"Dio, Dio, Dio", le radici della Fraternità
Alcune riflessioni sulla fraternità proposte dal Centro Igino Giordani
domenica 2 luglio 2017
Torna l'appuntamento con il Centro Igino Giordani di Andria, che attraverso le parole del referente Gennaro (Gino) Piccolo, propone alcune riflessioni sul tema della fraternità: «Da tanti mi è stato chiesto di raccontare dove affondano le radici del mio impegno per contribuire ad alimentare la "Fraternità" (nei vari ambiti della vita, nell'agire e pensare politico), così come del perché la intitolazione nella mia città di un Centro al Servo di Dio Igino Giordani. Non è semplice farlo dal momento che dovendo far riferimento ad un aspetto religioso della mia vita, ho timore di ferire la sensibilità di amici che si dichiarano atei o di fede rigorosamente laica.
Ma, fortemente convinto che se non doniamo quel poco che siamo e che abbiamo siamo tutti più poveri, e sorretto dal desiderio ulteriore di restituire alla mia gente, alla mia Città tutto quanto ricevuto dalla vita, mi accingo a farlo fidando della comprensione di tutti. Amavo da ragazzo sintonizzarmi la sera con la Radio Vaticana che trasmetteva notiziari in varie lingue straniere. Naturalmente, di quelle lingue non ne conoscevo alcuna ma quell'ascolto mi affascinava, mi dava come di dilatare il cuore sull'umanità, sui popoli e il loro quotidiano.
Fu in una di quelle sere che mi capitò di udire il Papa Pio XII invocare, gridare il nome di Dio per ben tre volte: "Dio, Dio, Dio"! Il Papa aggiunse altre parole ma non ne non compresi il senso anche perché non riuscii cogliere a chi era diretta quella invocazione. Quel "Dio, Dio, Dio" si impresse nella mia coscienza anche se, col passar del tempo, finì con l'affievolirsi e perdersi nella memoria.
Era il 1956. Nove anni dopo, Gennaio 1963, mi trovo militare da circa 40 giorni a Torino. Un compagno di camerata mi invita ad un Convegno del quale non chiesi, stranamente, nessuna informazione. Cosa ancor più strana, fu che nel chiedere il permesso ai miei superiori, mi ritrovai a dir loro che da quel Convegno dipendeva tutta la mia vita. Con un insperato assenso dei miei superiori, partii alla volta di Ala di Stura, paesino di montagna nel torinese, situato in una cornice della natura dove il cielo sembrava accarezzare le case, gli alberi, i fiori e che, stupendo, sentivi il silenzio tutto impegnato di un canto d'amore a Colui che con tanto Amore tutto aveva Creato.
Accolto come fossi conosciuto da sempre, fu lì che conobbi per la prima volta Chiara Lubich fondatrice dell'Opera di Maria, più comunemente chiamato Movimento dei Focolari e Igino Giordani cofondatore. Realtà forte, per me, fu anche conoscere per la prima volta persone di razze e religioni diverse. In quei giorni ebbi la possibilità di conoscere, perché ospite dei Focolari, Assunta Roncalli sorella di Papa Giovanni XXXIII. In un clima di famiglia ci raccontò fatterelli inediti del suo rapporto con il Papa che sarebbe morto il 3 giugno dello stesso anno 1963, racconto che generò in me una "Passione della Passione" per la Chiesa, e della Chiesa ricompresi il suo essere Madre e Maestra e la incomparabile bellezza della sua mirabile varietà.
Una mattina Chiara Lubich parlò di una nuova vocazione nata in seno al Movimento dei Focolari e fu solo quando di quella nascita Chiara indicò anno e circostanze, che quella invocazione del Papa Pio XII, riaffiorò imperiosa dalla mia coscienza: "Dio, Dio, Dio"! "Dio vi aiuterà, Dio sarà la vostra forza. Dio! Dio! Dio! Risuoni questo ineffabile nome, fonte di ogni diritto, giustizia e libertà, nei Parlamenti, nelle piazze, nelle case e nelle officine…."(così Pio XII nel Radio messaggio del 10 novembre 1956 durante la repressione della rivoluzione in Ungheria).
