Dura protesta di Malcangi: tre ore sul cornicione per il Dog's Hostel
L'uomo sale sulla Cattedrale di Trani e scende solo dopo le rassicurazioni del Sindaco
lunedì 31 marzo 2014
0.55
Sarà aperto un tavolo tecnico per valutare l'eventuale nuovo rilascio delle autorizzazioni sanitarie allo svolgimento dell'attività di rifugio per cani. E' questa la promessa strappata al Sindaco di Trani, Luigi Riserbato, da parte di Vito Malcangi, proprietario del Dog's Hostel di Trani, dopo tre ore vissute ieri mattina con il fiato sospeso ed in bilico sul cornicione del campanile della Cattedrale di Trani. Alla base della protesta estrema la revoca, da parte del primo cittadino tranese, dell'autorizzazione sanitaria dopo il dissequestro della struttura da parte della magistratura e le proteste da parte degli animalisti che hanno gestito la struttura per diversi mesi.
Attorno a mezzogiorno, l'uomo andriese, è riuscito ad eludere i controlli e si è posizionato sul cornicione del campanile nonostante il monumento fosse chiuso da tre mesi. Una corda e tanti bigliettini ed una penna per lanciare le proprie richieste e riportare attenzione verso una struttura da tempo sotto la lente d'ingrandimento di media, politica ed ambientalisti. Denunce e contro denunce tra proprietà e Lega del Cane, infatti, hanno caratterizzato questi mesi di sequestro della struttura sino alla decisione del Tribunale di restituire la struttura alla gestione della proprietà con alcune raccomandazioni.
Tra le richieste di Malcangi, quella di poter parlare con il Sindaco di Trani Riserbato, giunto sul campanile attorno alle 14 assieme all'avvocato del canile Francesco Bruno, per cercare una soluzione e dissuadere l'uomo dal proseguire nell'estrema protesta. Dopo un'ora di trattative il Sindaco ha annunciato la volontà di convocare il tavolo tecnico per risolvere la questione ed ha ricordato che è stata la Regione stessa a chiedere chiarimenti rispetto al rilascio delle autorizzazioni ai canili dell'intera Puglia. Lo stesso Malcangi, tuttavia, ha chiesto di poter riprendere l'attività con l'attenta osservazione delle strutture preposte al controllo ed ha ribadito più volte la difficoltà di operare in un settore nel quale il pubblico ha diversi debiti con le strutture private. Forti e complesse anche le accuse rilanciate ad alcuni esponenti della Lega del Cane. Attorno alle 15,30, poi, lo stesso Malcangi è stato convinto da parenti ed amici ad interrompere la protesta per non mettere seriamente a rischio la propria incolumità. Sul posto anche Polizia, Vigili Urbani, Vigili del Fuoco e personale di soccorso dell'OER.
Attorno a mezzogiorno, l'uomo andriese, è riuscito ad eludere i controlli e si è posizionato sul cornicione del campanile nonostante il monumento fosse chiuso da tre mesi. Una corda e tanti bigliettini ed una penna per lanciare le proprie richieste e riportare attenzione verso una struttura da tempo sotto la lente d'ingrandimento di media, politica ed ambientalisti. Denunce e contro denunce tra proprietà e Lega del Cane, infatti, hanno caratterizzato questi mesi di sequestro della struttura sino alla decisione del Tribunale di restituire la struttura alla gestione della proprietà con alcune raccomandazioni.
Tra le richieste di Malcangi, quella di poter parlare con il Sindaco di Trani Riserbato, giunto sul campanile attorno alle 14 assieme all'avvocato del canile Francesco Bruno, per cercare una soluzione e dissuadere l'uomo dal proseguire nell'estrema protesta. Dopo un'ora di trattative il Sindaco ha annunciato la volontà di convocare il tavolo tecnico per risolvere la questione ed ha ricordato che è stata la Regione stessa a chiedere chiarimenti rispetto al rilascio delle autorizzazioni ai canili dell'intera Puglia. Lo stesso Malcangi, tuttavia, ha chiesto di poter riprendere l'attività con l'attenta osservazione delle strutture preposte al controllo ed ha ribadito più volte la difficoltà di operare in un settore nel quale il pubblico ha diversi debiti con le strutture private. Forti e complesse anche le accuse rilanciate ad alcuni esponenti della Lega del Cane. Attorno alle 15,30, poi, lo stesso Malcangi è stato convinto da parenti ed amici ad interrompere la protesta per non mettere seriamente a rischio la propria incolumità. Sul posto anche Polizia, Vigili Urbani, Vigili del Fuoco e personale di soccorso dell'OER.