Dott. Leonetti: "I ripetitori della telefonia mobile? Non è tutto a posto!"
Intervento del medico oncologo, da anni impegnato sul fronte dell'inquinamento elettromagnetico
mercoledì 22 maggio 2024
11.19
"E' tutto a posto, le carte e le autorizzazioni sono in ordine, non possiamo fare nulla".
Ho ascoltato tante volte queste parole -sottolinea in un suo intervento il medico oncologo Dino Leonetti, impegnato da anni in prima fila nel movimento sull'elettromagnetismo-. Le ho ascoltate quando 160 bambini di una scuola materna stavano sotto la campata di un elettrodotto con i campi elettromagnetici di livello quattro volte superiori alla soglia di attenzione epidemiologica per le leucemie infantili. Le autorità non volevano ascoltare spiegazioni e fui costretto a portare sulla scrivania del sindaco la petizione di 160 medici che chiedevano di adottare il principio di cautela e di bonificare la scuola. Accadde 30 anni fa, le carte erano a posto ma i bambini si stavano ammalando di cancro.
E' da allora che non mi fido più delle istituzioni che, talvolta con una avvilente arroganza, dicono di non poter fare niente.
E' successo per i pavimenti sintetici di dieci scuole che facevano star male i piccoli studenti, per l'amianto sul testo della scuola media Vaccina, per il depuratore comunale che ammorbava l'aria di migliaia di residenti, per i gengivari in pvc e perciò cancerogeni venduti in un ipermercato, per la frutta e le verdure impregnate di gas di scarico dei veicoli circolanti poiché vendute agli angoli delle strade. Tutto a posto, era sempre e ineffabilmente tutto a posto.
E intanto noi medici abbiamo continuato a contare malati e morti, soprattutto di giovani.
E poi sono arrivati i ripetitori della telefonia mobile.
La nostra città ne è stata invasa senza che nessun amministratore tentasse di stabilire regole e norme che ne disciplinassero la diffusione. Al contrario. Qualcuno afferma che non se ne può fare a meno e che migliora la qualità di vita dei cittadini. Forse è così, ma nel frattempo peggiora la loro salute.
I cittadini che hanno deciso di dare il permesso di piazzare un ripetitore sui propri lastrici solari rischiano molto anche perché il governo nazionale ha permesso di potenziare i livelli di emissione delle radiazioni.
In via Scipione l'Africano, la via che prende il nome da uno dei più grandi condottieri e strateghi militari dell'antica Roma noto per aver sconfitto il terribile Annibale, i cittadini stanno protestando per l'ennesimo scempio ambientale e grave rischio sanitario che si sta realizzando.
Domani, giovedi, a partire da via Scipione dalle ore 19,30 per finire in piazza Catuma alle ore 21,30 ci sarà un corteo coordinato dall'associazione "Io ci sono" dell'instancabile Savino Montaruli. Sarebbe opportuno esserci. Mi piacerebbe che partecipassero i cittadini provenienti da ogni quartiere per dare la loro testimonianza e presenza. I residenti di questa parte della città non devono rimanere da soli, stanno lottando anche per noialtri!
Anche a loro è stato detto: "E' tutto a posto, le carte sono in regola, i gestori della telefonia hanno tutte le autorizzazioni, non possiamo fare niente".
Ed invece si possono fare tante cose, coltivando la gentilezza, la premura, l'ascolto, l'attenzione, l'amore e l'attenzione per il destino dei più fragili tra i cittadini della nostra bella comunità, i bambini e i malati.
Il sindaco nella sua veste di autorità sanitaria locale, in ossequio all'art. 32 della Costituzione, può far valere il principio di precauzione sancito dal diritto comunitario e dall'art. 3‐ter del D. L.vo n. 152/2006, al fine di fronteggiare la minaccia di danni gravi ed irreversibili per i cittadini, ed imporre a tutte le attività da cui possano originare emissioni inquinanti l'adozione delle migliori tecnologie disponibili, nonché ad assumere ogni misura e cautela volte a ridurre significativamente e, ove possibile, eliminare fonti di inquinamento.
Interessante, a questo proposito, è la lettera aperta ai sindaci italiani redatta da ISDE, associazione internazionale di medici per l'ambiente, circa i campi elettromagnetici, lettera che è ricca di spunti operativi. Uno dei più importanti è quello di "rifiutarsi di esporre i cittadini a valori più alti di quelli che la normativa aveva sino ad ora stabilito (6V/m), opponendosi alla ingiustificata proposta di innalzamento dei limiti da parte del governo mediante invio di una nota motivata di dissenso". Tale iniziativa è stata già adottata da molti sindaci di comuni italiani.
Riguardo alla nostra città il sindaco potrebbe inoltre proporre una sospensione di tutte le installazioni di nuovi ripetitori fino alla conclusione della redazione della mappa delle fonti elettroinquinanti che insistono nel territorio e del relativo monitoraggio dei campi elettromagnetici.
In accordo con i cittadini e con i gestori della telefonia, magari sotto la guida di esperti in materia di inquinamento elettromagnetico che non abbiano conflitti di interesse, potrebbe adottare un piano di zonizzazione per le nuove installazioni ed uno di delocalizzazione delle vecchie allontanando almeno quelle vicino a siti sensibili, come scuole e comunità.
Il sindaco potrebbe promuovere una campagna di sensibilizzazione nelle scuole per un corretto uso dei dispositivi elettronici. Infine potrebbe fin d'ora rescindere il protocollo già firmato con un gestore della telefonia che pone la basi per un'inevitabile incremento di ripetitori per 5G.
Ecco. Quando il cuore e la mente sono nei loro posti, allora sì che è tutto a posto!", conclude Dino Leonetti.