Diocesi di Andria, Mons. Mansi: «Essere nella vita di tutti i giorni testimoni gioiosi, convinti e convincenti»
«La chiesa come testimone dell’amore di Dio verso gli uomini»: il tema affrontato nell’omelia della S. Messa del 24 agosto
mercoledì 26 agosto 2020
«È necessario ricordare che la Chiesa è la comunità di tutti coloro che si riconoscono nella fede di Pietro, che la condividono, che la sentono intimamente come la propria fede. E noi ci dobbiamo sentire davvero fortunati se siamo partecipi di questo popolo che ha attraversato secoli e secoli di storia ed oggi è più vivo che mai». Lo ha sottolineato ieri il vescovo di Andria, mons. Luigi Mansi, nell'omelia pronunciata durante la messa che ha celebrato in cattedrale.
Commentando la pagina evangelica proposta dalla liturgia, il vescovo ha evidenziato che «se siamo qui, cari fratelli e sorelle, non è perché stiamo compiendo un dovere religioso, come abitualmente facciamo la domenica. Se siamo qui – ha osservato – è perché, condividendo con tutta la profondità del nostro spirito, la fede di Pietro, abbiamo sentito il bisogno e il desiderio di venire a incontrare, attraverso la Parola e il Sacramento, il Cristo, che proprio attraverso la Parola e il Sacramento è presente e vivo in mezzo a noi e ci accompagna lungo i sentieri della storia a testimoniare al mondo l'amore del buon Dio».
«Non dimentichiamo mai, carissimi, che questo è il compito che come Chiesa abbiamo nel mondo: testimoniare con la parola e con i gesti concreti l'amore infinito di Dio per tutti gli uomini», ha ammonito mons. Mansi. «Egli infatti vuole che tutti, ma proprio tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità. Una volta si usava dire che venendo in chiesa ci si salva l'anima. Ovviamente questo resta vero, ma in linea con il Vangelo di oggi occorre precisare che venendo in chiesa soprattutto veniamo a ricevere energie sempre nuove per essere nella vita di tutti i giorni, nella immensa varietà delle situazioni, testimoni gioiosi e convinti e convincenti dell'infinito amore del Padre verso tutti».
Commentando la pagina evangelica proposta dalla liturgia, il vescovo ha evidenziato che «se siamo qui, cari fratelli e sorelle, non è perché stiamo compiendo un dovere religioso, come abitualmente facciamo la domenica. Se siamo qui – ha osservato – è perché, condividendo con tutta la profondità del nostro spirito, la fede di Pietro, abbiamo sentito il bisogno e il desiderio di venire a incontrare, attraverso la Parola e il Sacramento, il Cristo, che proprio attraverso la Parola e il Sacramento è presente e vivo in mezzo a noi e ci accompagna lungo i sentieri della storia a testimoniare al mondo l'amore del buon Dio».
«Non dimentichiamo mai, carissimi, che questo è il compito che come Chiesa abbiamo nel mondo: testimoniare con la parola e con i gesti concreti l'amore infinito di Dio per tutti gli uomini», ha ammonito mons. Mansi. «Egli infatti vuole che tutti, ma proprio tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità. Una volta si usava dire che venendo in chiesa ci si salva l'anima. Ovviamente questo resta vero, ma in linea con il Vangelo di oggi occorre precisare che venendo in chiesa soprattutto veniamo a ricevere energie sempre nuove per essere nella vita di tutti i giorni, nella immensa varietà delle situazioni, testimoni gioiosi e convinti e convincenti dell'infinito amore del Padre verso tutti».