Due artisti di Andria effettuano il restauro della statua di San Nicola di Bari
Valerio Iaccarino e Giuseppe Zingaro restituiscono al culto dei fedeli il venerato simulacro, dopo un intervento di recupero conservativo
venerdì 7 luglio 2023
Si è felicemente concluso il restauro conservativo che due artisti andriesi, Valerio Iaccarino e Giuseppe Zingaro hanno effettuato nei mesi scorsi alla statua di San Nicola Di Bari che adesso viene restituita al culto dei fedeli. Autorizzato dalla Soprintendenza di Bari, il restauro è stato effettuato in due riprese: ha avuto inizio prima dei festeggiamenti in onore del Santo di Myra per concludersi dopo il mese di maggio, in quanto i Padri Domenicani hanno voluto che il simulacro non fosse sottratto alla vista delle migliaia di fedeli. Simulacro che dopo il furto sacrilego dei suoi attributi iconografici aveva purtroppo subito notevoli danni alla cromia degli incarnati.
Era la notte tra il 21 ed il 22 marzo del 2022, quando entrarono in azione i ladri all'interno della basilica. Furono sottratti il libro con tre sfere d'argento e una croce, composta dello stesso materiale e gemme preziose, oltre a un anello in oro adornato da pietre. I ladri avevano portato via anche una collana reliquiaria e il contenuto delle cassette delle offerte. Tutta la refurtiva fu poi ritrovata dalla Polizia di Stato in un campo alla periferia di Bari, al quartiere Japigia.
Purtroppo la violenza delle azioni di strappo aveva provocato sulle mani e sul volto del simulacro numerose abrasioni al livello della pellicola pittorica. I Padri Domenicani, custodi della Basilica nicolaiana, sempre attenti alla conservazione dei beni artistici custoditi nell'antico tempio barese, hanno incaricato quindi i restauratori andriesi Valerio Iaccarino e Giuseppe Zingaro di redigere il progetto di restauro per realizzare lo stesso, svoltosi nella basilica barese. Un intervento di restauro conservativo mirato ad una completa revisione dello stato di conservazione della struttura lignea e della superficie pittorica che in alcuni punti era stata violentemente deturpata.
"La scultura del santo di Myra, alta 180 cm, è stata realizzata nel 1794 dallo scultore Giovanni Corsi – sottolineano i restauratori andriesi Valerio Iaccarino e Giuseppe Zingaro- , come attesta la scritta originale presente sul torso della statua. L'opera rappresenta il Santo secondo la sua tradizionale iconografia: di pelle scura, in abiti vescovili con la mano destra benedicente mentre la sinistra regge il libro con le tre sfere dorate ed il pastorale. Il simulacro rappresenta mani e testa in legno policromo; le braccia sono in legno e sono snodabili".
Era la notte tra il 21 ed il 22 marzo del 2022, quando entrarono in azione i ladri all'interno della basilica. Furono sottratti il libro con tre sfere d'argento e una croce, composta dello stesso materiale e gemme preziose, oltre a un anello in oro adornato da pietre. I ladri avevano portato via anche una collana reliquiaria e il contenuto delle cassette delle offerte. Tutta la refurtiva fu poi ritrovata dalla Polizia di Stato in un campo alla periferia di Bari, al quartiere Japigia.
Purtroppo la violenza delle azioni di strappo aveva provocato sulle mani e sul volto del simulacro numerose abrasioni al livello della pellicola pittorica. I Padri Domenicani, custodi della Basilica nicolaiana, sempre attenti alla conservazione dei beni artistici custoditi nell'antico tempio barese, hanno incaricato quindi i restauratori andriesi Valerio Iaccarino e Giuseppe Zingaro di redigere il progetto di restauro per realizzare lo stesso, svoltosi nella basilica barese. Un intervento di restauro conservativo mirato ad una completa revisione dello stato di conservazione della struttura lignea e della superficie pittorica che in alcuni punti era stata violentemente deturpata.
"La scultura del santo di Myra, alta 180 cm, è stata realizzata nel 1794 dallo scultore Giovanni Corsi – sottolineano i restauratori andriesi Valerio Iaccarino e Giuseppe Zingaro- , come attesta la scritta originale presente sul torso della statua. L'opera rappresenta il Santo secondo la sua tradizionale iconografia: di pelle scura, in abiti vescovili con la mano destra benedicente mentre la sinistra regge il libro con le tre sfere dorate ed il pastorale. Il simulacro rappresenta mani e testa in legno policromo; le braccia sono in legno e sono snodabili".