Disservizi Ferrotramviaria, Di Bari (M5S) a Giannini: «Perché non risarciti i pendolari come prevede la legge?»
La consigliera regionale pentastellata replica all'assessore regionale ai trasporti
mercoledì 9 gennaio 2019
13.21
«L'assessore Giannini continua a non rispondere alla mia richiesta di conoscere le ragioni per le quali la Giunta regionale non sia intervenuta per indicare il modo in cui Ferrotramviaria avrebbe dovuto risarcire i pendolari dopo tutti i danni subiti a causa dei disservizi creati». Lo dichiara la consigliera regionale e capogruppo M5S, Grazia Di Bari, che qualche giorno fa aveva chiesto all'assessore Giannini per quale ragione avesse inteso sanzionare Ferrotramviaria per i disservizi causati nell'anno 2017, ai sensi del comma terzo dell'art. 31 della legge regionale n. 18/2002, ma avesse ignorato deliberatamente quanto disposto nella stessa legge al comma quarto, laddove si prevede che oltre alla sanzione la società sia tenuta a corrispondere un equo indennizzo (i cui criteri sono stabiliti dalla Giunta) agli utenti che abbiano subito un danno.
«Ieri, l'assessore - prosegue Di Bari - in risposta a questa mia legittima sollecitazione a tutela dei diritti di tutti i pendolari, si é limitato a rispondermi che sia a livello nazionale che europeo esistono altre norme che prevedono l'indennizzo, eludendo la domanda principale: perchè non ha inteso applicare anche il quarto comma della norma regionale? Come spesso accade l'assessore oltre a non rispondere, ha seguito la strada più comoda buttandola in caciara e accusandomi di malafede. Che lo dica pure, ma resta il fatto oggettivo che non mi ha risposto, ma soprattutto non ha risposto ai tanti utenti di Ferrotramviaria.
Torno ancora una volta ad invitare l'assessore Giannini - conclude - a fare un viaggio sulla tratta di Ferrotramviaria, forse così anziché parlare di malafede, si renderà conto dei disservizi che quotidianamente sono costretti ad affrontare pendolari e studenti».
«Ieri, l'assessore - prosegue Di Bari - in risposta a questa mia legittima sollecitazione a tutela dei diritti di tutti i pendolari, si é limitato a rispondermi che sia a livello nazionale che europeo esistono altre norme che prevedono l'indennizzo, eludendo la domanda principale: perchè non ha inteso applicare anche il quarto comma della norma regionale? Come spesso accade l'assessore oltre a non rispondere, ha seguito la strada più comoda buttandola in caciara e accusandomi di malafede. Che lo dica pure, ma resta il fatto oggettivo che non mi ha risposto, ma soprattutto non ha risposto ai tanti utenti di Ferrotramviaria.
Torno ancora una volta ad invitare l'assessore Giannini - conclude - a fare un viaggio sulla tratta di Ferrotramviaria, forse così anziché parlare di malafede, si renderà conto dei disservizi che quotidianamente sono costretti ad affrontare pendolari e studenti».