Dimensionamento scolastico, parla la Sindaca: "Offese contro i miei figli, contro i miei affetti, contro il mio ruolo"

In un post la Prima cittadina: "Per cosa dovremmo vergognarci? Per aver fatto quello che ci spetta come amministratori: decidere"

venerdì 29 settembre 2023 13.01
"Girano foto e video di quanto accaduto martedì mattina in piazza Umberto. Per fortuna, direi.
Quando si amministra una città si è chiamati a decidere e farlo significa affrontare la sofferenza della scelta.
Il timore di aver commesso un errore non ti abbandona nemmeno quando i risultati ottenuti ti danno ragione.
In quei momenti si sceglie per la collettività, non per pochi. Si sceglie pur sapendo che non tutti comprenderanno, perché ci sarà sempre chi si sentirà legittimamente colpito.
Martedì ho scelto di scendere in piazza, per "provare" a parlare con chi inveiva contro di me e contro la giunta.
Il mio obiettivo era il dialogo ma è stato reso impossibile da urla e offese.
Contro i miei figli, contro i miei affetti, contro il mio ruolo, contro la scelta dell'amministrazione.
Non ho mai visto striscioni con la scritta "vergogna" per amministratori corrotti che pure questa città ha conosciuto, conclamati da scandali e arresti.
Non ho mai visto la scritta "vergogna" per i delinquenti che hanno fatto esplodere bombe in città o che danneggiano il nostro tessuto imprenditoriale e commerciale.
Non ho mai visto la scritta "vergogna" per i massacri nei nostri mari, a poca distanza dalle nostre coste. Potrei continuare.
Mi rallegra ritrovare gente in piazza, desiderosa di difendere le proprie idee e i propri diritti.
Ma mi ha colpito leggere la parola "vergogna" indirizzata a me e agli assessori.
Per cosa dovremmo vergognarci?
Per aver fatto quello che ci spetta come amministratori: decidere.
Come lo fa un genitore per la propria famiglia o un dirigente per la propria scuola.
Decidere, fare delle scelte, assumersi delle responsabilità.
Di questo mi è stato detto di vergognarmi.
Chiedo scusa alle mamme e ai genitori a cui non è stato spiegato bene quanto stia accadendo, consegnando loro messaggi allarmanti di disgregazioni, cambi di docenti, perdita di posti di lavoro, sciagure di ogni tipo.
Di questo chiedo scusa, perché magari una puntuale informazione avrebbe consentito di essere più preparati sul tema.
Chiedo scusa ai bimbi, ai nostri piccoli studenti che, ignari di tutto, continuano a frequentare le loro scuole mentre fuori vengono strumentalizzati, perché di questo si tratta.
Chiedo scusa alle forze dell'ordine, distolte da operazioni importanti per tenere a bada una piazza non autorizzata che non si calmava fino a quando non sono scesa tra i manifestanti, che chiedevano l'annullamento di una seduta di giunta regolarmente convocata per quella mattina, minacciando ripercussioni in caso contrario.
Chiedo scusa a chi a sua insaputa è stato strumentalizzato.
Ma non chiedo scusa per parole mai dette e offese personali mai fatte.
Non chiedo scusa a chi scrive che non mi voterà ancora, perché il tema non è il consenso, quando si deve decidere per tutti e non per pochi.
Non amministro per accrescere consensi ma per essere imparziale, giusta; per avere una visione di crescita della città.
Amministro facendo scelte che possono anche essere impopolari e dolorose ma devono essere fatte per una comunità intera.
Porto sempre con me l'esempio di Guglielmo Minervini che da cittadino lavorò come volontario per l'orfanotrofio di Molfetta ma da Sindaco fu costretto a chiuderlo perché fatiscente e pericolante. Aveva accudito quei bambini e improvvisamente si trovò nella condizione di prendere la scelta più difficile di tutte. Passò da eroe a demonio.
Questo significa amministrare! Certo, ho messo in conto tante cose quando ho iniziato a svolgere il mio ruolo, ma di fronte alla cattiveria resto sempre disarmata.
Ringrazio le due mamme dell'Oberdan che stamattina sono venute a scusarsi perché non immaginavano di potersi trovare in una situazione paradossale. Erano in piazza l'altra mattina, hanno assistito a tutto e a loro non è stato chiesto alcun consenso per pubblicare il comunicato a firma dei "genitori", contro di me. Grazie anche per la rosa che mi hanno lasciato. È stata una bella carezza.
Grazie per la stretta di mano di un'altra mamma, della scuola don Tonino Bello, che nel pomeriggio durante il consiglio comunale è venuta a scusarsi per un violento messaggio social scritto contro di me.
Era accompagnata da una delle mamme che martedì mattina è stata da me ricevuta in sala giunta, con altri rappresentanti della scuola Oberdan.
Grazie davvero. Per il coraggio e l'onestà.
Una bella e inaspettata attenzione.
Ringrazio la rappresentanza di docenti e genitori della scuola Cotugno che oggi è venuta ad incontrarmi per avere spiegazioni sulle scelte fatte, comunicandomi disaccordo, assolutamente giustificato dal loro punto di vista.
Un garbo, una educazione disarmanti, pur nella determinazione della loro idea.
Avrei voluto che andasse così anche martedì.
Spero che tutti insieme si riesca a ricreare un clima di serenità e di confronto, anche aspro ma corretto, per maturare come comunità.
Andiamo avanti", così nel suo post la Sindaca Giovanna Bruno.