Don Gianni Agresti racconta la Sacra Spina di Andria su TV2000
Nella puntata del 9 marzo il custode della reliquia andriese è stato ospite in collegamento con la trasmissione "Bel tempo si spera"
giovedì 11 marzo 2021
5.19
La Sacra Spina di Andria raccontata a TV2000 nella trasmissione "Bel tempo si spera". Nella puntata di martedì 9 marzo, in cui il tema centrale era proprio la sacra reliquia della corona di Gesù Cristo, è intervenuto da Andria don Giannicola Agresti, custode della Sacra Spina nella Cattedrale cittadina. «Dal 1308 – ha detto don Gianni – Andria conserva la preziosa reliquia, che richiama il grande amore di Cristo e la sua Passione. E' un segno molto caro al popolo andriese che non ha mai smesso di venerarlo, una devozione non legata alla ricerca di segni particolari ma solo alla contemplazione dell'amore di Dio manifestatosi in Cristo suo Figlio. Tornano alla mente le parole di Gesù: "Non c'è amore più grande di chi dà la vita per gli amici". Questo amore diventa apertura verso tutta l'umanità e impegno da parte nostra a viverlo».
Il parroco della chiesa San Francesco in Andria ha brevemente raccontato il lungo viaggio della Sacra Spina, partito da Gerusalemme passando per Costantinopoli e la Parigi di Beatrice d'Angiò, contessa d'Andria sposata a Bertrando del Balzo, che donò la preziosa reliquia alla città federiciana nel 1308 come ricompensa ai cittadini per la fedeltà dimostrata al sovrano di Sicilia, Carlo II d'Angio. Don Gianni ha inoltre ricordato il noto prodigio della Sacra Spina di Andria, avvenuto 15 volte nella storia a partire dal 1633, data di cui è noto il primo atto autentico (redatto dal notaio Alfonso Gurgo) del miracolo, avvenuto dinanzi all'allora vescovo Mons. Fra Felice Franceschini.
Un prodigio che generalmente avviene quando il 25 marzo, solennità dell'Annunciazione, coincide con il Venerdì Santo: l'ultima coincidenza nel 2016, la prossima nel 2157. «Questa data – ha spiegato il custode della Sacra Spina di Andria durante la trasmissione di TV2000 – è considerata dai Padri della Chiesa non solo il giorno in cui si ricorda l'Annunciazione, dunque il Verbo che si fa carne nel grembo della Vergine, ma anche la morte di Gesù e, per alcuni, anche la creazione del mondo. In questo giorno, quindi, si concentra tutto il mistero della nostra salvezza». L'ultimo evento miracoloso della reliquia andriese è avvenuto lo scorso anno, nonostante non si fosse verificata la coincidenza tra Annunciazione e Venerdì Santo: all'inizio della Settimana Santa la Sacra Spina ha presentato una variazione cromatica consistente in una colorazione più chiara, quasi biancastra, dell'intero corpo e una tonalità più scura nella punta. E' stato mons. Luigi Mansi ad annunciarlo al termine della Via Crucis del Venerdì Santo, il 10 aprile 2020.
Al termine di "Bel tempo si spera" su TV2000, proprio il Vescovo della diocesi di Andria ha lasciato un video-messaggio sull'importanza della Sacra Spina di Andria: «La nostra Chiesa locale custodisce una reliquia di immenso valore, noi la consideriamo un dono prezioso per il nostro popolo e ci sentiamo davvero privilegiati. La comunità è molto legata alla Sacra Spina, custodita con amore e affetto nella Chies Cattedrale: la vicinanza di questo segno è motivo di conforto, sostegno e speranza per guardare avanti con fiducia in questo tempo difficile».
Il parroco della chiesa San Francesco in Andria ha brevemente raccontato il lungo viaggio della Sacra Spina, partito da Gerusalemme passando per Costantinopoli e la Parigi di Beatrice d'Angiò, contessa d'Andria sposata a Bertrando del Balzo, che donò la preziosa reliquia alla città federiciana nel 1308 come ricompensa ai cittadini per la fedeltà dimostrata al sovrano di Sicilia, Carlo II d'Angio. Don Gianni ha inoltre ricordato il noto prodigio della Sacra Spina di Andria, avvenuto 15 volte nella storia a partire dal 1633, data di cui è noto il primo atto autentico (redatto dal notaio Alfonso Gurgo) del miracolo, avvenuto dinanzi all'allora vescovo Mons. Fra Felice Franceschini.
Un prodigio che generalmente avviene quando il 25 marzo, solennità dell'Annunciazione, coincide con il Venerdì Santo: l'ultima coincidenza nel 2016, la prossima nel 2157. «Questa data – ha spiegato il custode della Sacra Spina di Andria durante la trasmissione di TV2000 – è considerata dai Padri della Chiesa non solo il giorno in cui si ricorda l'Annunciazione, dunque il Verbo che si fa carne nel grembo della Vergine, ma anche la morte di Gesù e, per alcuni, anche la creazione del mondo. In questo giorno, quindi, si concentra tutto il mistero della nostra salvezza». L'ultimo evento miracoloso della reliquia andriese è avvenuto lo scorso anno, nonostante non si fosse verificata la coincidenza tra Annunciazione e Venerdì Santo: all'inizio della Settimana Santa la Sacra Spina ha presentato una variazione cromatica consistente in una colorazione più chiara, quasi biancastra, dell'intero corpo e una tonalità più scura nella punta. E' stato mons. Luigi Mansi ad annunciarlo al termine della Via Crucis del Venerdì Santo, il 10 aprile 2020.
Al termine di "Bel tempo si spera" su TV2000, proprio il Vescovo della diocesi di Andria ha lasciato un video-messaggio sull'importanza della Sacra Spina di Andria: «La nostra Chiesa locale custodisce una reliquia di immenso valore, noi la consideriamo un dono prezioso per il nostro popolo e ci sentiamo davvero privilegiati. La comunità è molto legata alla Sacra Spina, custodita con amore e affetto nella Chies Cattedrale: la vicinanza di questo segno è motivo di conforto, sostegno e speranza per guardare avanti con fiducia in questo tempo difficile».