E Chiara commentò: "C'è stata dunque una società capace di togliere il nome di Dio, la realtà di Dio , la Provvidenza di Dio, l'Amore di Dio dal cuore degli uomini. Ci deve essere una società capace di rimetterlo al Suo posto. E' possibile che il demonio abbia i suoi seguaci fedelissimi, totalitari, pseudo martiri della sua idea, e Dio non abbia un esercito compatto di Cristiani che tutto diano per riconquistare la terra a Lui"? A quell'appello appassionato e drammatico del Papa, Chiara rispose con l'intuizione di raccogliere donne e uomini di tutte le età, nazionalità, razze, condizioni, legati da un unico vincolo, quello della Fraternità Universale, perché formassero un esercito di volontari, "I Volontari di Dio", branca del Movimento dei Focolari oggi presente in 182 nazioni del mondo.
"I Volontari di Dio"! Vocazione moderna, totalitaria alla quale Chiara Lubich dà un ulteriore tocco di fascino quando la descrive come l' attrattiva del tempo moderno: "penetrare nella più alta contemplazione rimanendo mescolati fra tutti, uomo accanto a uomo…..per segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo, dividere col prossimo l'onta, la fame, le percosse, le brevi gioie". Igino Giordani la paragona ad una "santità in tuta da operaio e sprona a portare Dio in Parlamento, nei Consigli Comunali, negli ospedali, scuole, uffici, botteghe, studi professionali, a casa, ai campi di bocce, ma anche nel mondo dell'arte, della comunicazione, della scienza, dell'economia……" perché, aggiunge, "portare Dio in tutti questi luoghi significa trasformarli in Abbazie, trasformarli in luoghi sacri in cui si celebra ogni giorno una Messa particolare"!
Sono passati 54 anni da quel giorno in cui anch'io sentii la chiamata ad arruolarmi nell'esercito de "I Volontari di Dio". Ecco dove affondano le mie radici, dove e come la mia vita si intrecciò con la Spiritualità dell'Unità del Movimento dei Focolari. Carisma che, perché autentico, si misura anche nei suoi risvolti concreti riflettendo in ambito culturale, sociale, economico, politico…..la Fraternità Universale, la sola che può contribuire a che i vari ambiti della vita non restino mediocri, privi di coraggio, incapaci di unire, insensibili a "quel colpo d'ala" che ti cambia, perché chiusi nell' accogliere la presenza profonda del pensiero di Dio. Alla prossima».
Ma, fortemente convinto che se non doniamo quel poco che siamo e che abbiamo siamo tutti più poveri, e sorretto dal desiderio ulteriore di restituire alla mia gente, alla mia Città tutto quanto ricevuto dalla vita, mi accingo a farlo fidando della comprensione di tutti. Amavo da ragazzo sintonizzarmi la sera con la Radio Vaticana che trasmetteva notiziari in varie lingue straniere. Naturalmente, di quelle lingue non ne conoscevo alcuna ma quell'ascolto mi affascinava, mi dava come di dilatare il cuore sull'umanità, sui popoli e il loro quotidiano.
Fu in una di quelle sere che mi capitò di udire il Papa Pio XII invocare, gridare il nome di Dio per ben tre volte: "Dio, Dio, Dio"! Il Papa aggiunse altre parole ma non ne non compresi il senso anche perché non riuscii cogliere a chi era diretta quella invocazione. Quel "Dio, Dio, Dio" si impresse nella mia coscienza anche se, col passar del tempo, finì con l'affievolirsi e perdersi nella memoria.
Era il 1956. Nove anni dopo, Gennaio 1963, mi trovo militare da circa 40 giorni a Torino. Un compagno di camerata mi invita ad un Convegno del quale non chiesi, stranamente, nessuna informazione. Cosa ancor più strana, fu che nel chiedere il permesso ai miei superiori, mi ritrovai a dir loro che da quel Convegno dipendeva tutta la mia vita. Con un insperato assenso dei miei superiori, partii alla volta di Ala di Stura, paesino di montagna nel torinese, situato in una cornice della natura dove il cielo sembrava accarezzare le case, gli alberi, i fiori e che, stupendo, sentivi il silenzio tutto impegnato di un canto d'amore a Colui che con tanto Amore tutto aveva Creato.
