Don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana visita la masseria San Vittore
«Il progetto “Senza sbarre”, un esperimento di giustizia riparativa da replicare altrove»
domenica 14 aprile 2024
8.59
Molta soddisfazione ma anche tanta speranza negli animi di chi ieri, sabato 13 aprile era alla masseria San Vittore, situata a pochi da Castel del Monte, sede del progetto diocesano "Senza Sbarre".
L'occasione era la visita di don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana, che ha portato parole di speranza e di grande conforto agli ospiti residenziali e semiresidenziali, come anche ai tanti volontari ed amici di questo innovativo progetto di rieducazione e socializzazione di "giustizia riparativa", che vede come instancabili "motori di carità" don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli.
Ad accompagnare don Marco c'erano il Vescovo diocesano Mons. Luigi Mansi, con il direttore della Caritas di Andria don Mimmo Francavilla. Il direttore della Caritas nazionale, appena giunto in questo lembo di territorio andriese dell'altopiano murgiano, ha potuto constatare come un sogno di riscatto sia diventato una splendida realtà. Don Marco ha avuto parole di compiacimento -che non erano di circostanza- per questo esperimento di giustizia riparativa «da replicare altrove», come ha tenuto a sottolineare ai presenti dopo aver visionato gli ultimi lavori eseguiti alla vasta struttura, dai capannoni ed alloggi ristrutturati, alla foresteria ormai in fase di completamento. Qui i ragazzi detenuti ed ex detenuti, imparano ad impastare, a produrre taralli oltre a governare gli animali presenti ed ai dieci e passa ettari di terreno coltivato con le colture orticole ed i secolari ulivi presenti. Un vero e proprio spiraglio di luce evangelica, nel sistema penitenziario pugliese, dominato dal sempre più grave sovraffollamento delle carceri, esperimento che adesso la Caritas vorrebbe enucleare in altre realtà italiane.
Un progetto che ricordiamo ha potuto contare sulla vicinanza di tante istituzioni laiche e religiose, da chi ha creduto, in primis il giudice Giannicola Sinisi, che la rieducazione della pena poteva diventare un valido esempio di riscatto sociale in questo lembo dell'agro di Andria, ai tanti "Amici di San Vittore Onlus - Progetto Senza Sbarre", che non hanno fatto mancare la loro vicinanza, anche con il sostegno morale oltre a quello economico.
L'occasione era la visita di don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana, che ha portato parole di speranza e di grande conforto agli ospiti residenziali e semiresidenziali, come anche ai tanti volontari ed amici di questo innovativo progetto di rieducazione e socializzazione di "giustizia riparativa", che vede come instancabili "motori di carità" don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli.
Ad accompagnare don Marco c'erano il Vescovo diocesano Mons. Luigi Mansi, con il direttore della Caritas di Andria don Mimmo Francavilla. Il direttore della Caritas nazionale, appena giunto in questo lembo di territorio andriese dell'altopiano murgiano, ha potuto constatare come un sogno di riscatto sia diventato una splendida realtà. Don Marco ha avuto parole di compiacimento -che non erano di circostanza- per questo esperimento di giustizia riparativa «da replicare altrove», come ha tenuto a sottolineare ai presenti dopo aver visionato gli ultimi lavori eseguiti alla vasta struttura, dai capannoni ed alloggi ristrutturati, alla foresteria ormai in fase di completamento. Qui i ragazzi detenuti ed ex detenuti, imparano ad impastare, a produrre taralli oltre a governare gli animali presenti ed ai dieci e passa ettari di terreno coltivato con le colture orticole ed i secolari ulivi presenti. Un vero e proprio spiraglio di luce evangelica, nel sistema penitenziario pugliese, dominato dal sempre più grave sovraffollamento delle carceri, esperimento che adesso la Caritas vorrebbe enucleare in altre realtà italiane.
Un progetto che ricordiamo ha potuto contare sulla vicinanza di tante istituzioni laiche e religiose, da chi ha creduto, in primis il giudice Giannicola Sinisi, che la rieducazione della pena poteva diventare un valido esempio di riscatto sociale in questo lembo dell'agro di Andria, ai tanti "Amici di San Vittore Onlus - Progetto Senza Sbarre", che non hanno fatto mancare la loro vicinanza, anche con il sostegno morale oltre a quello economico.