Disastro ferroviario tra Andria e Corato, la difesa respinge le accuse
Prossima udienza il 15 giugno
giovedì 1 giugno 2023
14.06
I difensori della Ferrotramviaria, gli avvocati Michele Laforgia e Tullio Bettolino hanno respinto le accuse e le omissioni contestate alla società di trasporti nell'udienza che si è svolta ieri, mercoledì 31 maggio, a Trani nell'ambito del processo sul disastro ferroviario che il 12 luglio 2016 ha provocato la morte di 23 persone e il ferimento di altre 51, a causa dello scontro tra due treni sulla tratta a binario unico Andria-Corato.
Alla sbarra ci sono 18 imputati: 17 persone fisiche e la società Ferrotramviaria. Per i difensori i vertici societari non hanno commesso i reati di omicidio e lesioni colpose come contesta il pm Marcello Catalano che ha chiesto fino a 12 anni di reclusione. Per i due avvocati «non c'è stata violazione delle norme sulla tutela e sicurezza nel lavoro».
«La società - hanno sostenuto i legali - era dotata di un modello organizzativo e gestionale valido ed efficace e aveva ottenuto, prima dell'incidente, anche una certificazione europea Ohsas 18001 che garantiva l'efficienza di tutta l'organizzazione aziendale».
Nell'arringa, Laforgia e Bertolino hanno spiegato che "ricorrevano tutti i requisiti per ritenere che la società non possa essere punita per il reato commesso da altri». La prossima udienza è stata fissata il prossimo 15 giugno quando sono previste le repliche dell'accusa e forse anche la sentenza.
«La società - hanno sostenuto i legali - era dotata di un modello organizzativo e gestionale valido ed efficace e aveva ottenuto, prima dell'incidente, anche una certificazione europea Ohsas 18001 che garantiva l'efficienza di tutta l'organizzazione aziendale».
Nell'arringa, Laforgia e Bertolino hanno spiegato che "ricorrevano tutti i requisiti per ritenere che la società non possa essere punita per il reato commesso da altri». La prossima udienza è stata fissata il prossimo 15 giugno quando sono previste le repliche dell'accusa e forse anche la sentenza.