E' ufficiale, dal 18 maggio Messe con i fedeli anche ad Andria: il decreto di mons. Mansi

Per ciascuna chiesa della diocesi è indicata una capienza massima, con le relative misure di sicurezza

mercoledì 13 maggio 2020 19.44
A cura di Antonio D'Oria
Dopo l'annuncio della Conferenza Episcopale Italiana circa la riapertura delle celebrazioni al popolo, anche i fedeli della diocesi di Andria potranno tornare in chiesa a partire dal 18 maggio. Lo ha stabilito il Vescovo diocesano, mons. Luigi Mansi, in un decreto nella giornata di oggi: gli accessi alle chiese saranno contingentati e regolati da volontari per il servizio d'ordine o collaboratori laici, che controlleranno le vie d'accesso e d'uscita per evitare assembramenti.

Per ciascuna chiesa delle tre città della diocesi (Andria, Minervino, Canosa), il decreto stabilisce una capienza massima, oltre la quale non saranno consentiti altri ingressi in modo tale da mantenere le giuste distanze di sicurezza tra i banchi; per ragioni di comodità, il Vescovo ha indicato nel decreto la possibilità di apporre adesivi sui banchi per segnalare le postazioni. Ogni parrocchia dovrà affiggere un avviso pubblico con l'indicazione di tale numero; le parrocchie con una grande capienza possono valutare la posisbilità di aggiungere un'altra S. Messa, per consentire a un numero maggiore di fedeli di partecipare evitando così assembramenti. Non sarà permesso l'ingresso ai fedeli con sintomi influenzali/respiratori o che presentino una temperatura corporea superiore ai 37,5 °C, o se sono stati in contatto con persone positive al Covid-19 nei giorni scorsi.

Una volta entrati in chiesa, i fedeli potranno igienizzare le mani tramite un'apposita postazione. Dopo ogni celebrazione, si provvederà ad igienizzare le postazioni dei banchi e tutta la suppellettile usata per la S. Messa, come ampolline e vasi sacri, e a favorire il ricambio dell'aria. Le acquasantiere restano vuote e non ci saranno libretti o fogli per i canti. E' prevista la presenza di un organista ma viene omesso il coro. Per quanto riguarda la Comunione, ogni parroco valuterà se lo spazio a disposizione consente la forma processionale, mantenendo la distanza di sicurezza ed evitando l'incrocio con la fila dell'altro senso quando si torna a posto. Diversamente, sarà il Celebrante (e l'eventuale Ministro dell'Eucaristia) a recarsi ai banchi per la distribuzione dell'ostia, che avverrà rigorosamente con guanti e mascherine avendo cura di non venire a contatto con le mani dei fedeli. Nei riti preparatori alla Comunione, inoltre, resta omesso lo scambio della pace. Non saranno raccolte offerte durante le celebrazioni, ma verranno collocati appositi contenitori in luoghi idonei.

Il decreto di mons. Mansi stabilisce indicazioni anche per le celebrazioni dei sacramenti. A partire dal 18 maggio, le esequie si svolgeranno in chiesa e non più al cimitero; i parroci valuteranno di celebrare le messe esequiali nel pomeriggio, in orari diversi dalle messe parrocchiali. La sosta della salma in chiesa non sarà consentita al di fuori della celebrazione. Battesimi e matrimoni si potranno svolgere nuovamente, con le stesse misure di sicurezza finora esposte; per le celebrazioni battesimali, i parroci possono valutare l'ipotesi di svolgerle anche nei giorni feriali, in orari differenti dalle messe parrocchiali. I fedeli potranno accostarsi anche al Sacramento della Riconciliazione, che dovrà svolgersi in luoghi areati; sacerdote e fedele dovranno indossare la mascherina e tenersi a distanza di sicurezza. Restano sospese, invece, le celebrazioni del sacramento della Cresima.

In ultimo, il Vescovo Mansi ha rinviato ad una fase successiva la possibilità di celebrare le SS. Messe all'aperto, per valutare attentamente l'evolversi della pandemia.
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