"E fu sera e fu mattina": buon anno Andria, città amata

Messaggio di auguri di don Ettore Lestingi, parroco della chiesa Madonna della Grazia, a tutta la comunità cittadina

mercoledì 1 gennaio 2020
"E fu sera e fu mattina" (Gen. 1,3) è il ritornello che fa da cerniera nella narrazione dei giorni della creazione del mondo. Per ogni tempo giunge la sera che s'apre ad un nuovo giorno. E così è per ogni anno che finisce. Al termine di quest'anno oltre a curare la preparazione del grande cenone è bene riservarsi un tempo di grande riflessione per fare memoria di quanto bene abbiamo seminato e di quanto male abbiamo fatto, e insieme risvegliarsi dal torpore della rassegnazione che genera indifferenza nei confronti della storia da cui ci lasciamo vivere, quando invece siamo chiamati a viverla in pienezza.

Finalmente scende la sera su quest'anno che ha visto la nostra Città piegata, ma non spezzata, da atti di violenza, funestata da criminalità micro e macro, e dall'assenza di una Amministrazione stabile. Andria si è addormentata, è scesa di livello a tutti i livelli: culturale, sociale e politico. Viviamo in una "liquidità" che rende precari e incerti tempi, luoghi e vite umane. Sulla nostra Città si può intonare il lamento del Profeta Geremia: "Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare", dove per profeta e sacerdote si intende il potere politico.

Scende la sera sulla nostra Città, ma all'orizzonte spunta l'alba di un giorno nuovo, di un Anno nuovo. Il nuovo Anno sia per tutti una occasione per riprendere in mano le sorti della nostra Città e svegliarla dal sonno. Perché ciò avvenga servono uomini e donne veramente innamorati della nostra Città, pronti a trasformare il potere politico in servizio al bene comune e di ciascuno; capaci di uscire dalla logica degli interessi personali e di partito e prendersi cura di ogni vita umana; pronti a rinunciare alla politica delle promesse e investire sulla politica dei progetti rinunciando al clientelismo che imprigiona.

Perché la nostra Città si risvegli è urgente che la Scuola, di ogni ordine e grado, recuperi il suo compito educativo con docenti consapevoli del loro ruolo direi quasi unico nella formazione delle giovani generazioni: unico perché, a quanto pare, le famiglie non riescono o non vogliono impegnarsi in questa bella e drammatica avventura.

Perché la nostra Città si risvegli è urgente che la Chiesa sia meno timida e più profetica non solo nel denunciare le tante tenebre che avvolgono la nostra terra, ma soprattutto nell'annunciare che è possibile costruire la civiltà dell'amore, con gesti e scelte che diventino pietre di inciampo per fare cadere logiche e sistemi che schiacciano e schiavizzano intere vite umane.

Perché la nostra Città si risvegli è urgente che i giovani abbiano il coraggio di riempire le piazze non solo per divertirsi in modo smodato, ma per dare inizio ad una sana rivoluzione e dare una sterzata al cammino che abbiamo intrapreso che è tutto in discesa. La nostra Città oggi più che mai ha bisogno di giovani preparati che abbiano passione per il bene comune, come Greta che ha messo su un movimento mondiale per la tutela del Pianeta, semplicemente perché ha passione. Abbiamo bisogno di giovani passionari!

E perché ciò avvenga, se crediamo nella forza rivoluzionaria dei nostri giovani, è bene che noi adulti facciamo un passo indietro per dare spazio all'aurora che annuncia un nuovo mattino.

Buon Anno, Andria, Città amata.