Dipendenti Comunali, Cannone: «Poca tutela per il personale»

Problematiche emerse durante la riunione della 2^ Commissione

venerdì 23 gennaio 2015
A cura di Stefano Massaro
«Un'Amministrazione che non tutela il personale». E' questa la sintesi di Francesco Cannone, Presidente della 2^ commissione consiliare permanente nonché Consigliere Comunale di Progetto Andria, dopo diversi incontri avuti con la Rappresentanza Sindacale Unitaria del Comune di Andria ed a cui sono stati presenti anche i consiglieri comunali Pasquale Colasuonno, Luigi Del Giudice ed Agostino Troia. «Il dialogo tra amministrazione e rappresentanze sindacali specie in quest'ultimo anno - ha ricordato Cannone - si è oltremodo inasprito tanto da diventare contrappositivo e non anche propositivo e, comunque, in contrapposizione alla ricerca del dialogo per l'acclaramento delle numerose pendenze contrattuali. Quello che desta maggiormente preoccupazione è la presa d'atto che, ad oggi, il personale del Comune di Andria non ha ancora ricevuto alcun compenso per i "progetti obiettivi" relativi all'anno 2013 e nulla ancora si parla sul fondo di produttività 2014. In un contesto temporale di disoccupazione giovanile ormai alle stelle, si deve prende atto amaramente che l'Amministrazione comunale, che pur vanta successi ma solo visionari, non è riuscita ad avviare alcuna procedura concorsuale depauperando del 50% l'ormai anemico organico comunale».

Circa la definizione della performance per l'erogazione del restante 60% dei compensi accessori per il personale comunale, il Presidente delle RSU Cagnetti ha informato la Commissione che, dopo tante difficoltà, finalmente solo nell'ultimo incontro di delegazione trattante con la pubblica amministrazione si è giunti alla definizione di tale vicenda, che si trascinava ormai lungamente da lunghi mesi. Ma restano da risolvere quelle relative ai Piani di rientro dei fondi di incentivazione della produttività per tutti i Comuni. La Rappresentanza sindacale del Comune di Andria, in varie occasioni, ha evidenziato la scarsa considerazione che la Parte Pubblica ha avuto ed ha nei confronti dei dipendenti, che, attraverso le RSU, lamentano quotidianamente i propri disagi. Tali mancanze hanno portato, nel giro di un paio di anni, ritardi notevoli nella erogazione di spettanze ai dipendenti.

Purtroppo nel Comune di Andria, si sono riscontrate mancanze da parte degli organi preposti al completamento dell'iter, in particolare l'Organismo Indipendente di Valutazione (che dovrebbe valutare l'operato dei Dirigenti) che non ha inteso accelerare i tempi. Questo Organismo, nato nel 2011, non ha minimamente preso in considerazione la ventina di osservazioni che la RSU ha sottoposto alla sua attenzione. Particolarmente duro anche l'intervento di Attimonelli in rappresentanza della UIL che ha sottolineato come, «in varie occasioni il Comune ha omesso di cercare tra i propri dipendenti il personale cui assegnare incarichi particolari provvedendo diversamente. Il problema di fondo è - secondo lo stesso Attimonelli - la mancanza di una buona e corretta relazione sindacale perché alle ripetute richieste di confronto da parte delle RSU, non si sono avute risposte. Sono tante le situazioni anomale segnalate dai dipendenti tra cui anche progetti realizzati e, non si sa come, mai ufficialmente autorizzati e, ad oggi, non ancora retribuiti».

Dalla discussione, durante l'incontro, è infine emerso come, secondo i sindacati, l'attuale regolamento sulla performance non sia adeguato alla realtà del Comune di Andria. Lo stesso ente è sotto organico ma il livello medio-alto dei dipendenti consente la prosecuzione senza intoppi della macchina amministrativa. Pertanto, sia i Consiglieri della 2^ Commissione Consiliare Permenente che i Rappresentnati sindacali dei dipendenti comunali, ritengono che «si debba dare avvio - ha detto Cannone - ad una positiva inversione di tendenza e che finalmente venga rivisto il modello organizzativo e, in base alla condizione economica, avviate nuove assunzioni dall'esterno e progressioni verticali tra il personale dipendente».