaci". Quindi, conseguentemente si dovrà stabilire cosa succederà a Palazzo di Città e cosa vorrà fare Nino Marmo, ovvero se punterà ad uno scranno parlamentare o a Palazzo San Francesco.
Non è un mistero per nessuno che ad Andria in Forza Italia vi sia una spaccatura insanabile, che avrà ripercussioni su qualsiasi campagna elettorale, siano le politiche come le comunali.
Al momento vi è una fretta da parte di qualcuno, a non veder più ricandidare gli attuali eletti: di Licia Ronzulli o di Dario Damiani ad Andria, in molti ambienti azzurri non ne vogliono neanche sentir parlare.
Da Maurizio Gasparri, ad Antonio Tajani e per arrivare a Silvio Berlusconi, del caso "Andria" sono bene al corrente. Non pochi, ad Andria non lo mandano certo a dire che vogliono l'estromissione di Luigi Vitali e dei suoi rappresentanti del territorio, in primis Luigi De Mucci.
Al contrario, un'altra compagine ha stretto buone relazioni proprio con i rappresentanti di cui sopra e con questi si stanno gettando possibili disegni politici, sia per il parlamento ma soprattutto per le comunali.
Attenzione però: sulla bilancia ci sono anche le europee del 2019 e le regionali del 2020 ed ognuno vuole ottenere "un posto al sole" a scapito della compagine avversa all'interno di Forza Italia. Qualcuno ipotizza anche una possibile nomina del Primo Cittadino di Andria a Commissario regionale azzurro. Bisognerà però capire da chi dovrebbe giungere questa nomina.
Chi potrebbe trovare giovamento da questa situazione è Noi con Salvini e Fratelli d'Italia che nelle politiche del 4 marzo hanno ottenuto una buona affermazione nella Bat.
Per ironia della sorte stanno crescendo le voci che darebbero per certo un passaggio di alcuni notabile di Forza Italia nel partito di Salvini. In crescita costante, al contrario di Forza Italia, la Lega ha buone possibilità di veder piazzare in questa provincia un proprio rappresentante.
Certamente un ruolo più autorevole alla Camera o al Senato lo agognerebbe Benedetto Miscioscia, ma probabilmente molto presto il consigliere comunale potrebbe trovare altri pretendenti sulla strada che porta a Matteo Salvini.
Altra situazione che bisognerà verificare è quella dei due coordinamenti cittadini di Forza Italia presenti: quello storico di via Taranto cui fanno capo Fisfola, Marmo e Giorgino e quello appena inaugurato di via Bovio, che vede come referenti la commissaria cittadina Pasqua Laura Di Pilato, la Buonomo con Fuzio, ed il portavoce Nespoli.
E, a mettere benzina sul fuoco ci sarebbero alcuni movimenti che arriverebbero da Direzione Italia, che parrebbe sganciarsi qui ad Andria dal viatico di Francesco Ventola e dell'ex parlamentare Benedetto Fucci. Per andare dove? Questo non è dato ancora sapere, ci sarebbero manovre in atto. Una grande incognita, quest'ultima, che si appalesa con altre nel panorama politico del centro destra cittadino, in cerca di elettori ed eletti.