Dipendenti pubblici e nuove norme comportamentali
Prof. Tenore: «Posto pubblico non è pensionamento anticipato»
domenica 23 novembre 2014
"Il nuovo Codice di comportamento e la responsabilità disciplinare del personale del comparto enti locali dopo la riforma Brunetta e la legge anticorruzione" è questo il titolo del seminario promosso dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione della Provincia di Barletta - Andria - Trani, il Segretario Generale Maria De Filippo, svoltosi venerdì mattina presso l'Aula Consiliare dell'Ente. «I dipendenti pubblici ora hanno molta più vicinanza ad un'interazione con un impiego privato - ha detto il Prof. Vito Tenore, Magistrato della Corte dei Conti e Docente di Diritto del Lavoro Pubblico - Il dipendente pubblico è tale perchè persegue il pubblico interesse. Le nuove norme alla luce della legge sull'anticorruzione valorizzano meglio questo ruolo».
La riforma della Pubblica Amministrazione, voluta dall'ex Ministro Brunetta ha evidenziato delle profonde modifiche sul ruolo dei dipendenti pubblici: «Brunetta ha valorizzato il merito - ha detto il Prof. Tenore durante l'incontro - c'è chi è meritevole e chi è mediocre, chi lavora e fa il suo dovere e chi lo fa molto meno; Il testo della legge è uno di quelli meglio realizzati. Brunetta ha ripristinato la gerarchia delle fonti, nel rapporto di forza tra legge e contratto collettivo, ha depotenziato il ruolo dei sindacati, specie quelli dei livelli decentrati, ha migliorato il sistema disciplinare per colpire comportamenti poco etici, illegali o di reato affinchè oltre alla responsabilità penale e patrimoniale, ci sia una reazione interna della pubblica amministrazione, quella disciplinare, per licenziare chi delinque, sanzionare chi sbaglia. Il posto pubblico non può essere interpretato come un pensionamento anticipato».
Ampia la partecipazione per un tema particolarmente delicato e che responsabilizza ancor di più il lavoro pubblico. Ma ci sono anche delle inevitabili criticità non sanate dalla stessa riforma come ricorda lo stesso Prof. Tenore: «Tra le tante criticità – ha detto il prof. Tenore -, il problema di fondo nella PA è l'eccesso di norme non sempre ben fatte o ben coordinate e le resistenze legate ai retaggi del passato». Lo stesso Prof. Tenore ha fatto parte della Commissione Brunetta che ha lavorato alla riforma ed ha condotto i dipendenti presenti nei diversi aspetti della riforma stessa. «Sono evoluzioni normative ed organizzative che guardiamo e recepiamo con favore – ha detto nella sua introduzione il Presidente della Provincia Francesco Spina -, perché è oramai minoritaria quella componente politica che può ritenerle di ostacolo. Come sempre accade, però, anche in questo caso ci sono aspetti che fanno da contrappeso a questo percorso. Il riferimento è ai costi organizzativi e strumentali in termini di personale e risorse economiche necessarie talvolta utilizzate per attività che stento a ricondurre ad una efficace lotta alla corruzione. L'idea nuova che mi sento di sostenere è la democratizzazione della gestione dei servizi. Potrà essere impopolare, specie in questa fase, ma la bontà di quanto affermo lo dimostra la tradizione italiana: le risposte migliori ed i risultati si sono avute quando si è affermato il primato della politica».
La riforma della Pubblica Amministrazione, voluta dall'ex Ministro Brunetta ha evidenziato delle profonde modifiche sul ruolo dei dipendenti pubblici: «Brunetta ha valorizzato il merito - ha detto il Prof. Tenore durante l'incontro - c'è chi è meritevole e chi è mediocre, chi lavora e fa il suo dovere e chi lo fa molto meno; Il testo della legge è uno di quelli meglio realizzati. Brunetta ha ripristinato la gerarchia delle fonti, nel rapporto di forza tra legge e contratto collettivo, ha depotenziato il ruolo dei sindacati, specie quelli dei livelli decentrati, ha migliorato il sistema disciplinare per colpire comportamenti poco etici, illegali o di reato affinchè oltre alla responsabilità penale e patrimoniale, ci sia una reazione interna della pubblica amministrazione, quella disciplinare, per licenziare chi delinque, sanzionare chi sbaglia. Il posto pubblico non può essere interpretato come un pensionamento anticipato».
Ampia la partecipazione per un tema particolarmente delicato e che responsabilizza ancor di più il lavoro pubblico. Ma ci sono anche delle inevitabili criticità non sanate dalla stessa riforma come ricorda lo stesso Prof. Tenore: «Tra le tante criticità – ha detto il prof. Tenore -, il problema di fondo nella PA è l'eccesso di norme non sempre ben fatte o ben coordinate e le resistenze legate ai retaggi del passato». Lo stesso Prof. Tenore ha fatto parte della Commissione Brunetta che ha lavorato alla riforma ed ha condotto i dipendenti presenti nei diversi aspetti della riforma stessa. «Sono evoluzioni normative ed organizzative che guardiamo e recepiamo con favore – ha detto nella sua introduzione il Presidente della Provincia Francesco Spina -, perché è oramai minoritaria quella componente politica che può ritenerle di ostacolo. Come sempre accade, però, anche in questo caso ci sono aspetti che fanno da contrappeso a questo percorso. Il riferimento è ai costi organizzativi e strumentali in termini di personale e risorse economiche necessarie talvolta utilizzate per attività che stento a ricondurre ad una efficace lotta alla corruzione. L'idea nuova che mi sento di sostenere è la democratizzazione della gestione dei servizi. Potrà essere impopolare, specie in questa fase, ma la bontà di quanto affermo lo dimostra la tradizione italiana: le risposte migliori ed i risultati si sono avute quando si è affermato il primato della politica».