Don Ettore Lestingi: «La Pasqua di Cristo è la vittoria della vita sulla morte»
Il messaggio pasquale del parroco della Madonna delle Grazie
domenica 27 marzo 2016
21.53
Don Ettore Lestingi, parroco della Parrocchia Madonna della Grazia di Andria, ha voluto lasciare un messaggio per tutta la comunità in occasione della Santa Pasqua.
«La Pasqua di Cristo è la vittoria della Vita sulla morte. La nostra fede si fonda su una verità. Il Male, anche se non è stato definitivamente sconfitto, è stato confitto nelle sue prigioni di morte ed è scoccata l'ora della sua condanna. Ma ciò che restano sono gli strascichi del suo passaggio nella storia che purtroppo hanno tracciato in modo indelebile percorsi illusori che conducono l'uomo verso terre di schiavitù, facendolo sprofondare nell'ombra della rassegnazione. Rassegnarsi è disposizione dell'animo ad accogliere senza reagire fatti che appaiono inevitabili, indipendenti dal proprio volere. Peggio ancora è abituarsi ad una condizione di vita che, pur non sentendola propria, la si vive sacrificando ogni desiderio e possibilità di riscatto. E si vive trascinandosi la vita convinti che non ci sarà mai niente di nuovo sotto questo cielo. In questa Pasqua che viviamo nell'Anno della Misericordia, cioè dell'abbassamento di Dio per la sollevazione dell'uomo, vorrei che il grido del Risorto fosse ascoltato e accolto da tutti, come inizio della nuova umanità. Buona Pasqua a tutti, ma la Pasqua sarà veramente buona, cioè principio di vita nuova, per chi saprà coraggiosamente farsi scuotere dal Risorto che, nella sua grande misericordia, nonostante la nostra miseria ancora grida: usciamo di qui!».
«La Pasqua di Cristo è la vittoria della Vita sulla morte. La nostra fede si fonda su una verità. Il Male, anche se non è stato definitivamente sconfitto, è stato confitto nelle sue prigioni di morte ed è scoccata l'ora della sua condanna. Ma ciò che restano sono gli strascichi del suo passaggio nella storia che purtroppo hanno tracciato in modo indelebile percorsi illusori che conducono l'uomo verso terre di schiavitù, facendolo sprofondare nell'ombra della rassegnazione. Rassegnarsi è disposizione dell'animo ad accogliere senza reagire fatti che appaiono inevitabili, indipendenti dal proprio volere. Peggio ancora è abituarsi ad una condizione di vita che, pur non sentendola propria, la si vive sacrificando ogni desiderio e possibilità di riscatto. E si vive trascinandosi la vita convinti che non ci sarà mai niente di nuovo sotto questo cielo. In questa Pasqua che viviamo nell'Anno della Misericordia, cioè dell'abbassamento di Dio per la sollevazione dell'uomo, vorrei che il grido del Risorto fosse ascoltato e accolto da tutti, come inizio della nuova umanità. Buona Pasqua a tutti, ma la Pasqua sarà veramente buona, cioè principio di vita nuova, per chi saprà coraggiosamente farsi scuotere dal Risorto che, nella sua grande misericordia, nonostante la nostra miseria ancora grida: usciamo di qui!».