Dimensionamento scolastico, ecco tutte le ragioni del "no" dell'Oberdan

"La proposta contraddice i flussi di iscrizioni dei bambini in uscita dalla Don Tonino. Ancora più difficile immaginare che dal Lotti i piccoli saranno iscritti alla Della Vittoria"

venerdì 22 settembre 2023 16.44
Una posizione chiara e netta messa con precisione nero su bianco in una delibera del consiglio di circolo della scuola Oberdan di Andria per ribadire senza mezzi termini la propria contrarietà alla proposta di piano di dimensionamento scolastico presentata verbalmente alle scuole dall'amministrazione comunale di Andria.

Riceviamo e pubblichiamo la posizione della comunità del I Circolo didattico "Oberdan", riassunta in una nota del presidente del consiglio di circolo Filippo Galentino.

"Nella giornata di ieri, 21 settembre 2023, si è riunito in seduta straordinaria e monotematica il Consiglio del 1° Circolo Didattico "G. Oberdan", per deliberare in merito alle proposte del piano di dimensionamento scolastico 2024/25 annunciate dall'Assessore alla Persona, dott.ssa Addolorata Conversano.
Durante la seduta, aperta al pubblico, sono emerse le numerose motivazioni che portano tutta la comunità del Circolo "Oberdan" ad esprimere assoluto dissenso nei confronti della proposta dell'amministrazione comunale.
Una proposta che, tra le altre cose, prevede di scorporare la scuola dell'infanzia "Lotti" di via Benevento e l'intero plesso di scuola primaria e dell'infanzia "Don Tonino Bello" di via Camaggio, dal 1° Circolo "Oberdan" in nome di una presunta e fittizia verticalizzazione, realizzata solo sul criterio numerico-ragioneristico e territoriale.
Una ipotesi che, formulata in termini simili anche negli anni passati, era già stata avversata da questo Consiglio di Circolo in maniera tanto decisa quanto motivata, ma che in maniera sorda, insistente ed ancor più irragionevole viene oggi riproposta.
Una proposta che appare palesemente illogica in quanto contraddice, nei fatti, i flussi di iscrizioni degli alunni in uscita dalle classi quinte del Plesso "Don Tonino Bello" per come nella realtà si verificano. Negli ultimi 5 anni, infatti, NESSUN ALUNNO proveniente dal questo plesso è stato poi iscritto all'istituto "Imbriani-Salvemini". L'accorpamento del plesso "Don Tonino Bello" all' "Imbriani-Salvemini", quindi, non corrisponde a quanto si verifica e si verificherà nella realtà. Permanendo, infatti, la libertà di scelta da parte delle famiglie di poter iscrivere il proprio figlio in qualunque istituzione scolastica, indipendentemente dalla strutturazione verticale delle stesse, quello ipotizzato dall'assessore si palesa come un accorpamento fittizio e irreale, che risponde ad un mero criterio numerico, non tenendo assolutamente in considerazione le istanze e i bisogni delle famiglie e prima ancora dei bambini.
Ancor più sconsiderata appare l'idea secondo la quale le famiglie che fanno capo alla scuola dell'infanzia "G. Lotti" (via Benevento) dovrebbero iscrivere poi i propri figli alla scuola primaria "Della Vittoria" (le due scuole distano oltre 1 km) invece che alla vicinissima "Oberdan" di viale Roma.
Il tutto, senza tener conto degli effetti enormemente destabilizzanti conseguenza delle operazioni di "disaggregazione" della scuola dell'infanzia "G. Lotti" e dell'intero plesso "Don Tonino Bello" dall'attuale Istituzione nei confronti degli operatori scolastici, dell'utenza e dell'opinione pubblica, con particolare riferimento alla necessità di formulare una graduatoria interna di istituto del personale docente con riflessi sulla continuità educativo-didattica nelle sezioni di scuola dell'infanzia e delle classi di scuola primaria.
A questo va aggiunto un altro importante elemento: la pendenza del ricorso avanzato dalla Regione Puglia davanti alla Corte Costituzionale, che si pronuncerà in udienza pubblica il 21/11/2023 sulla legittimità costituzionale della legge di riforma dell'organizzazione scolastica. Questa decisione, in caso di accoglimento del ricorso, andrebbe ad annullare tutte le proposte di riorganizzazione sinora predisposte. Perché quindi non attendere almeno il 21 novembre?
A conclusione del dibattito, il Consiglio del 1° Circolo Oberdan ha quindi deliberato:
- di esprimere assoluto dissenso nei confronti della proposta presentata verbalmente dall'Assessore alla Persona dott.ssa Conversano e nei confronti di ogni proposta tendente a disaggregare l'attuale assetto organizzativo del I CIRCOLO DIDATTICO OBERDAN di Andria;
- totale contrarietà ad una proposta che aggrega "pezzi" di scuole con identità e tradizioni diverse in nome di una presunta e fittizia verticalizzazione realizzata solo sul criterio numerico-ragioneristico e territoriale;
-di confermare, in ogni sede istituzionale, l'autonomia e l'attuale assetto organizzativo del I CIRCOLO DIDATTICO G. OBERDAN di Andria sia per l'anno scolastico 2024-25 che per i successivi;
- di condividere l'attivazione di 9 AUTONOMIE SCOLASTICHE nella città di Andria, così come indicato dalle linee guida della Regione Puglia (Deliberazione n. 1136 del 08/08/2023), limitandosi ad aggregare eventualmente realtà scolastiche in considerazione dei flussi naturali di iscrizioni nel passaggio da un ordine di scuola all'altro.
Il Consiglio auspica che da parte dell'Amministrazione Comunale venga promosso un confronto con tutte le figure coinvolte, dai docenti alle famiglie, dalle rappresentanze sindacali ai dirigenti. Un confronto che ad oggi non è mai stato realmente offerto, visto che la proposta redatta dall'assessore non è frutto di nessun incontro preliminare ufficiale, si basa su numeri che non tengono conto delle reali dinamiche della popolazione scolastica, non interpreta in maniera corretta le linee guida della Regione Puglia ed è stata finora presentata solo attraverso un incontro a cui i dirigenti scolastici hanno dovuto partecipare senza l'ausilio della benché minima documentazione, né preventiva né contestuale, e a cui le rappresentanze delle famiglie non sono state convocate se non per mezzo di rappresentanti di associazioni, invece che nelle loro vesti ufficiali di membri dei consigli di istituto.
In quest'ottica di dialogo, le dichiarazioni rese in queste ultime ore dal Sindaco Giovanna Bruno agli organi di stampa non confortano: da un lato si dichiara disposta al confronto, dall'altro sembra che parli di scelte già fatte, laddove ci pone di fronte a un sibillino "si deve".
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