Accolto come fossi conosciuto da sempre, fu lì che conobbi per la prima volta Chiara Lubich fondatrice dell'Opera di Maria, più comunemente chiamato Movimento dei Focolari e Igino Giordani cofondatore. Realtà forte, per me, fu anche conoscere per la prima volta persone di razze e religioni diverse. In quei giorni ebbi la possibilità di conoscere, perché ospite dei Focolari, Assunta Roncalli sorella di Papa Giovanni XXXIII. In un clima di famiglia ci raccontò fatterelli inediti del suo rapporto con il Papa che sarebbe morto il 3 giugno dello stesso anno 1963, racconto che generò in me una "Passione della Passione" per la Chiesa, e della Chiesa ricompresi il suo essere Madre e Maestra e la incomparabile bellezza della sua mirabile varietà.
Una mattina Chiara Lubich parlò di una nuova vocazione nata in seno al Movimento dei Focolari e fu solo quando di quella nascita Chiara indicò anno e circostanze, che quella invocazione del Papa Pio XII, riaffiorò imperiosa dalla mia coscienza: "Dio, Dio, Dio"! "Dio vi aiuterà, Dio sarà la vostra forza. Dio! Dio! Dio! Risuoni questo ineffabile nome, fonte di ogni diritto, giustizia e libertà, nei Parlamenti, nelle piazze, nelle case e nelle officine…."(così Pio XII nel Radio messaggio del 10 novembre 1956 durante la repressione della rivoluzione in Ungheria).
E Chiara commentò: "C'è stata dunque una società capace di togliere il nome di Dio, la realtà di Dio , la Provvidenza di Dio, l'Amore di Dio dal cuore degli uomini. Ci deve essere una società capace di rimetterlo al Suo posto. E' possibile che il demonio abbia i suoi seguaci fedelissimi, totalitari, pseudo martiri della sua idea, e Dio non abbia un esercito compatto di Cristiani che tutto diano per riconquistare la terra a Lui"? A quell'appello appassionato e drammatico del Papa, Chiara rispose con l'intuizione di raccogliere donne e uomini di tutte le età, nazionalità, razze, condizioni, legati da un unico vincolo, quello della Fraternità Universale, perché formassero un esercito di volontari, "I Volontari di Dio", branca del Movimento dei Focolari oggi presente in 182 nazioni del mondo.
"I Volontari di Dio"! Vocazione moderna, totalitaria alla quale Chiara Lubich dà un ulteriore tocco di fascino quando la descrive come l' attrattiva del tempo moderno: "penetrare nella più alta contemplazione rimanendo mescolati fra tutti, uomo accanto a uomo…..per segnare sulla folla ricami di luce e, nel contempo, dividere col prossimo l'onta, la fame, le percosse, le brevi gioie". Igino Giordani la paragona ad una "santità in tuta da operaio e sprona a portare Dio in Parlamento, nei Consigli Comunali, negli ospedali, scuole, uffici, botteghe, studi professionali, a casa, ai campi di bocce, ma anche nel mondo dell'arte, della comunicazione, della scienza, dell'economia……" perché, aggiunge, "portare Dio in tutti questi luoghi significa trasformarli in Abbazie, trasformarli in luoghi sacri in cui si celebra ogni giorno una Messa particolare"!
Sono passati 54 anni da quel giorno in cui anch'io sentii la chiamata ad arruolarmi nell'esercito de "I Volontari di Dio". Ecco dove affondano le mie radici, dove e come la mia vita si intrecciò con la Spiritualità dell'Unità del Movimento dei Focolari. Carisma che, perché autentico, si misura anche nei suoi risvolti concreti riflettendo in ambito culturale, sociale, economico, politico…..la Fraternità Universale, la sola che può contribuire a che i vari ambiti della vita non restino mediocri, privi di coraggio, incapaci di unire, insensibili a "quel colpo d'ala" che ti cambia, perché chiusi nell' accogliere la presenza profonda del pensiero di Dio. Alla prossima».